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Archive for settembre 2010

Una casa senza linee dritte e regolari, senza spigoli vivi, con pavimenti curv, finestre diverse una dall’altra, balconi e verande che sembrano essere lì per caso e ancora alberi che crescono dentro al palazzo che sbucano oltre il tetto, colori non convenzionali e allegri, giardini pensili e fontane sui terrazzi per portare la natura nelle case. Un posto assolutamente da visitare nel vostro prossimo viaggio a Vienna.

Hundertwasserhaus (in italiano casa di Hundertwasser) è un complesso di case popolari costruite a Vienna dall’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser. Si trova nel quartiere di Landstraße, a sud del centro città.

L’artista ha voluto infondere allegria e gioia di vivere ai 50 appartamenti delle persone meno abbienti della città, costruendo le varie strutture usando linee morbide. In tutto il complesso non vi sono infatti spigoli vivi. Le facciate sono dipinte a colori vivaci e decorate con ceramiche colorate. (altro…)

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Oggi, come ci ricorda il logo speciale di Google, è il 50 anniversario della nascita dei Flintstones, storica serie a cartoni animati della Hanna & Barbera ambientata nell’età della pietra. L’irascibile Fred, la dolce Wilma, il fedele amico Barney e sua moglie Betty non sembrano patire il peso degli anni e ancora oggi ci regalano momenti esilaranti grazie alle mille avventure che li coinvolgono nella cittadina di Bedrock.

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Vi lascio una parola

sul davanzale di un abbraccio,

per dipingere il vostro domani

con la freschezza di un nuovo inizio.

Auguri per il nuovo lavoro,

ci mancherete.

 

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Ultimissime da Mediashopping.

1) Giovedì scorso, ad Annozero, il finiano Bocchino racconta che Valter Lavitola, il direttore dell’Avanti! che lui accusa per la patacca anti-Fini, “ci fu raccomandato da Berlusconi per una candidatura nel 2008 perché, insieme a Sica, l’aveva aiutato a far cadere il governo Prodi”.

2) Ernesto Sica è l’ex assessore campano del Pdl arrestato per lo scandalo P3: l’ex craxiano Arcangelo Martino, pure lui in carcere, parla di Sica ai pm romani sempre a proposito della compravendita di senatori del centrosinistra che nel 2008 propiziò la caduta di Prodi. Secondo Martino, Sica spinse un amico imprenditore a offrire denaro al diniano Giuseppe Scalera e ad altri senatori in bilico per passare con B.: poi avrebbe usato il proprio ruolo per ricattare B. in cambio della candidatura a governatore della Campania e, sfumata quella, per diventare assessore regionale della giunta Caldoro. “Sica – dice a verbale Martino – mi disse che conosceva bene Berlusconi e che aveva dormito a lungo a via del Plebiscito (Palazzo Grazioli, ndr) da cui era stato allontanato per gelosia da Bonaiuti e Ghedini. Disse che Berlusconi doveva a lui la caduta del governo Prodi, in quanto egli si era adoperato con l’aiuto di un imprenditore amico di Sica e ben conosciuto da Berlusconi a convincere previo esborso di ingenti somme di denaro, alcuni senatori del centrosinistra a votare contro Prodi. Mi fece i nomi di Andreotti e Scalera”. Martino avvertì Dell’Utri e Sica fu convocato da Verdini, che gli garantì una sistemazione: puntualmente Sica divenne assessore. Ma Verdini assicurò che il vero sponsor della nomina di Sica era B.. Strano. Visto che Martino racconta: “Berlusconi riteneva Sica un ricattatore. Più volte Sica mi annunciò una denuncia sulla corruzione dei senatori, ma non l’ha mai presentata”. (altro…)

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Si terrà dal 30 settembre al 3 ottobre presso la Nuova Fiera di Roma, la rassegna internazionale sul fumetto, l’animazione e i games, organizzata dalla Fiera di Roma e da I Castelli Animati. Tra i maestri del fumetto internazionale ospiti della manifestazione i Romics d’Oro 2010 verranno assegnati a Riyoko Ikeda, creatrice di uno dei personaggi più amati nella storia del fumetto e dell’animazione giapponese, Lady Oscar.

