Caro Fabio, dopo le telefonate in diretta del presidente del ConSilvio a Gad Lerner e del direttore generale della Rai a Santoro, siamo in attesa di sapere chi telefonerà a te per insultarti o per dissociarsi dalla trasmissione.
7 – Il Nordafrica è in fiamme, abbiamo l’incendio alle porte di casa. La piazza che sta rovesciando le monarchie presidenziali è giovane (metà della popolazione ha meno di 25 anni), usa gli sms e internet, ed è mossa dalla fame e dalla rabbia per l’avidità della Casta al potere. L’Occidente ha difeso questa Casta nel timore che il Nordafrica finisse nelle mani degli integralisti. Ma ora, con Obama, chiede riforme e una classe dirigente più presentabile. Non oso pensare a cosa potrebbe succedere se la situazione finisse fuori controllo: milioni di nordafricani in fuga dai loro Paesi, e indovinate un po’ dove tenterebbero di andare.
Mi auguro che il nostro ministro degli Esteri torni presto a riferire in Parlamento. E stavolta non più per parlare di un appartamento di due camere e cucina a Montecarlo, ma di qualcosa di più serio.
6 – È il 27 gennaio, giornata della Memoria. In un liceo artistico di Firenze la professoressa di lettere Marzia Gentilini legge alla classe una circolare: Cari ragazzi, chi di voi non è di Firenze da settembre dovrà lasciare questa scuola e questa città. Vale anche per me, che dovrò tornarmene in Emilia Romagna. Gli studenti la guardano increduli, poi vengono presi dallo sgomento. Ma allora prof io dovrò tornare in Cina? si lamenta un alunno con gli occhi lucidi. E un altro: E io in Eritrea, dove non conosco nessuno?. Si dispera anche un ragazzo di Napoli, con un nonno calabrese e un altro di Torino. Ma la reazione più forte è degli studenti fiorentini, che si offrono di nascondere in casa i compagni reietti: Perché dovremmo perdere i nostri amici per una ragione così assurda come essere nati in un posto invece che in un altro? A quel punto la professoressa getta la maschera: Calma, ragazzi, mi sono inventata tutto. Ma attenti perché in Italia, non molti anni fa, tutto questo con le leggi razziali è successo davvero.
Una gran bella lezione, che quei ragazzi non dimenticheranno facilmente. Mi auguro neanche noi.
5 – A Napoli le primarie del Pd sono naufragate in un mare di contestazioni per presunti brogli. Ai seggi si sono visti molti cinesi (i famosi cinesi democratici) e il solito corteo di disperati già raccontato da Saviano: gente che vende il suo voto per 5 euro o una ricarica del telefonino. Hanno calcolato che in un seggio di periferia ogni elettore avrebbe impiegato 31 secondi per entrare, votare e uscire: roba che neanche Bolt, il centometrista. Sicuramente c’è un problema primarie: basterebbe copiare l’America, che le ha inventate: lì non fanno votare il primo che passa per la strada, ma solo chi si è iscritto in precedenza all’albo degli elettori.
E poi c’è un problema politico. Il magistrato antimafia Raffaele Cantone, proposto da Saviano come candidato super partes, si è chiamato fuori. La sensazione è che la politica venga ormai percepita come una cosa talmente sporca che le persone perbene preferiscono tenersene lontane. D’altronde basta ascoltare le intercettazioni dell’ultimo scandalo-monnezza che ha coinvolto l’ex prefetto, l’ex vice di Bertolaso e l’ex governatore Bassolino. Svuotavano la cacca in mare. Ma cosa si può ancora dire di una classe dirigente che ha ereditato senza alcun merito la bellezza del golfo di Napoli e poi ci scarica la merda dentro?
