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Archive for luglio 2011

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Spettabile presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
quasi tutto ci divide, tranne il fatto di essere italiani e la preoccupazione per il futuro della nostra Nazione. L’Italia è vicina al default, i titoli di Stato, l’ossigeno (meglio sarebbe dire l’anidride carbonica) che mantiene in vita la nostra economia, che permette di pagare pensioni e stipendi pubblici e di garantire i servizi essenziali, richiedono un interesse sempre più alto per essere venduti sui mercati. Interesse che non saremo in grado di pagare senza aumentare le tasse, già molto elevate, tagliare la spesa sociale falcidiata da anni e avviare nuove privatizzazioni. Un’impresa impossibile senza una rivolta sociale. La Deutsche Bank ha venduto nel 2011 sette miliardi di euro dei nostri titoli. E’ più di un segnale: è una campana a martello che ha risvegliato persino Romano Prodi dal suo torpore. Il Governo è squalificato, ha perso ogni credibilità internazionale, non è in grado di affrontare la crisi che ha prima creato e poi negato fino alla prova dell’evidenza. Le banche italiane sono a rischio, hanno 200 miliardi di euro di titoli pubblici e 85 miliardi di sofferenze, spesso crediti inesigibili. Non sono più in grado di salvare il Tesoro con l’acquisto di altri miliardi di titoli, a iniziare dalla prossima asta di fine agosto. Ora devono pensare a salvare sé stesse. (altro…)

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Tutto da rifare. I tagli agli organici degli insegnanti nella scuola pubblica sono illegittimi. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha confermato la sentenza emessa dal Tar del Lazio ad aprile: quel provvedimento che ha cancellato in tutta la Penisola 87 mila organici negli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011 «è privo di efficacia giuridica» . Cosa succederà ora? Hanno opinioni opposte il ministero dell’Istruzione e la Cgil-Flc (Federazione lavoratori della conoscenza), sigla che aveva presentato l’iniziale ricorso amministrativo assieme al comune di Fiesole e ad alcuni genitori. «Chiediamo alla Gelmini di ridare gli organici tagliati alle scuole — è il commento del segretario generale del sindacato Mimmo Pantaleo— e più posti per i precari sulla base di un vero piano triennale. Questa è una vittoria per la scuola pubblica» . Una richiesta che però, secondo una nota del ministero, «è priva di fondamento» . (altro…)

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Di Caterina: lui sa di che si tratta. La replica: calunnieMILANO — «Un miliardo di lire a Filippo Penati e al suo braccio destro Giordano Vimercati? Francamente non me lo ricordo, di quelle cose lì ne ho fatte talmente tante che ora non saprei dire… Certo, di soldi ne ho sborsati una montagna. Facciamo lavorare la magistratura, in quella ho fiducia… alla fine vedremo… C’è tanto marcio da ripulire… E confesso che un po’ di paura per la mia persona io ce l’ho… Ho fatto saltare il banco, questa è la verità, e sono tanti, adesso, a non amarmi» .
Piero Di Caterina, l’imprenditore titolare della «Caronte» di Sesto San Giovanni, società che opera nel settore del trasporto pubblico, vorrebbe che fosse già «l’ora delle sentenze» . Ma il tempo, almeno quello giudiziario, è ancora quello delle domande, della ricerca maniacale dei riscontri, dell’analisi dei documenti. (altro…)

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Sembra impossibile credere che la forza di Peppe D’Avanzo, uno dei segni distintivi del suo carattere e del suo mestiere, abbia dovuto arrendersi, ieri mattina, quando la morte è arrivata troppo presto, a 57 anni. La forza, e il coraggio. Volersi far carico – e saperlo fare come nessun altro – delle situazioni più complicate e difficili, correre il rischio, accettare ogni volta la sfida, e vincerla. Fino all’ultima, ieri, che non ha potuto nemmeno combattere. (altro…)

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Nella notte scaramucce a Chiomonte. Prossimo assedio a Giaglione.    Lanci di fiori contro l´area recintata Maroni: importante l´assenza dei sindaci valsusini
CHIOMONTE – «Grazie Maroni». I No Tav dalla Val di Susa mandano i saluti al ministro dell´Interno e annunciano un nuovo presidio, un nuovo fronte, nell´area dove a settembre partiranno gli scavi.
Il ministro dell´Interno alla vigilia della marcia contro la linea Torino-Lione e il cantiere di Chiomonte aveva parlato di «giornata clou», alludendo al rischio di scontri con le forze dell´ordine. È stato invece un corteo pacifico. I caschetti e le maschere anti-gas sono rimaste dentro gli zaini. I sassi a terra. I manifestanti hanno strappato solo qualche fiore per lanciarlo contro i poliziotti e per lasciarlo sui cancelli del fortino presidiato. In marcia le famiglie, moltissimi i valsusini, i bambini e gli anziani, i più agguerriti: «Mi raccomando, oggi dobbiamo fare i bravi ragazzi». (altro…)

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Dai «politici del tè» alla crescita incerta: così si è inceppata la macchina del negoziato.

