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Archive for gennaio 2011

Per colf e badanti inviate 208 mila richieste. Tra le nazioni, Bangladesh al primo posto.

MILANO – Sono 293 mila le domande arrivate entro mezzogiorno al Viminale per il primo Click Day che riguarda l’ingresso di 52.080 lavoratori extracomunitari di nazioni che hanno sottoscritto accordi di cooperazione con l’Italia. Sono state inviate 208 mila richieste per colf e badanti e 85 mila per lavoratori subordinati. Il maggior numero si domande – inviate attraverso internet – proviene dalla provincia di Milano (37 mila), seguita da Roma (22.500) e Brescia (18.800). Dal Bangladesh i lavoratori più richiesti (48 mila); seguiti dai marocchini (44 mila) e indiani (36 mila). (altro…)

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Monumentale grido di battaglia per la libertà in tutto il mondo rischia di deragliare l’agenda del nuovo ordine mondiale

Il “risveglio politico globale” molto temuto da Zbigniew Brzezinski è in pieno svolgimento. Rivolte in Egitto, Yemen, Tunisia e altri paesi rappresentano un grido di libertà veramente imponente  in tutto il mondo  che rischia di danneggiare enormemente l’agenda per un governo mondiale, ma solo se i rivoluzionari riusciranno ad evitare di essere cooptati da una paranoica e disperata elite globale.

Durante un discorso al Council on Foreign Relations a Montreal l’anno scorso, il co-fondatore insieme a  David Rockefeller della Commissione Trilaterale e regolare partecipante alle riunioni del gruppo Bilderberg, Zbigniew Brzezinski, ha lanciato l’allarme per un “risveglio politico globale”, principalmente da parte dei giovani dei paesi in via di sviluppo, che minaccia di rovesciare l’ordine internazionale esistente. (altro…)

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Dopo l’esplosione dello scandalo dei festini ad Arcore un mese di febbraio di manifestazioni per rivedicare la dignità e il rispetto.

PROVE tecniche di indignazione. La manifestazione delle donne a Milano. Le loro sciarpe bianche sventolate in segno di lutto per il Paese. Poi le pentole e i coperchi di Firenze. Ieri è stato solo l’inizio, la prima di una lunga serie di giornate di mobilitazione. “Berlusconi, dimettiti”. Una richiesta che attraversa parti sempre più consistenti della società italiana. Con le donne in prima fila. A rivendicare dignità e rispetto. E a chiedere al premier un passo indietro. Il calendario delle proteste contro Silvio Berlusconi va aggiornato di continuo. Occhi puntati sulla manifestazione di Libertà e Giustizia, a Milano, sabato 5 febbraio. Poi domenica 13 febbraio. probabile data di una grande mobilitazione nazionale. Una lunga rincorsa per saltare oltre il berlusconismo. (altro…)

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Da Il Corriere della Sera del 31 gennaio 2011.

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I primi prodotti saranno i lattiero-caseari, poi, il 2 febbraio è la volta degli insaccati.

Il primo confronto sulle modalità attuative dell’obbligo di etichettatura inizia il primo febbraio con i prodotti lattiero-caseari come latte a lunga conservazione e formaggi. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini a Brescia nel corso dell’incontro sulla “riscossa del formaggio Made in Italy“ nell’apprezzare l’arrivo della convocazione annunciato dal ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan.

Il giorno successivo, 2 febbraio, – ha precisato Marini – sarà invece la volta del settore suinicolo per l’etichettatura della carne di maiale e degli insaccati. L’approvazione definitiva e unanime della legge nazionale sull’etichettatura è un risultato storico che  – ha sottolineato Marini – va al più presto applicato è divulgato anche con l’educazione alimentare nelle scuole promossa dal ministro Mariastella Gelmini. (altro…)

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Decine di migliaia di euro alla consigliera, per i pm proverebbero il ruolo di arruolatrice delle prostitute. Fino ad ora si era parlato solo del denaro ricevuto da Spinelli per pagare affitti e bollette.

