Elaborato da un allievo di Carl Rogers, il Focusing, è una guida a prendere contatto con il proprio mondo interiore con maggior attenzione a pensieri, emozioni e sensazioni. E’ una forma di “consapevolezza sentita nel corpo”.
Il Focusing è un accesso diretto alla conoscenza del corpo. E quando diciamo corpo, intendiamo l’organismo intero: corpo mentale, emotivo, fisico, energetico e quant’altro. Intendiamo tutte le interazioni interne ed esterne nella loro complessità, intendiamo insomma quel “tutto” olistico che noi siamo, occupato a scorrere nel fiume della vita.
Si potrebbe dire che è un processo di consapevolezza, ciò su cui si fa luce (Focusing appunto) è il modo in cui il corpo vive ogni esperienza, problema, relazione, ecc…, e come li riassume prima di archiviarli. Questo “modo” non è altro che una “sensazione percepita nel corpo”, per lo più vaga e oscura, che compare un attimo e poi scivola di nuovo nel subconscio.
La nostra cultura, basata prevalentemente sulla razionalità, non ci ha addestrati a darle importanza, inoltre all’inizio sembra poco promettente. Eppure questa sensazione contiene tutta la complessità e tutte le connessioni relative all’esperienza in questione, e con delle tecniche appropriate si apre e ci consente di accedere a tutte le sue informazioni, che sono ben più ricche e complete di quelle contenute nell’intelletto. Agganciarla significa conoscere quel “di più” specifico e complesso che il corpo sa di questa situazione, la famosa “saggezza del corpo” appunto. Inoltre significa assistere in diretta ai tentativi geniali del corpo di superare gli intoppi che ostacolano lo scorrere dell’energia vitale, e poterlo assistere ed aiutare quando non ce a fa da solo.
In realtà questa “sensazione” non è una cosa sconosciuta, abbiamo a che fare con essa ogni momento della nostra vita, solo che non ci facciamo troppo caso. Immaginate che qualcuno venga ora a darvi una bella notizia, se fate attenzione noterete che il vostro corpo si espande sull’onda di una sensazione piacevole e gioiosa, oppure sente l’euforia delle bollicine di champagne nello stomaco, ecc… Al contrario, se la stessa persona vi porta una cattiva notizia, il vostro corpo si contrae in uno stato di costrizione e sofferenza, oppure si abbatte sconsolato, ecc…
E’ stata la genialità di un uomo a trovare questa porta verso il nostro mondo interiore e sempre lui, assieme ai sui collaboratori, ha creato delle chiavi per aprirla ed entrare. Quest’uomo è Eugene Gendlin, psicologo, filosofo e accademico piuttosto famoso negli USA e in tutti i paesi in cui il Focusing è diffuso. Gendlin è stato discepolo di Rogers (uno dei fondatori della psicologia umanistica). La scoperta avvenne per caso, in seguito a una grossa ricerca fatta da Gendlin per l’Università di Chicago più di 40 anni fa. Lo scopo di tale ricerca era capire perché la psicoterapia, il più delle volte, era così lunga e poco efficace. A sorpresa, risultò che ciò che faceva la differenza tra una terapia andata a buon fine o meno era una certa abilità innata del cliente a contattare il suo peculiare mondo interiore. L’indirizzo della scuola psicologica o la bravura del terapeuta venivano molto dopo per importanza.
Poiché questa particolare abilità dei clienti sembrava fare la differenza tra il successo e il fallimento, Gendlin e i suoi collaboratori cercarono di comprenderla prima e di insegnarla poi, nell’ambito della psicoterapia, a chi non sembrava possederla. Così nacque il Focusing, e man mano che si faceva luce su questa particolare forma di “consapevolezza sentita nel corpo”, si comprese che chiunque poteva impararla a proprio beneficio (purchè non affetto da gravi problemi psichici, nel qual caso c’è prima bisogno di uno specialista).
Il Focusing arriva con molto ritardo in Italia, a Roma prima e ora a Milano. “Meglio tardi che mai” visto che è uno strumento prezioso anche per gli addetti ai lavori (psicoterapeuti, counselors, body-workers, ecc), i quali possono usarlo con grande profitto nell’ambito delle loro conoscenze e competenze. Ma soprattutto è qualcosa che ognuno di noi può apprendere in tutta sicurezza, al fine di conoscersi meglio e prendersi amorevolmente cura di sé; e questo perché va ad agganciare qualcosa che è già in funzione, ovvero il modo in cui il nostro corpo vive la nostra vita.
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Gabriel