NEW YORK — Com’è possibile che un Paese che incassa duemila miliardi di dollari l’anno di tasse, con un Tesoro che ha sempre ottenuto capitali dal mercato a tassi irrisori e le cui imprese hanno ammassato ricchezza per altri duemila miliardi, rischi l’insolvenza come l’Argentina di dieci anni fa? Da dove viene questo mondo capovolto nel quale oggi il presidente Cristina Kirchner da Buenos Aires invita Barack Obama a fare ordine nei suoi conti? La dinamica di questa crisi è piena di variabili ma, incrociando i dati dello choc economico seguito al crollo finanziario del 2008 coi mutamenti radicali intervenuti nel tessuto politico americano e nel sistema della comunicazione, è possibile individuare almeno 4 fattori che rendono lo scontro in atto a Washington diverso da tutti gli altri. (altro…)

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Non sapevo proprio che Amaca scrivere, oggi su questo giornale che è in lutto, e si sente più solo e più debole perché ha perduto uno dei suoi uomini più bravi e più forti. Poi ho pensato che la cosa più giusta da dire, su Peppe e di riflesso su noi tutti, era anche la più semplice: il giornalismo, che è uno dei mestieri più ignobili del mondo (rifugio di vice-scrittori, palestra di improvvisatori, bolgia di pettegoli), può anche diventare uno dei mestieri più coraggiosi e necessari. A un patto: che il giornalista ci creda e che lo voglia. D’Avanzo ci ha creduto e lo ha voluto. (altro…)

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L´orrore è esploso nell´isola. Non solo la piccola isola di Utoya, ma quella più grande, quella isola geopolitica della Scandinavia che si estende dalla Danimarca alla Svezia, orlata dai fiordi della Norvegia. Un´isola felice ai margini di un´Europa incerta di sé. Così almeno sembrava.
Lo sembrava, particolarmente, la Norvegia. Nella classifica dei paesi del mondo in cui si vive meglio, stilata dal Programma per lo Sviluppo dell´Umanità delle Nazioni Unite, alla Norvegia è stato assegnato nel 2009 il primo posto. La popolazione – poco meno di cinque milioni- gode ottima salute, la mortalità infantile è estremamente bassa. Secondo il World Economic Forum la Norvegia ha realizzato il livello più alto nel mondo di parità tra i sessi. Il livello di povertà relativa è molto basso, l´alfabetismo è virtualmente pari al 100% e quasi tutta la popolazione ha compiuto gli studi di scuola media superiore. (altro…)

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BISOGNA evitare che le banche italiane, solide e liquide, siano considerate una propaggine del nostro debito pubblico. Bisogna evitare che il nostro Paese conquisti sui mercati agli occhi degli investitori e delle forti mani della speculazione la palma della fragilità a causa di un quadro politico logorato dal suo maxi-debito pubblico e da una malattia ormai strutturale qual è quella della debole crescita.
Queste parole i nostri lettori le conoscono ormai a memoria per averle lette infinite volte su queste pagine, ma quella qui sopra riportata è una citazione: le ha scritte ieri il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, nell’articolo di fondo del suo giornale. È il giornale della Confindustria e Napoletano non è certo un giornalista di sinistra e tuttavia sono nette e impietose e altrettanto impietoso è il seguito dell’articolo. A nostro avviso sono l’esatta rappresentazione dello stato d’animo dei cosiddetti ceti moderati che ormai non esprimono più soltanto disagio ma una vera e propria disperazione. (altro…)

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Il tunnel carpale scavato da B. sotto i tribunali col  piede di porco dei suoi legislatori e con la lingua dei suoi servi,  ivi compresi i magistrati che infestano il ministero, ci regala la  tanto sospirata Riforma Epocale della Giustizia.  Dopo 17 anni di cincischiamenti sporadici che allungavano qua e là i  dibattimenti, accorciavano prescrizioni, abolivano reati, abbassavano  pene, condonavano condanne, svuotavano galere, silenziavano pentiti e  testimoni, favorivano imputati di serie A, limavano le unghie ai pm e  le laccavano agli avvocati, scudavano premier e ministri, il Senato ha  finalmente varato un provvedimento organico, sistematico, scientifico, definitivo: la morte del processo. Ma sì, un bel colpo secco, ci si leva il dente e non se ne parla più. Sotto gli occhi di quel monumento alla legalità che è Schifani, ovviamente indagato per mafia, passa una legge che farebbe vergognare  Al Capone, beffardamente battezzata “processo lungo”. Come a dire: vi aspettavate il processo breve? E invece approviamo  quello lungo: ci eravate cascati, eh? (altro…)

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La protesta del segretario di Md, Morosini: “Sarà un colpo mortale alla giustizia italiana”. La norma concepita per salvare il premier avrà conseguenze su una moltitudine di altri processi.