MILANO – Versamenti di denaro diretti. Partiti da uno dei conti bancari del presidente del Consiglio (amministrato dal ragioniere personale Giuseppe Spinelli), beneficiario Nicole Minetti. Gli importi? Svariate decine di migliaia di euro. L’amara sorpresa il consigliere regionale del Pdl l’ha avuta ieri, durante le quasi tre ore di interrogatorio davanti ai pm di Milano Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Un asso che la procura, dopo le dichiarazioni pubbliche dell’ex igienista dentale del Cavaliere, ha sfoderato come ulteriore tassello che rafforza l’intero quadro accusatorio. (altro…)

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“Quello che abbiamo iniziato non può essere fermato”, ha detto ieri fra la folla il premio Nobel El Baradei. Sono migliaia le immagini, i volti, le parole che ci arrivano in questi giorni dall’altra sponda del nostro mare, ci colgono seduti davanti agli schermi di computer e tv: un bambino che passa di mano in mano, due donne velate che sollevano cartelli, un vecchio con gli occhiali rotti, il sangue e la speranza, i dubbi sul futuro e la voce tonante dall’America, le famiglie dei dittatori in fuga, già a Londra o a Parigi, loro sì già in salvo coi loro bauli preziosi. Ne scrive oggi per noi Issandr El Amrani, dal Cairo: racconta uno spaccato della fuga precipitosa dei tiranni. Un effetto domino velocissimo, che in dieci giorni è stato capace di attraversare i confini dei paesi come un’onda, come un unico vento. Molto, moltissimo ha fatto la Rete. Ve ne abbiamo parlato tanto in questi giorni, vi abbiamo spiegato come, chi. Oggi Mike Giglio, reporter di Newsweek, torna a dirci nel dettaglio quale sia stata la funzione di Internet, capace di superare ogni censura. Gabriele Del Grande racconta la storia di Soufien Balajj, il blogger che ha dato il via alla rivolta tunisina. (altro…)

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L´Egitto è un´occasione che perderemo. L´occasione è storica: spezzare nel più strategico paese arabo il circolo vizioso di miseria, frustrazione, regimi di polizia e terrorismo – spesso alimentato dai regimi stessi per ottenere soldi e status dall´Occidente – che destabilizza Nordafrica e Vicino Oriente fino al Golfo e oltre. Il successo della rivoluzione avvierebbe la transizione a un Egitto “normale”, con un potere politico legittimato dal popolo. Dopo la scintilla tunisina, il segno che la nostra frontiera sud-orientale può cambiare. In meglio. Avvicinandosi ai nostri standard di libertà e democrazia. Cogliendo le opportunità di sviluppo perse per l´avidità delle élite postcoloniali, impegnate a coltivare le proprie rendite, indifferenti a una società giovane, esigente.
L´Italia più di qualsiasi altra nazione europea dovrebbe appassionarsi al sommovimento in corso lungo la Quarta Sponda. (altro…)

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Sono orfani, figli di nomadi e profughi tibetani ma i loro sguardi sono rivolti verso un futuro migliore. I ritratti dei bambini del Tibetan children’s village, un villaggio che ospita più di 2000 orfani, sono i protagonisti della serata “Un gesto un sorriso”, organizzata da Glam Adv a Roma il 5 febbraio, presso le Officine Farneto, per l’associazione Italian amala onlus. La mostra fotografica ha lo scopo di raccogliere fondi da destinare al progetto del Tibetan children’s village ed ha come testimonial Antonio Rossi, campione dello sport impegnato anche nel sociale. L’iniziativa vuole sensibilizzare verso iniziative concrete, come donazioni o adozioni a distanza, per dare un futuro, cure sanitarie e istruzione ai bambini del villaggio.

Da La Repubblica.it

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Perché la Chiesa e in particolare la Conferenza episcopale italiana hanno scelto a suo tempo di appoggiare Berlusconi, preferendolo a un uomo probo, prudente, fedele osservante, sostanzialmente moderato come Prodi, autentico esempio di virtù morali anche nel senso stretto dei dieci comandamenti? Eppure, le inclinazioni di Berlusconi, il suo stato di divorziato, il suo stile di vita, i modelli edonistici e consumistici dispensati dalle sue televisioni erano noti ben prima che dilagassero gli scandali sessuali da Noemi a Ruby. Ci voleva poco a capire quale fosse l’essenza del suo messaggio, la ragione delle sue fortune politiche: fate i vostri comodi, basta con le regole, vi libererò da chi mette le mani nelle vostre tasche e da chi vi tedia con inutili prediche. È quella che gli scienziati sociali chiamano libertà negativa e che il cardinal Bagnasco ha appena stigmatizzato come preteso «diritto ad agire a proprio piacimento». (altro…)