Era il 1982 quando appariva sugli schermi italiani un anime che raccontava la Rivoluzione Francese. Protagonista del cartone, Lady Oscar, un’eroina che, per volere del padre, indosserà i panni maschili inserendosi nel contesto della rivoluzione, passando da personaggi storici come Robespierre e Marie Antoniette.

L’incontro con l’autrice si svolgerà sabato 2 ottobre 2010 dalle 15:30, presso la Sala Grandi Eventi e Proiezioni Il Teatro di Romics – Padiglione 13. A seguire continuerà la celebrazione di Lady Oscar con un vero e proprio show, che si propone come un evento celebrativo per i 30 anni dalla messa in onda nipponica della serie animata di Lady Oscar. Il 3 Settembre 1980 è stata infatti trasmessa in Giappone l’ultima puntata della storica serie animata creata da Riyoko Ikeda. Prendendo come pretesto questo evento, sul palco di Romics avrà luogo un “sit-talk”, uno show con situazioni artistiche di vario genere: comiche, musicali, teatrali, sportive ecc che avranno come comune denominatore il personaggio di Lady Oscar. Per celebrare Lady Oscar, oltre all’autrice Riyoko Ikeda e alla cantante della sigla originale Clara Serina, sono stati chiamati all’appello diversi artisti, personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, oggi affermati nel proprio settore che erano bambini nel 1980 o che comunque sono cresciuti insieme alla famosa eroina della rivoluzione francese. (altro…)

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Il mondo è nelle nostre mani, le soluzioni per evitare una catastrofe ecologica esistono, applicarle è solo questione di volontà politica. Questa è un’ottima notizia. Il tempo che ci rimane per intervenire è però molto limitato, ci spiega Lester Brown uno dei più influenti ambientalisti del mondo. Se non interviene la nostra generazione, i nostri figli non ne avranno più la possibilità. Di questo si dovrebbe occupare la politica, non di puttane in Parlamento e della casa di Tulliani a Montecarlo. Le centrali elettriche a carbone vanno chiuse, ora e per sempre, sta già succedendo nel mondo, che si inizi anche in Italia. Organizzatevi, collegatevi ai movimenti internazionali che hanno già ottenuto la cancellazione di decine di centrali a carbone. Informatevi e agite per i vostri figli.

Intervista a Lester R. Brown, ambientalista, economista, scrittore:

Una coda di auto lunga cento miglia
Salve Cesena e congratulazioni per il lancio di Woodstock Five-Star. Anche se non fisicamente, sono con voi con lo spirito. Il mio nome è Lester Brown. Lavoro alla ricerca e alla produzione di testi sulle questioni ambientali e sono il presidente dell’Earth Policy Institute, un istituto di ricerca ambientale no-profit a Washington, DC.
Poco tempo fa, abbiamo letto sui giornali e visto in televisione, un ingorgo stradale in Cina. C’era una fila di macchine lunga 100 miglia e durò nove giorni. Non potete neanche immaginare. Può sembrare comico, ma le persone bloccate in quell’ingorgo, per nove giorni, non l’hanno trovato per nulla divertente. (altro…)