4 – A Lugano si è tenuto un convegno su come evadere le tasse attraverso la costituzione di società “esterovestite” nei paradisi fiscali. Manco a dirlo, in platea c’era un tutto esaurito di italiani. Oltre 600. Ma il consiglio più importante emerso dall’illustre consesso si applica a tutti i campi dello scibile umano. “Se vi beccano con le mani nella marmellata, vale la regola delle 3 N: negare negare negare, anche l’evidenza”. Mi ricorda qualcuno… Sì, mi ricorda un episodio del 1880. Quando l’allora ministro degli esteri Pasquale Stanislao Mancini, beccato dalla moglie a letto con la cameriera, si difese così: Scusami cara, ma al buio l’avevo scambiata per te!
3 – Sono colpito dall’ingratitudine della signorina Minetti. Lui da Lerner la definisce una splendida persona laureata con 110 lode, che si è pagata gli studi lavorando ed è di madrelingua inglese e lei come ne parla al telefono con le amiche? Non me ne frega un c. se lui è il presidente del consiglio. È un vecchio e basta, si sta comportando così per salvare il suo culo flaccido. Scusa, ma sembra la Littizzetto quando parla di te. Senti questo dialogo di alta politica fra la Minetti e un’altra arcorina, la signorina Faggioli. In Parlamento guadagnerei solo duemila euro in più. Preferisco restare in Regione. E la Faggioli: A lui fa comodo metterci in Parlamento, così può dire: me le sono levate dai coglioni e lo stipendio glielo paga lo Stato.
Signor Presidente, il tema politico su cui dovrebbe rassicurarci è proprio questo. I cumenda milanesi del passato compensavano le amichette con una pelliccia di visone. Non con una carica pubblica pagata dai cittadini.
2 – Il momento è tragico, ma la macchina del fango che cerca di dimostrare che tutti abbiamo un bunga bunga nell’armadio tocca le vette del ridicolo. Hanno ripescato dai sotterranei del Csm una pratica in cui si raccontava come, trent’anni fa, l’allora giovanissima Ilda Bocassini fosse stata sorpresa da un addetto alle pulizie della procura di Milano mentre per la strada baciava un giornalista di sinistra. Ora non capisco dov’è lo scandalo. Che si baciava per la strada? O che si baciava con un giornalista di sinistra? Comunque con la riforma della magistratura sarà vietato ai magistrati di baciarsi in pubblico, se non con una lista di giornalisti moderati fornita direttamente da Sorrisi e canzoni tv.
1 – In un paese a nord del Nordafrica, ma non di molto, questa settimana è successo:
– il partito del presidente del Consiglio ha chiesto le dimissioni del presidente della Camera.
– il partito del presidente della Camera ha chiesto le dimissioni del presidente del consiglio e del presidente del Senato.
– il presidente del consiglio, in una serie di videomessaggi alla Bin Laden, non si è rivolto al Paese, ma a una sola parte, la sua, invitandola a scendere in piazza contro i magistrati come nell’ultima scena del Caimano.
– il pd ha risposto all’offensiva con la consueta prontezza: indicendo una raccolta di 10 milioni di firme che terminerà intorno al 2020.
– la destra baciapile ha difeso il bunga bunga, mentre la sinistra mangiapreti ha esaltato l’intervento della Conferenza Episcopale.
– in Veneto sono girate liste di proscrizione di scrittori.
– l’unico gesto da uomo di Stato l’ha compiuto un condannato per mafia, l’ex governatore siciliano Totò Cuffarò, che dopo che la Cassazione gli ha confermato i 7 anni di galera, in galera ci è andato davvero e senza criticare la sentenza, fra lo stupore dei cittadini e dei suoi stessi giudici. Perché a questo siamo arrivati: a considerare straordinario e meritevole di encomio che un politico si inchini alla Legge anziché scappare all’estero o insultare i magistrati.
Mi dispiace, Fabio: non è arrivata nessuna telefonata per te.
Pare abbia chiamato solo Renzo Bossi. Ma aveva sbagliato numero.
Da che tempo che fa del 29 gennaio 2011.
Gramellini è favoloso. ciao