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Chiusi i negozi, finita la benzina, i bancomat non danno più contanti, rifiuti dappertutto. Dopo che nella notte i detenuti erano fuggiti dalle carceri, molti quartieri sono controllati da vigilantes armati di bastoni e machete. Nel centro della capitale i carri armati proteggono ancora i palazzi del potere. La cronaca della nostra inviata.

Oggi, domenica, in teoria al Cairo doveva riprendere la settimana lavorativa: il fine settimana infatti qui è il venerdì e il sabato. Ma la capitale – dopo le devastazioni – è una città fantasma: semivuota, piena di immondizia, e con i check point dell’esercito a ogni angolo di strada come in un teatro di guerra.

Nella notte tra sabato e domenica infatti, la città è rimasta in mano a bande di detenuti usciti dalle carceri e saccheggiatori, mentre la maggioranza dei manifestanti pacifici che avevano affollato le strade e le piazze del centro cittadino erano rientrati nelle loro case. (altro…)

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Il Cigno nero che proprio in questi giorni a Davos è stato appassionatamente cercato dai cervelloni della economia mondiale, si è materializzato – a sorpresa com’è nella sua natura – ed ha allargato le sue ali sul Nilo. Il Cigno nero, nel linguaggio di Davos, è una figura simbolica statistica, «un evento ad alto impatto, bassa probabilità, bassissima prevedibilità». Esattamente quello che possiamo dire di quello che è successo ieri al Cairo.

Il faraone Mubarak dopo trent’anni di immobilità ha imboccato in poche ore il viale del tramonto. Ha nominato un vicepresidente, il primo nella sua lunga storia politica, mentre una piccola flotta di Lear Jet privati, come in tutti i fine regime, si levava in volo dall’aeroporto cairota con a bordo i suoi figli e i ricchi del Paese, in fuga con le loro famiglie, i loro capitali e le loro Vuitton. La fine formale del regno del Faraone non è stata dichiarata ma certo ce ne sono tutte le sembianze: le decisioni di ieri hanno comunque fatto giustizia di ogni ipotesi che Mubarak si ripresenti alle presidenziali, o che suo figlio Gamal imbocchi la strada della dinastia. (altro…)

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Ogni tanto qualche cretino che crede di essere à la page se ne esce a dire che la magistratura deve rientrare nei ranghi per restituire alla politica il suo primato e comunque bisogna rifuggire la “via giudiziaria” perché non sta bene sperare che siano i giudici, e non la politica, a liberarci della banda larga che occupa lo Stato. Bellissime parole. Di fatto, cazzate. Dove sarebbe la politica? Lasciamo perdere una volta tanto B., che comunque teme solo i giudici, e occupiamoci di quell’altro bel tipino di Guido Bertolaso. Fino a due anni fa era leccato da tutta la stampa che conta come un santo sceso in terra per fermare le calamità naturali con le nude mani, anzi con la sola forza del pensiero. Un genio che tutto il mondo ci invidia. Il volto umano del berlusconismo. Un civil servant bipartisan con cui si può, anzi si deve dialogare in nome dell’interesse “nazionale”. Dietro quell’unanimismo naturalmente si celavano interessi tanto inconfessabili quanto trasversali: non a caso San Guido, come Gromyko, è sopravvissuto a una dozzina di governi, Prima e Seconda Repubblica, destra-sinistra-centro, più Vaticano (vedi Giubileo 2000) e altri poteri forti. (altro…)

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Regolarizzazioni. Dalle otto del 31 gennaio, 52mila datori di lavoro potranno assumere e mettere in regola altrettanti lavoratori extracomunitari. Vinceranno i più veloci, vista la scarsità delle quote in palio (86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno). Tutto quello che c’è da sapere.