ROMA – Per un Berlusconi libero dai processi, che di dibattimenti in primo grado, perché solo a quelli si applica la nuova legge, ne vadano pure in malore a migliaia. Nomi? I più famosi, in questo momento, nelle aule giudiziarie italiane. Eccoli. A Milano la famosa scalata Unipol alla Bnl. Quella dei furbetti del quartierino. Ma pure i meno noti, ma assai gravi crac Burani e Cit. Clamoroso a Torino: potrebbero tornare i 9.841 testimoni chiesti dai difensori per i morti dei veleni della Eternit. I giudici ne hanno concessi due a persona, ma adesso tutto potrebbe riaprirsi. A Viareggio. Ancora di scena il dibattimento per la strage del treno deragliato in stazione. Stimano i pm che i 38 indagati delle Ferrovie potrebbero pretendere di sentire decine di testimoni a testa. E a Roma? Potrebbe andare in crisi il processo Cucchi, il detenuto morto per le percosse ricevute, perché gli avvocati sarebbero legittimati a presentare una lista testi in cui figurano tutti coloro che si trovavano nel penitenziario e in questura e in ospedale in quei drammatici momenti. (altro…)

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Come è noto la sessione contrattuale realizzatasi martedì 19 luglio presso l’ARAN, per dare attuazione al piano triennale previsto dall’art. 9 del Decreto legge 70/ 11 per la nomina del personale precario della scuola, si è svolta senza l’ atto di indirizzo del Governo previsto dall’art.47, comma 3, del D.Lgs. 165/2001 e i costi economici derivanti dalle nuove nomine a tempo indeterminato, comprensivi delle ricostruzioni di carriera, non hanno tenuto conto delle disponibilità finanziarie presenti in bilancio a seguito dei futuri pensionamenti. Solo per il prossimo anno scolastico si tratta di 27 mila docenti e di 7.000 ATA.

L’intesa si limita a modificare la carriera economia per tutti i neo nominati nel prossimo triennio operando per essi la cancellazione del secondo scalone retributivo previsto dalla tabella del CCNL del 2009. (altro…)

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L’immensa regione a sud-est dell’Africa Orientale è oggi lo snodo strategico più delicato riguardo alle fonti energetiche e alle vie di traffico verso l’India e la Cina. In quell’area vivono infiniti insiemi di tribù di antichissima civilizzazione, contadina e imperiale insieme: nel Corno d’Africa, nel nord del Kenya, nel sud dell’Etiopia, a Gibuti, nella regione di Karamoija in Uganda, nell’intera Somalia. E qui più di dieci milioni di persone sono minacciate dalla fame per la siccità che ha devastato le loro regioni con una implacabile ferocia e per la carestia che su di essa si è innescata, privando delle elementari fonti di sopravvivenza le tribù e le comunità di contadini coltivatori e allevatori, di pescatori e di pastori che in quelle zone per secoli sono sopravvissuti a molte siccità e a molte carestie. Adesso il pericolo è che la sopravvivenza non sia più assicurata e che gli immensi campi profughi segnino la fine della riproducibilità stessa della vita sociale. (altro…)

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Lui di questa nomina non ne sapeva niente. E’ stato colto di sorpresa. Ma in fondo, dice, di far parte del Governo Berlusconi non gli interessa più di tanto. “Non era la mia aspirazione massima …”. Dovevano piazzarlo all’Interno, è finito sottosegretario all’Ambiente. Il responsabile Elio Vittorio Belcastro – quello del “o i soldi o me ne vado con De Magistris”, quello del “dobbiamo mostrarci con una punta di mafiosità positiva” – è appena stato intervistato da Giuseppe Cruciani, La Zanzara, Radio 24 …

… Dunque, lei ora è sottosegretario all’Ambiente, giusto? Sa dirmi cos’è il protocollo di Kyoto?

Il protocollo di Kyoto io lo so cos’è, ma non glielo consento a lei … io c’ho tre lauree, per cui … non le consento di fare questi giochini … io invece non lo so lei che lauree ha …

Ma lo sa o no cos’è il protocollo di Kyoto?

Ma certo che lo so, ma non lo voglio dire a lei! Lei non può fare un esame a un parlamentare, se mai mi metto io a fare gli esami a lei, e vedrà che bella figura da ignorante farà! (altro…)

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