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Archive for giugno 2012

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“Lunedì in Consiglio dei ministri il governo farà il decreto”. È Carlo Vizzini, relatore dimissionario del ddl sulle riforme costituzionali ad annunciarlo in Commissione. Sta parlando dello sbandierato dimezzamento della rata dei rimborsi ai partiti per il 2012 – ben 180 milioni di euro e rotti complessivi – con la conseguente destinazione dei soldi risparmiati – 91 milioni di euro – ai terremotati dell’Emilia. Vizzini annuncia che ad annunciarglielo è stato il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Strana soluzione: che c’entra la Funzione pubblica con i partiti? Peraltro, tra tutti i Cdm possibili, quello di lunedì promette di essere tra i più movimentati, visto che dovrà “fronteggiare” i risultati del vertice europeo. Solo l’ultima barzelletta (e l’ennesimo rimando) di una storia che più si va avanti più diventa surreale: approvare in via definitiva il ddl che taglia il finanziamento, dopo il sì di Montecitorio, sarebbe dovuto toccare al Senato. Ma la cosa è andata per le lunghe, tanto che è stato lanciato l’allarme: mancano i tempi tecnici per riuscire ad approvare il testo in tempo da bloccare la legge. Scadono all’inizio di luglio, tuonano i Radicali. (altro…)

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SPENDING REVIEW, DECRETO SVILUPPO, SFIDUCIA ALLA FORNERO: LE PROSSIME GRANE PER IL GOVERNO.

Un disastro evitato, ma tanti nodi che restano. Per Mario Monti e il governo, infatti, il peggio non è affatto passato, anche se i risultati ottenuti allontanano concretamente l’ipotesi di una crisi al buio con tanto di elezioni anticipate ad ottobre. Il “baratro”, insomma, si è spostato solo un po’ più in là, ma le misure annunciate per rimettere a posto la spesa pubblica e le manovre per lo sviluppo sono ancora tutte da declinare. E, soprattutto, da approvare in tempi rapidi. Va bene aver strappato un buon accordo, ma i compiti a casa restano ancora tutti da fare. Certo, se fosse fallito il vertice di Bruxelles, Mario Monti sarebbe tornato in gran fretta a Roma dove l’avrebbero atteso, già seduti al tavolo rotondo di Palazzo Chigi, i ministri Passera – con Enrico Bondi al fianco – Grilli, Moavero, Giarda e pure la Fornero. Ilpiano era già stato stabilito; un Consiglio dei ministri straordinario, nella notte di domenica, per varare una spending rewiev micidiale nel tentativo estremo di salvare le banche e titoli da un’onda speculativa che avrebbe inevitabilmente colpito le borse, con conseguenze inimmaginabili per la tenuta dell’intero sistema Italia per non parlare di quello creditizio. (altro…)

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ANCHE MONTI SEGNA UN GOL.
Al vertice europeo il premier strappa lo “ya ” della Merkel.
allo scudo salva-spread, “ma l’Italia non lo userà”. Ancora “nein” invece sugli eurobond. La Borsa di Milano guadagna il 6,6%.

Sarebbe bello poter dire che l’euro è salvo, che l’Unione europea si è rilanciata, che i mercati finanziari sono stati domati, che il problema del debito è risolto. E che il governo Monti può avere in patria la stessa forza che ha dimostrato negoziando con Angela Merkel a Bruxelles. Sarebbe bello, ma sbagliato. I problemi che hanno reso tanto importante e atteso il Consiglio europeo concluso ieri sono ancora lì: Paesi troppo indebitati che non riescono a crescere e soffocano negli interessi da pagare, un’Europa indebolita da egoismi nazionali e dalla sua incapacità di presentarsi come un investimento e non come un costo, partiti italiani liquefatti che impediscono agli investitori internazionali di prendere sul serio il Paese. Perché sanno che dopo Monti toccherà di nuovo a loro governare. Eppure il faticoso vertice europeo ha cambiato molte cose. Monti si è esposto come mai aveva fatto, essendo uomo prudente, sfidando Angela Merkel non tanto sui singoli provvedimenti (dall’efficacia incerta) quanto sull’approccio alla crisi. Monti ha vinto, la Merkel ha perso. (altro…)

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LA COSTRUZIONEdell’amore c’entra assai poco con la consanguineità. Lo sanno bene tante altre madri come Silvia Balotelli. Tu puoi amare in quanto figlio il figlio di un’altra. E  al tempo stesso rispettare la complicata presenza di lei. Sapendo che la parentela si cementa con più fatica al di fuori dalle convenzioni, ma che del resto neppure una famiglia cosiddetta “naturale” può reggersi solo sui buoni sentimenti. Bisognerà finalmente imparare dai Balotelli che lo stesso vale per la cittadinanza, un vincolo comunitario che nulla ha a che fare con il sangue o il colore della pelle: si può essere italiani a pieno titolo portandosi dentro la reminiscenza di un altrove, di uno sbarco, di una diaspora, di un’ombra lunga. (altro…)

