Immaginiamo che accadrebbe se uno dei profughi che sbarcano a Lampedusa, appena toccato il suolo italiano, andasse incontro alle telecamere e dichiarasse: “Sono l’uomo più imputato della storia dell’universo, ho avuto 2.565 udienze in tribunale e più di mille magistrati si sono già occupati di me”. Verrebbe respinto all’istante in mare come delinquente incallito, o circondato e preso in consegna dalle forze dell’ordine, condotto in cella di isolamento di un carcere di massima sicurezza, guardato a vista giorno e notte da corpi speciali, teste di cuoio e lagunari paracadutati sul posto per l’occasione.
Ma si dà il caso che quella frase sia stata pronunciata a Canale 5, in collegamento telefonico con Belpietro, dal presidente del Consiglio, che da anni sbandiera ai quattro venti i suoi processi con lo stesso orgoglio con cui rivendica i trofei del Milan. Tanto, controllando militarmente l’informazione, sa che quel palmarès da far impallidire Al Capone verrà letto come una prova non della sua predisposizione a delinquere, ma della persecuzione giudiziaria ai suoi danni. Anzi per dimostrare di essere tanto perseguitato, vanta tanti processi, molti più di quelli reali. Il guaio è che, complice l’arteriosclerosi, non ricorda mai quanti ne ha inventati la volta precedente. (altro…)
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