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Eravamo in tanti a Cesena, i bambini giocavano vicino al palco, c’era una pulizia nell’aria, nei volti, nel grande prato, di cui provo, già ora, una grande nostalgia. E’ stato un terremoto dolce che si capirà piano, piano. Con il tempo. Le cui vibrazioni arriveranno come cerchi nell’acqua anche a chi non c’era, portate dalle testimonianze di chi era presente a Woodstock 5 Stelle. E’ strano pensare che l’Italia potrebbe essere sempre come sabato e domenica, con le persone che si sentivano fratelli e sorelle, a discutere del futuro e a realizzare il futuro con i fatti, con la raccolta differenziata, l’acqua pubblica e gratuita, la partecipazione alla costruzione di un progetto sociale comune.
Dario Fo sul palco, sabato sera, ha indicato la luna, quasi piena, che usciva finalmente dalle nuvole. Il cielo si stava schiarendo dopo giorni alterni di vento e di pioggia. Tutti hanno allora guardato il cielo e si sono sentiti felici di essere insieme in una notte di tende, di camper, di sacchi a pelo, di sorrisi. Si respirava felicità e sicurezza, quella sicurezza dell’altro, chiunque sia l’altro, che, anche se mai visto prima, anche se di un’altra regione, riconosci come tuo fratello, amico, compagno di viaggio della tua vita.
Domenica mattina ho camminato nel parco, tra centinaia di tende, nell’ippodromo pieno di camper e ho visto con i miei occhi una grande lezione di civiltà, nessuno era fuori posto, nessuno gridava, alzava la voce e per terra neppure una bottiglia, un pacchetto di sigarette, un rifiuto di qualunque tipo, nulla di nulla. Centinaia di volontari a disposizione per dare un aiuto o un’informazione. Un’organizzazione perfetta, auto finanziata, con artisti che si sono esibiti senza chiedere nessun compenso per il MoVimento 5 Stelle e che, per questo, saranno messi al bando dal Sistema. (altro…)

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Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble difende il giro di vite e propone sanzioni severe per i trasgressori. Con un debito pari al 116% del Pil, l’Italia rischia di farsi sommergere da multe e penalizzazioni.

Ristrutturazione dei conti e severe sanzioni pronte ad abbattersi implacabilmente sui trasgressori. I dettagli delle proposte sul nuovo Patto di Stabilità europeo saranno resi noti soltanto mercoledì ma per le nazioni più indebitate del Continente, Italia in primis, l’allarme è già scattato, ed è un allarme che sembra presagire lacrime e sangue e in Finanziaria.

In attesa di presentare in via ufficiale il proprio progetto il commissario Ue Barroso e il numero uno agli affari monetari dell’Unione Holli Rehn avrebbero già incassato un sostegno importantissimo: quello della Germania. A rivelarlo il Financial Times, citando una lettera inviata dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble ai 26 colleghi europei. Una missiva, quella di Berlino, che conterrebbe proposte serissime pensate con un solo obiettivo: sistemare i conti dell’Unione prima che sia troppo tardi.

Al centro della questione, ovviamente, c’è la drastica dieta dimagrante da imporre al disavanzo pubblico. I Paesi caratterizzati da un rapporto debito/Pil superiore al 60% dovranno infatti tagliare l’eccesso del proprio debito di almeno un ventesimo all’anno se vorranno evitare di incorrere nelle sanzioni di Bruxelles. Per una Paese come la Francia, che secondo le previsioni dovrebbe chiudere il 2010 con debito pari all’83% del prodotto nazionale si tratterebbe di tagliare 4 punti percentuali all’anno per i prossimi tre anni. Per l’Italia, che con il suo 116% detiene il peggior quoziente d’Europa, sarebbe necessario tagliarne ben otto. Per un totale di circa 130 miliardi. Proprio Italia e Francia, manco a dirlo, rappresentano oggi i leader indiscussi della linea “morbida” di chi si oppone al piano tedesco e, in particolare, al principio delle sanzioni automatiche pronte a scattare senza appello di fronte al mancato raggiungimento degli obiettivi. (altro…)

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HO DETTO ieri, dialogando con i lettori e gli spettatori di Repubblica Tv, che ormai la politica in Italia è una cosa buia, che non appassiona più nessuno, né chi la fa, né chi la segue. Su questa affermazione mi hanno scritto in tanti, che credo abbiano condiviso con me questo sentimento di impotenza, avvertito talvolta come un impedimento, la denuncia di qualcosa che ostruisce la partecipazione, il normale rapporto che un cittadino deve avere con la vita pubblica del suo Paese. E insieme, c’è un altro sentimento in chi mi scrive: rabbia e ribellione per sentirsi espropriati dalla politica come strumento di impegno e di cambiamento, rifiuto di accettare che questa stagnazione prevalga.

