Ipocrisie dell’anima.
“Come è proprio degli spiriti elevati farsi capire con poche parole, così i più limitati hanno al contrario il dono di parlare molto e non dire nulla” François La Rochefoucauld, Riflessioni o sentenze e massime morali.
La Rochefoucauld può essere definito come un vero e proprio precursore dei grandi “maestri del sospetto”, Marx, Nietzsche e Freud, nella misura in cui compie un profondo lavoro di scavo nei sentimenti e nei pronunciamenti morali dell’uomo per mostrare come sovente siano intrisi di egoismo e falsità d’intenti.
Ecco, al riguardo, una preziosa testimonianza: «Se esageriamo le buone qualità altrui, è piuttosto per la stima delle nostre opinioni che per la stima dei loro meriti; vogliamo attiraci degli elogi, quando in apparenza siamo noi a tributarli».
Tuttavia è su un’altra massima che vorremmo fissare l’attenzione del lettore: «L’amore della gloria, il timore della vergogna, il proposito di fare fortuna, il desiderio di render nota la nostra vita comoda e piacevole, e la voglia di sminuire gli altri, sono spesso le cause di quel coraggio che è tanto celebrato tra gli uomini».
L’amara riflessione di La Rochefoucauld coglie nel segno lo spirito dei nostri tempi, in cui l’esibizione di se stessi, della propria vita, in cambio di frammenti di notorietà, è diventata prassi consolidata, categoria esistenziale che gode di un privilegiato diritto di cittadinanza culturale e civile.
In altri termini, in un’epoca in cui il valore delle persone viene misurato sulla base della loro visibilità sociale, della loro capacità di rendere fruibile, massimamente accessibile ogni espressione di vita, si capisce la radicale attualità del messaggio di La Rochefoucauld.
Lo stesso coraggio, oggi, è visto in termini di spudoratezza, di esibizione anche dei tratti più riposti – quindi indicibili, proprio perché intimi – di se stessi. Lo smarrimento del pudore, custodia di quell’irripetibile mistero che siamo, è, purtroppo, uno dei tratti più inquietanti dei nostri tempi.
Fabio Gabrielli
Verissimo!!!