Il candidato del Movimento 5 Stelle ha vinto con il venti per cento di scarto: 59,9 a 40,01. “Siamo pronti ha governare”, ha detto il nuovo sindaco. “La prima cosa che farà sarà concentrarmi su quello che è il debito”.
Federico Pizzarotti, il candidato del Movimento 5 stelle a Parma, è sindaco di Parma. Ha battuto di quasi venti punti Vincenzo Bernazzoli, il candidato del centrosinistra. E’ la presa della Bastiglia, la Stalingrado sognata da Beppe Grillo. E’ l’addio alla vecchia politica e lo spazio al nuovo. A una cosa politica che ancora non è definita, forse, ma che esiste già e si chiama Movimento 5 stelle . La poltrona di pri9mo cittadino di una delle città più importanti dItalia. Nessuno lo avrebbe pensato. Non un mese fa. Forse nemmeno ieri. O due ore fa.
Il primo risultato è schiacciante. I cittadini accorsi sotto il Comune per vedere i risultati non riescono quasi a crederci: “Era ora, andate tutti a casa”. C’è già chi comincia a festeggiare, ma il diretto interessato mantiene la calma: “Aspettiamo di vedere anche gli altri risultati – si trattiene Pizzarotti, mentre nella sede elettorale del Pd arriva il gelo – In ogni caso sarà una vittoria in tutti i modi, perché se non dovessimo vincere avremo 5 consiglieri comunali, che è comunque il risultato più importante anche a livello nazionale”.
Una campagna elettorale “low cost” di circa 6mila euro, un programma giocato tutto sulla trasparenza. Su quella dell’avversario Pizzarotti commenta: “Non sempre è stata regolare, soprattutto nelle ultime due settimane, ma ora non è più tempo di pensarci”.
Mentre il Pd celebra quello che assomiglia molto a un funerale, Pizzarotti è arrivato subito nella sala stampa allestita in Comune. Parla da sindaco. Parla da simbolo di una vittoria che se non manda in pensione la vecchia politica sicuramente la mette in aspettativa per un periodo piuttosto lungo. “Siamo pronti a governare la città”, ha detto. “La prima cosa che faremo è concentrarci su quello che è il debito”.
Quando si è capito che Pizzarotti ce l’avrebbe fatta? Difficile dirlo. I bookmakers fino alla fine lo davano sconfitto, nonostante i sondaggi, nonostante l’ara che si respirava in casa Pd. Sicuramente l’elemento predominante è stato aver raccolto una parte dei voti del centrodestra e di quelli che avevano votato Elvio Ubaldi, già democristiano, già pidiellino, già inventore dell’ex sindaco Pietro Vignali (quello cacciato dalla piazza e dalle inchieste) che al primo turno aveva raccolto il 16 per cento e spiccioli.
Si è capito quando Beppe Grillo, venerdì sera, a Parma, ha portato diecimila persone in piazza. E quando ha dato anima e corpo per la vittoria: “Prima o poi mi sento male”, diceva. Oggi si sente male sì, ma dalla gioia. Ha già chiamato i suoi uomini in Emilia Romagna. “Non verrò”, ha detto. “La vittoria è tutta di Federico”.
Da Il Fatto Quotidiano del 21/05/2012.
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