Chi analizza fatti, episodi e metodi della politica italiana, in questo momento, non può che avere una reazione di spavento e pensare: non è per me. Ricatti, timori, intimidazioni. Tutti hanno paura. Anche io ho paura: non ho nulla da nascondere, con la vita ridotta e ipercontrollata cui sono costretto, ma sento questo clima di straordinaria ostilità, e vedo l’interesse a raccoglierlo, eccitarlo, utilizzarlo. Mi guardo intorno e penso: come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento? La politica di oggi lo incoraggia o lo spaventa?

E qual è il prezzo che tutti paghiamo per questa esclusione e per questa diffidenza? Qual è il costo sociale della paura? Chi fa già parte del sistema politico nel senso più largo del termine, o ha comunque una responsabilità pubblica e sociale, sa che oggi in Italia qualsiasi sua fragilità può essere scandagliata, esibita, denunciata ed enfatizzata. Non importa che non sia un reato, non importa quasi nemmeno che sia vera. Basta che faccia notizia, che abbia un costo, che faccia pagare un prezzo, e che dunque serva come arma di ammonimento preventivo, di minaccia permanente, di regolamento dei conti successivo. Ma la libertà politica, come la libertà di stampa, si fonda sulla possibilità di esprimere le proprie idee senza ritorsioni di tipo personale. Se sai che esprimendo quell’opinione, o scrivendola, tu pagherai con un dossier su qualche vicenda irrilevante penalmente, magari addirittura falsa, ma capace di rovinare la tua vita privata, allora sei condizionato, non sei più libero. (altro…)

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La foto di “Matrix” che ritrae l’ormai celeberrima cucina Scavolini installata là dove i finiani avevano sempre negato che fosse, cioè nell’alloggio di Montecarlo abitato da Giancarlo Tulliani, sarebbe uno dei tanti dettagli ridicoli di una comica telenovela se non fossero stati gli stessi finiani a trasformarla in una delle prove più marchiane della campagna di fango anti-Fini. Bastava che il presidente della Camera dicesse fin dal primo giorno: “Signore e signori, anni fa mi sono innamorato di Elisabetta Tulliani, che ora è la madre delle nostre figlie. Elisabetta ha un fratello un po’ così, a dir poco esuberante, al quale è legatissima, e io, per amore di lei, ho finito col dare troppa corda a lui. Ho lasciato che Giancarlo spendesse il mio nome in Rai per entrare nel giro degli appalti (cosa che peraltro non gli è riuscita), ho autorizzato la vendita della casa di Montecarlo a una società off-shore segnalata da lui, poi quando ho scoperto che ci era pure andato ad abitare mi sono infuriato, gli ho intimato di traslocare. Ma alla fine, sempre per amore di Elisabetta, ho sorvolato. Un paio di volte, mentre ristrutturavamo la nostra casa, ho accompagnato Elisabetta al mobilificio Castellucci, vecchio fornitore della famiglia Tulliani, a scegliere dei mobili e non escludo che una cucina Scavolini fosse destinata alla casa di Montecarlo. Nulla di illecito né immorale, nemmeno un euro di denaro pubblico in ballo. Ma il prezzo che sto pagando per queste debolezze e leggerezze mi servirà da lezione per evitarne altre in futuro. Tanto vi dovevo: il dovere di trasparenza mi imponeva di raccontarvi tutto prima che lo facciano i soliti manipolatori prezzolati. Se ritenete di fidarvi ancora di me come leader di una destra normale, sostenete Futuro e libertà, altrimenti, se dai sondaggi o dalle urne mi accorgerò di essermi giocato la carriera, pazienza, ne trarrò le conseguenze”. Invece, purtroppo, Fini ha scelto un’altra via, più obliqua e nebulosa, che l’ha portato dritto dritto nelle fauci del Caimano. Un grave errore di sottovalutazione l’ha costretto a correzioni di rotta strada facendo, fino a dare l’impressione di nascondere chissà cosa. (altro…)

