I capigruppo Pd, Idv, Udc e Api chiedono che Berlusconi spieghi i dettagli della missiva portata a Bruxelles. Bossi: “Tremonti si è defilato”.Sacconi sui licenzienti facili propone “un tavolo con le parti sociali”. Bersani: “A parte le minacce inaccettabili di entrare a piè pari sul mercato del lavoro, tutto il resto è merce usata”.Barroso: “Gli impegni vanno concretizzati”.
ROMA – L’opposizione sollecita con “urgenza” l’intervento del governo per riferire in Parlamento sugli impegni assunti nella lettera consegnata ieri alla Ue 1. Il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso avverte: “E’ imperativo che l’Italia concretizzi gli impegni e lo faccia con un calendario chiaro”. Il tutto mentre i sindacati attaccano i licenziamenti facili e annunciano (Cisl, Uil e Ugl in modo esplicito) lo sciopero generale. Resta teso il clima dopo la missiva del governo alla Ue. Una lista di impegni per rassicurare le istituzioni europee preoccupate per la situazione economica del nostro Paese.
L’opposizione. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha incontrato questa mattina alla Camera prima il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, e poi quello dell’Idv, Antonio Di Pietro. Una serie di faccia a faccia per fare il punto sulla situazione dopo la lettera del governo all’Ue. Lettera su cui tutte le opposizioni danno giudizio negativo: “Resterà un libro dei sogni’. “E’ inaccettabile che le uniche informazioni dalla voce di Berlusconi – ha detto in aula il capogruppo Dli Benedetto Della Vedova- ci giungano durante la notte, a vertice europeo ancora in corso, attraverso un collegamento in voce in tv con ‘ Porta a Porta‘ di Bruno Vespa 2. Il governo deve venire al più presto in parlamento per spiegare i contenuti della lettera. E dire se è vero oppure no che la cancelliera Merkel si è scusata e che il ministro dell’economia Tremonti ha firmato quella lettera, come è stato detto affermato smentendo la versione opposta pubblicata ancora questa mattina su tutti gli organi di informazione della carta stampata”. Il Pd rincara la dose: “A parte le minacce inaccettabili di entrare a piè pari sul mercato del lavoro, tutto il resto è merce usata. Dico a Berlusconi: forza, venga in parlamento e spieghi e rispetti quel calendario” dice Bersani. La prima reazione è della presidenza della Camera. “Ci siamo attivati con il governo e lo faremo nuovamente” dice il vicepresidente di turno, Antonio Leone del Pdl. Per il presidente del Senato, Renato Schifani, “il giudizio favorevole dell’Europa è un segnale positivo che non può che infondere fiducia al nostro Paese. Adesso serve rigore e massima condivisione”.
LA LETTERA DEL GOVERNO 3
Licenziamenti. Come si vede, dunque, la tensione politica non accenna a diminuire. Con Umberto Bossi che tira una frecciata al ministro dell’Economia: “Tremonti si è defilato. Dalla Ue è venuto un giudizio positivo, ci siamo impegnati, mica potevamo spaccare l’Europa”. E non contribuisce a svelenire il clima la previsione, contenuta nella lettera, dei licenziamenti più facili. Il governo che prova a gettere acqua sul fuoco: “Apriremo presto un tavolo di confronto con le parti sociali, che invitiamo ad approfondire il merito senza pregiudizi – dice il ministro del Welfare Maurizio Sacconi – Licenziamenti facili è un titolo che serve solo a spaventare una società già insicura ma che non rappresenta le misure suggerite dall’Europa ed accolte dall’Italia con altre proprie integrazioni”. No secco dall’Idv: “Probabilmente Berlusconi ha consegnato una lettera all’Europa e un’altra, completamente diversa, a ogni ministro. In quella recapitata a Sacconi c’è scritto che l’impegno del governo è quello di assumere e non di licenziare, mentre sappiamo bene, purtroppo, che questo esecutivo irresponsabile intende fare cassa sulla pelle dei più deboli e dei lavoratori a colpi di licenziamenti” commenta il responsabile welfare e lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. E anche Fli promette che non farà sconti al premier: “Berlusconi ha scritto la lettera all’Unione Europea da solo, senza alcuna consultazione delle opposizioni. Non cerchi Berlusconi coinvolgimenti ex post, non gli faremo sconti”, dichiara Carmelo Briguglio, vicecapogruppo vicario di Fli a Montecitorio.
L’ira dei sindacati. Dalla Fiom arriva la prima dura risposta: “Credo che la lettera presentata dal Governo all’Ue non vada bene. Penso sia una follia, che vada respinta questa cosa e che di fronte a ricette di quella natura ci voglia una mobilitazione generale del paese. Credo anche che le forze di opposizione debbano uscire dal guscio” attacca il segretario generale Maurizio Landini. La Cgil bolla la lettera annunciando che “il sindacato reagirà con la forza necessaria”. Ma anche Cisl, Uil e Ugl, solitante dialoganti con l’esecutivo, salgono sulle barricate: “Se il governo dovesse, senza il consenso delle parti sociali, modificare l’assetto dei licenziamenti andremo allo sciopero. Se questo provvedimento fosse davvero presentato dal Governo si romperebbe la coesione sociale nel nostro Paese”.
Da La Repubblica del 27/10/2011.
Rimpiango l’era delle BR
Solo cosi’ si potrebbe fermare la marcia di questi massoni che ci governano…
Perche’ parlare con questi non serve a niente…