Nuovo affondo del giornale dei vescovi nella polemica sul fine vita.
“Roberto Saviano, da qualche tempo e su temi delicatissimi, ha preso a sovrapporre sistematicamente ai fatti le proprie opinioni e questo e’ un peccato. Avevo imparato anch’io ad apprezzarlo per l’incisivita’ e la documentata eloquenza con le quali ha reso impossibile a tutti ignorare la pervasita’ e la malvagita’ di quel grumo criminale, anti-comunitario e anti-umano che viene chiamato ‘camorra’. E ora, invece… La delusione e’ grande”. Lo scrive il direttore di ‘Avvenire’, Marco Tarquinio, rispondendo ad un lettore nella rubrica delle lettere, a proposito delle posizioni assunte dallo scrittore sui temi del fine vita.
“Quando la vicenda umana di Eluana Englaro stava per concludersi e subito dopo la sua terribile morte provocata dalla deliberata sottrazione di acqua e cibo, Saviano -lamenta il quotidiano dei Vescovi italiani- affermo’ come vere cose che vere non erano affatto, a cominciare dalla devastante e distorcente descrizione di Eluana come una povera creatura martoriata, torturata da un groviglio di cavi e fili che la tenevano in vita artificialmente”.
Dal giornalettismo del 27 febbraio 2011.
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