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Il comico genovese alla seconda giornata della maratona musicale all’ippodromo di Cesena: ”Noi siamo un movimento di proposte, non di proteste. Noi scambiamo idee che non sono né di destra, né di sinistra, sono ‘sopra’ tutto”
”Oggi mettiamo la prima pietra per cambiare un sistema vecchio, morto. Noi invece siamo vivi e siamo qui per fare un sogno. Perché non ci costa nulla avere un sogno. Noi siamo i veri rivoluzionari”. Beppe Grillo è intervenuto subito dopo le 14 sul palco di ‘Woodstock 5 stelle’ nella seconda e conclusiva giornata della maratona di musica e idee, autofinanziata e a impatto zero, che dopo l’intervento del comico ha raggiunto le 100 mila presenze.
Pubblico che, probabilmente, toccherà il picco massimo in serata quando si esibiranno, tra gli altri, Fabri Fibra, Daniele Silvestri e Linea77. Nel tardo pomeriggio l’intervento al telefono di Marco Travaglio. Nel lanciare ufficialmente la piattaforma del movimento nazionale che già conta 100mila iscritti, Grillo ha ribadito l’importanza fondamentale dell’informazione libera per i cittadini: ”Ogni cittadino deve avere per diritto di nascita l’accesso gratuito alla rete. Solo se un cittadino è informato, è libero”. ”Noi siamo un movimento di proposte, non di proteste – ha proseguito il comico – Noi scambiamo idee che non sono né di destra, né di sinistra, sono ‘sopra’ tutto”.

 Ai numeri da stadio del pubblico dell’Ippodromo di Cesena si aggiungono gli oltre tre milioni e mezzo di contatti registrati fino alle 16 di oggi sui canali web che stanno trasmettendo in streaming l’evento: ”Questo è un movimento nato in rete – ha continuato Grillo – del quale io non sono il leader, ma solo un coordinatore di idee. Questo è un movimento che è nato senza il bisogno di un soldo pubblico, perché si può fare una politica senza soldi, solo con passione, cuore e idee. Ed è nato il 4 ottobre 2009, nel giorno di San Francesco, perché lui era il pazzo di Dio e noi siamo i pazzi della democrazia”.

 Aprendo la seconda giornata, questa mattina, Grillo si era rivolto al pubblico sottolineando: ”Voi rappresentate il diritto di essere contenti in un momento come questo”.

‘Woodstock 5 Stelle’ ”è un modo per urlare senza vaff…, un modo per esporre i problemi attraverso l’arte”. Max Gazzè con l’ADNKRONOS commenta così la due giorni di Cesena cui ha partecipato. ”La gente ormai è disillusa e ha bisogno di cambiamenti – dice – la manifestazione non è contro ma a favore della politica. E’ un modo per chiedere ai politici di agire e di rendersi conto che il mondo ha bisogno di cambiamenti, di cose reali, in particolare per le nuove generazioni”. ”E’ un modo più delicato del ‘V-Day’ – continua – di lanciare dei messaggi attraverso la musica”. Quindi, “continuerò a chiedere un ministero dell’arte che si occupi di tutelare gli interessi dei musicisti e degli artisti. Bisogna – conclude – abbattere le condanne politiche sulla musica”.

Adnkronos

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Esenzioni per due miliardi l’anno. Bruxelles accelera: “Sono aiuti di Stato”. Se l’Italia sarà condannata, dovrà chiedere il rimborso delle tasse non pagate La Chiesa ha un patrimonio di circa 100mila fabbricati.

