A Presa Diretta, andata in onda ieri sera, Riccardo Iacona intervista Antonio Stella, autore del libro “La Casta”, sui costi della politica. Stella offre alcuni spunti confrontando stipendi dei deputati italiani con quelli degli altri Paesi. Tra Trote e Minetti, ne esce un quadro sconvolgente: e hanno pure il coraggio di parlare di secessione e Roma ladrona, guarda il video.
da letteraviola.it del 19/09/2011.
In fondo non e’ colpa loro ma della casta politica italiana che si elargisce migliaia di euro di stipendio e con la solita demagogia fuori del parlamento critica i costi della politica in generale e poi dall’interno crea leggi e leggine per rinforzare le priorità acquisite e alla fine non far nulla. Se non si e’ capito tutti questi burocrati,circa 500 mila persone in italia ,vivono alle spalle di chi lavora sul serio.Una casta che ha messo radici da oltre 30 anni e che non lascia il passo alle nuove generazioni. Una casta che integra i posti liberi con i propri figli, nipoti e amicizie intime. Complimenti. Sarebbe ora di cambiare tutto il sistema. Pochi al governo di un paese per controllarli meglio. Ma e’ solo pura utopia.
Cristiano Di Pietro è candidato alle elezioni regionali del Molise che si terranno i prossimi 16-17 ottobre. Come suggerisce il cognome, trattasi del figlio del leader di Italia dei Valori. Un nuovo “caso Renzo Bossi” che ha fatto infuriare la base di Idv, tant’è che tutti gli iscritti al circolo di Termoli hanno deciso di restituire le tessere. Candidati deboli scelti ad hoc per far approdare in Consiglio regionale il figlio prediletto del “padre padrone” e scarsa meritocrazia nella scelta dei candidati: sono queste le accuse che i militanti di Idv “duri e puri” muovono alla segreteria del partito, a ragion veduta. Anche perché non è la prima volta che il leader di Idv “raccomanda” i propri figli. Ed è proprio per questo che Cristiano Di Pietro, in realtà, di esperienza politica un po’ ne ha, ma sempre per merito di “spintarelle”: già consigliere comunale a Montenero di Bisaccia, in seguito è diventato consigliere provinciale di Campobasso, anche perché piazzato in un collegio blindato, il più sicuro di tutta la provincia. Nominato capogruppo del partito, si è dovuto dimettere dalla carica a fine dicembre 2008 quando è stato invischiato nell’inchiesta giudiziaria sulla “Global service”, indagato per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio, ed intercettato al telefono mentre cercava di raccomandare alcuni amici all’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise Mario Mautone, quest’ultimo condannato con rito abbreviato a due anni per illeciti in materia di appalti. Cristiano Di Pietro, invece, ne è venuto fuori, non prima di aver detto “La mia unica colpa è essere figlio di mio papà”. In realtà, se non lo fosse non sarebbe finito neppure in Consiglio provinciale.