ROMA  –  Il conto alla rovescia è terminato. La lotteria delle quote è pronta a partire: pochi i biglietti fortunati, solo i più veloci potranno festeggiare. Alle ore 8 in punto di lunedì 31 gennaio scatta infatti il primo click day: 52mila datori di lavoro potranno assumere e mettere in regola altrettanti lavoratori extracomunitari. Ma “attenzione  –  avvertono dal Viminale  –  le quote andranno esaurite in poche decine di minuti”.

LA GUIDA DEL MINISTERO 1

I precedenti. A vincere un posto da regolare saranno dunque i più veloci, visto la scarsità delle quote in palio (86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno). Uno passo indietro: l’ultimo decreto flussi risale al 2008: 150mila i posti messi allora a disposizione. L’anno precedente le quote si erano fermate a 170mila. Le domande? Una valanga: le richieste d’assunzione presentate erano state infatti oltre 740mila. (altro…)

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L’appello alla mobilitazione è firmato da Michele Santoro, Barbara Spinelli e Marco Travaglio.

Segnatevi questa data, 13 febbraio. Milano torna a fare la Capitale morale. Senza bandiere né simboli di partito, davanti al Tribunale che indaga su Silvio Berlusconi, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti: tutti in piazza per difendere l’indipendenza della magistratura, della libertà d’espressione e dei valori fondamentali della Costituzione nata dalla Resistenza. L’appello è firmato da Michele Santoro, Barbara Spinelli e Marco Travaglio. Ma l’obiettivo è riportare in piazza l’indignazione dei cittadini, far uscire dalla cappa mediatica dei tg la stanchezza per gli attacchi quotidiani contro i giudici e i giornalisti con la schiena dritta. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vorrebbe riprovarci proprio quel giorno, domenica 13, con una manifestazione in piazza Duomo in difesa del governo. La sua tesi, tristemente nota, è che la magistratura stia tentando un colpo di Stato per far cadere la maggioranza di centrodestra. Come nel 2002. Era gennaio, il 12, quando il procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, denunciava l’arroganza delle “riforme annunciate”, “gli intenti punitivi” del governo – anche allora a Palazzo Chigi sedeva Berlusconi – contro la magistratura. (altro…)

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Pure se agghiacciante nelle intenzioni e disgustoso nei toni, l’ attacco del Giornale di Berlusconi a Ilda Boccassini è puramente, classicamente comico. Il principale capo d’ accusa è che Boccassini sarebbe stata vista nel 1982 (trent’ anni fa) mentre baciava «un giornalista di sinistra», per giunta in un’ area non lontana da Palazzo di Giustizia: almeno si fossero baciati mentre erano in gita sui laghi, gli svergognati. Tecnicamente parlando, si tratta della perfetta parodia di una campagna di stampa. Se questo è il massimo sforzo che la famosa macchina del fango è in grado di produrre, Berlusconi farebbe bene a richiamare immediatamente Feltri, che se c’ era da infamare qualcuno almeno lo infamava ben bene, come ha fatto col povero Boffo. (altro…)

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Caro Fabio, dopo le telefonate in diretta del presidente del ConSilvio a Gad Lerner e del direttore generale della Rai a Santoro, siamo in attesa di sapere chi telefonerà a te per insultarti o per dissociarsi dalla trasmissione.

7 – Il Nordafrica è in fiamme, abbiamo l’incendio alle porte di casa. La piazza che sta rovesciando le monarchie presidenziali è giovane (metà della popolazione ha meno di 25 anni), usa gli sms e internet, ed è mossa dalla fame e dalla rabbia per l’avidità della Casta al potere.  L’Occidente ha difeso questa Casta nel timore che il Nordafrica finisse nelle mani degli integralisti. Ma ora, con Obama, chiede riforme e una classe dirigente più presentabile. Non oso pensare a cosa potrebbe succedere se la situazione finisse fuori controllo: milioni di nordafricani in fuga dai loro Paesi, e indovinate un po’ dove tenterebbero di andare.
Mi auguro che il nostro ministro degli Esteri torni presto a riferire in Parlamento. E stavolta non più per parlare di un appartamento di due camere e cucina a Montecarlo, ma di qualcosa di più serio. (altro…)

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