BRUXELLES – Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa costano allo Stato italiano un’indagine formale dell’Ue per aiuti di Stato incompatibili con le norme sulla concorrenza. Dopo quattro anni di scambi di informazioni, due archiviazioni e una serie di controricorsi, Bruxelles mette in moto “un’indagine approfondita” sui privilegi fiscali attribuiti agli enti ecclesiastici in settori in cui “l’azienda Chiesa” (conta circa 100 mila fabbricati) è leader nazionale: ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali che godono di un’esenzione totale dal pagamento dell’Ici e del 50% da quello sull’Ires. Con un risparmio annuo che si avvicina ai due miliardi di euro e conseguenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici.

La procedura per aiuti di Stato sarà aperta a metà ottobre dalla Commissione europea. La decisione è già stata scritta e al momento è soggetta alle ultime limature. Nell’introduzione del documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia si legge: “Alla luce delle informazioni a disposizione la Commissione non può escludere che le misure costituiscano un aiuto di Stato e decide quindi di indagare oltre”. In poche parole, da scambi di informazioni informali il dossier diventa ufficiale e fa scattare quella procedura di 18 mesi al termine della quale la Ue dovrà emettere un verdetto. (altro…)

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Dopo ventidue anni di assenza le opere di Vincent Van Gogh verranno esposte a Roma nella “Campagna senza tempo, Città Moderna”.

La mostra sarà allestita all’interno del Complesso del Vittoriano, a due passi da Piazza Venezia, dall’8 ottobre al 30 gennaio 2011.

L’esposizione sarà davvero imponente visto le circa 110 opere del maestro olandese tra dipinti, disegni ed acquerelli che provengono da maggiori musei del mondo, riuscnedo a coprire crnologicamente l’intera produzione di Van Gogh

Il titolo della mostra curata da Cornelia Homburg, vuole evidenziare le due principali “forze” ed inclinazioni dell’artista:  l’amore per la campagna ed il legame con la città. Da una parte la staticità, dall’altra la mutevolezza dei rapidi cambiamenti.

Tra le opere esposte “I piantatori di patate” (dal Von der Heydt-Museum di Wuppertal), i disegni di contadine chine al lavoro, “Carreggiata con sottopassaggio – Il viadotto”(dal Guggenheim Museum) e  “Orti a Montmartre” (dal Van Gogh Museum e dallo Stedelijk Museum di Amsterdam). (altro…)

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L’occasione di visitare gratuitamente i luoghi della cultura italiana si presenta sabato 25 e domenica 26 settembre con la celebrazione delle Giornate Europee del Patrimonio. In moltissime città saranno aperti al pubblico i siti del patrimonio archeologico, artistico e storico, architettonico, archivistico e librario, cinematografico, teatrale e musicale della penisola.

Fra le iniziative che si terranno a Roma quella organizzata dal Comprensorio Archeologico di Minturnae, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Classica e Tecnica “Vitruvio-Tallini” di Formia e con il Comune di Minturno. È un percorso di studio e documentazione della città romana di Minturnae e dei suoi monumenti con un obiettivo, non solo didattico-formativo, ma anche di riscontro concreto sul campo, finalizzatoalla ricostruzione grafico-architettonica dei monumenti della città antica, proponendo una ricostruzione tridimensionale dei manufatti che verrà poi pubblicata in Quaderni monotematici. Un appuntamento di rilievo è l’apertura straordinaria, con visita guidata, dell’Insula Sapientiae. Anche I Sistema Musei Civici aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio con l’ingresso gratuito ad eccezione di Macro Testaccio e del Planetario. Nei musei dove sono in corso mostre con maggiorazione sulla tariffa ordinaria, i visitatori dovranno pagare un biglietto dell’importo corrispondente all’integrazione mostra. In questi Musei potranno accedere gratuitamente solo gli aventi diritto, mentre ai Musei Capitolini l’avente diritto alla gratuità dovrà pagare il “ridottissimo” di € 2,00.
Tra gli altri appuntamenti a Milano, la Pinacoteca di Brera, apre gratuitamente in entrambe le giornate, dalle 8.30 alle 19.15. Contestualmente, è anche possibile visitare la mostra Burri e Fontana, aperta fino al 3 ottobre. Dalle 9.30 alle 13.00, ingresso libero anche alla Biblioteca Nazionale Braidense per la mostra Di pane e di stelle, dedicata all’astronomo Giovanni Virgilio Schiaparelli, nel centenario della sua morte. In particolare, domenica 25 è prevista una visitata guidata alle ore 11.00. Il programma di tutte le Regioni è scaricabile dal sito www.beniculturali.it e dal sito del Mibac, aggiornato in tempo reale. Buon fine settimana!

liquida

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Chi di noi non si è commosso vedendo affondare questo enorme transatlantico nel celebre film di James Cameron?

E se vi dicessi che la storia non è andata proprio così?

Ebbene sì cari lettori, il Titanic non è affondato perchè navigava troppo velocemente e l’equipaggio non avvistò l’ iceberg in tempo, bensì per colpa di una manovra sbagliata del timoniere!

A dare questa notizia è stata Lady Patten, nipote del 2° ufficiale dell’equipaggio Charles Lightoller, sopravvissuto alla tragedia.

L’equipaggio avrebbe prontamente avvistato l’ iceberg; ciò che fu fatale per 1.517 persone fu una manovra sbagliata. Quando, infatti, William Murdoch avvistò l’ iceberg e ordinò di virare a dritta, il timoniere Robert Hitchens interpretò male il comando e, seguendo il sistema della navigazione a vela, girò verso destra anzichè virare a sinistra. L’errore, anche se corretto immediatamente, si rivelò però fatale ed il Titanic non riuscì a sottrarsi al suo triste destino.

Lightoller non rivelò mai a nessuno la causa per paura che i proprietari del Titanic andassero in bancarotta ed i suoi colleghi restassero senza lavoro, eccetto che a sua moglie.

La nipote, Lady Patten, apprese la notizia dai racconti dalla nonna e, raccogliendo tutte le sue memorie, ci ha regalato questo piccolo e triste pezzo di storia.

tgcom.it

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Auto in fiamme, scontri e feriti. Ormai è allarme rosso tra Napoli e Terzigno. Ma Bertolaso getta acqua sul fuoco: “E’ solo un tentativo di speculare. Situazione sotto controllo”

Spazzatura per le strade, proteste antidiscariche, guerriglia urbana, camion dati alle fiamme. No, non è il 2008, quando l’emergenza rifiuti nella Campania rossa di Bassolino fu tra le cause del collasso del governo Prodi. Siamo nel settembre 2010, la Campania è azzurra e al governo c’è Berlusconi, il premier-spazzino che aveva annunciato la risoluzione definitiva del problema, emanando nel dicembre 2009 un decreto che ha steso le basi del nuovo ciclo integrato dei rifiuti, che affida pieni poteri alle Province (li otterranno nel 2011) e ha proclamato la fine dell’emergenza e del commissariamento. Un decreto che dopo appena nove mesi, fa acqua da tutte le parti: le discariche sono in via di esaurimento, l’inceneritore di Acerra funziona poco e male (fuori uso due forni su tre), la differenziata è ferma a livelli da terzo mondo. Sotto il 20% a Napoli, che produce più della metà della monnezza campana. E ben lontana dal 40% che rappresenterebbe lo standard minimo per prolungare la vita degli sversatoi e dare respiro a un territorio martoriato.

Gli scontri di Terzigno Da quattro giorni i comitati civici dei comuni ricompresi tra Terzigno e l’area boschese in provincia di Napoli, sono in rivolta, occupano l’aula consiliare di Boscoreale e presidiano a singhiozzo i cancelli e le strade di accesso di Cava Sari, la discarica collocata all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Lo sversatoio è in esercizio da circa un anno, ha una capacità complessiva di 750.000 metri cubi, accoglie circa il 75% dei rifiuti prodotti tra Napoli e provincia ed è vicino alla saturazione. La protesta ostacola il conferimento dei rifiuti: decine e decine di camion attendono in fila il loro turno, tra urla e proteste dei residenti, mentre la polizia in tenuta antisommossa cerca di mantenere l’ordine pubblico. (altro…)

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Ricomincia Annozero ed è subito bagarre. Nonostante il buon Michele avesse minacciato dimissioni non meno di cinque mesi fa, il talk-show politico per definizione ha vinto anche quest’anno la guerra di logoramento interna alla Rai ed è ripartito giovedì sera con il 20% di share e quasi cinque milioni di telespettatori. Inutile dire che il ritorno in video del giornalista salernitano ha esacerbato lo scontro che da anni si trascina con il direttore generale Rai Mauro Masi, primo fra i tanti a non gradire l’operato della redazione di Annozero.

Il pretesto lo offre l’entrée al vetriolo con cui Santoro ha deciso di battezzare la prima puntata di questa quinta serie: appellandosi agli imprenditori che votano Pdl, il giornalista si è lanciato in un parallelismo con l’artigianato e, immaginandosi bicchieraio, ha attaccato frontalmente Masi chiedendo: “Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete? ma vaffan’ nbicchiere!”.

Il riferimento ben poco velato alle continue pressioni cui la redazione è costretta a sottoporsi, ha scatenato le ire del “megadirettore”, che prontamente ha affidato alle agenzie il suo affondo: “E’ molto grave che Santoro rivolga al capo azienda frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti – ha replicato Masi – Santoro si ritiene più uguale degli altri e svincolato dalle leggi anche quando ne chiede continue deroghe e quando chiede contratti ad personam. E’ evidente che la questione dovrà essere affrontata in tutta la sua gravità in Consiglio di Amministrazione della Rai al più presto”. (altro…)

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Pancia in dentro, petto in fuori! At-tenti!
Finalmente una buona notizia per la scuola italiana: i professori vengono licenziati a mazzi, i soffitti cascano in testa, le strutture fanno schifo e compassione, ma in compenso possiamo tutti tirare in aria i berretti e gridare hurrà per il solenne protocollo d’intesa firmato tra la ministra Gelmini, beata ignoranza, e il sor La Russa, il colonnello alla parata militare.
In alto i cuori!
Il protocollo d’intesa si ammanta di notevoli paroloni, roba forte qui nel Berlusconistan, come ad esempio «conoscenza e apprendimento della legalità e della Costituzione». Ma questa è la teoria, roba da comunisti. È la pratica che è più interessante, e prevede: «cultura militare», «arrampicata», «tiro con l’arco e con la pistola» (ad aria compressa, aggiunge pietoso il documento), senza contare «nuoto e salvamento» e «orienteering».
Insomma, una specie di incrocio tra i littoriali, il sabato fascista e i film con Alvaro Vitali, il tutto sotto l’occhio vigile di La Russa e della sciura Gelmini, eletta dalla lobby dei cacciatori nella patria della Beretta, pistola italiana.
Protocollo d’intesa denominato «Allenati per la vita», che insegna tra le altre cose anche il «pernottamento in luoghi ostili», cosa che potrebbe tornare utile alle ragazze che restano bloccate nottetempo nei cessi di Palazzo Grazioli.
Non basta. A coronare il virile cimento arriverà alla fine una «gara pratica tra pattuglie di studenti» che varrà come credito formativo. «Mamma, non rompere che c’ho tre in matematica, perché ho preso ottimo nel passo del giaguaro!». (altro…)

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