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Chissà quanti dei focosi patrioti che l’altra notte riempivano le piazze inneggiando ai gol di Mario Balotelli gli avevano fatto in passato il verso della scimmia, nelle curve di stadio dove il razzismo si pratica come una divertente ragazzata (e si è ragazzi, incurva, fino alla quarantina e oltre). Chissà quanti di loro sono favorevoli al riconoscimento della cittadinanza agli stranieri nati qui. Chissà quanti, nei loro bar e sui loro giornali di riferimento, hanno ringhiato in coro contro l’invasione dei neri, degli arabi e di tutti gli inquinatori della pura razza bianca (della quale gli italiani, come è noto,sono i rappresentanti più felicemente impuri, incrociati da secoli perché è un incrocio il loro Paese).Ora l’Italia intera è ai piedi del primo black-italian capace di conquistare tutte le prime pagine dei giornali nazionali, e di farlo da trionfatore. (altro…)

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Finalmente. Finalmente, quando ormai pensavamo che, scomparso Tabucchi, non si trovasse più un intellettuale italiano disposto a criticare l’incredibile condotta del presidente Napolitano e del suo consigliere D’Ambrosio a proposito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, almeno uno se n’è trovato. È Franco Cordero, insigne storico e processualista, che in un articolo su Repubblica, seminascosto a pagina 33 sotto un titolo fatto apposta per mettere in fuga i lettori (“Dove scivolano le norme”), fa a pezzi tutto ciò che hanno scritto giuristi e costituzionalisti di corte negli ultimi 10 giorni: “È una gaffe per i consiglieri del Quirinale aver accettato il dialogo (con Mancino): appelli simili non meritano ascolto; né sta nel decorosamente sostenibile pretendere o pensare che il Capo dello Stato funga da organo censorio d’atti giudiziari, ora sollecitando, ora inibendo, come se il pubblico ministero rappresentasse ancora l’esecutivo e in via Arenula sedessero ancora Alfredo Rocco o Dino Grandi”. Rocco e Grandi erano i ministri della Giustizia di Mussolini. (altro…)

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ROMA — Spending review alla stretta finale. Girandola di riunioni ieri a Palazzo Chigi e al ministero della Sanità per mettere a punto il decreto che, dopo ulteriori verifiche previste tra oggi e domani, potrebbe essere varato già da lunedì, dopo i vertici con sindacati e Regioni. Le cifre sono ancora ballerine: restano aperte tutte le opzioni, ma dopo i risultati positivi di Bruxelles, di sicuro c’è solo che bisognerà reperire i 4,2 miliardi per la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva di quest’anno, le risorse per il terremoto dell’Emilia e le spese inderogabili come quelle per le missioni internazionali. Forte anche del buon risultato del gettito Imu, ieri Monti ha escluso il ricorso ad una manovra di aggiustamento dei conti in corso d’anno. Resta tuttavia aperta l’ipotesi di portare l’arco temporale della manovra su tre anni (anche perché l’aumento dell’Iva ci sarà anche l’anno prossimo e la sua eliminazione costerà 13,2 miliardi). In questo caso si arriverebbe a 30 miliardi fino al 2014. (altro…)

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Gioisce la Borsa, guaisce lo spread, Mariochiaro batte i pugni a Bruxelles, Marioscuro sguaina i pettorali a Varsavia, la Nazionale di calcio schianta e incanta, e pare proprio che nel week-end scenderà di nuovo il prezzo della benzina. Ma cosa succede? Dov’è finita la raffica di cattive notizie con cui ero abituato a iniziare la giornata? I titoli dei giornali radio del mattino mi proiettano in un Paese sconosciuto e dentro un’atmosfera dimenticata: soddisfazione, orgoglio, speranza che per una volta la fetta non cada dalla parte della marmellata.
Non fosse per il cafone che mi taglia la strada al semaforo e ha ancora ragione lui, penserei di essere emigrato durante la notte a mia insaputa. Sono travolto da questa ondata di italiani anomali che in poche ore hanno deciso di smontare luoghi comuni coltivati nei secoli e a cui mi ero persino affezionato, come ci si affeziona a una zia bisbetica o a una malattia cronica. Furbizia e Vittimismo, dove siete? Catenaccio, non ti riconosco più. (altro…)

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Come condiviso da quasi tutti gli osservatori, le tante promesse fatte dalle forze politiche e da autorevoli parlamentari sulla revisione delle disposizioni costituzionali che fissano alti numeri di parlamentari stanno per passare all’archivio delle prese in giro, con perfino il rischio che da tutto ciò derivi anche la mancata modifica della pessima legge elettorale vigente.
Ciò fondamentalmente perché – come si era previsto – prima si era ambiziosamente tentato di approfittare dell’occasione per inserire molte altre e non indispensabili modificazioni costituzionali, e poi addirittura si è usata del tutto strumentalmente l’occasione di un possibile voto di ampia revisione costituzionale per proporre una radicale trasformazione del nostro sistema, come quella che deriverebbe dalla scopiazzatura di alcune parti dell’ordinamento costituzionale francese. (altro…)

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Da eccesatira.blogspot.it

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Salda i debiti e paga gli affitti. «Il mio nome? Non conta».

L’uomo che fa vivere la speranza ha appena trovato casa a un disoccupato domiciliato da due anni in una vecchia auto. Si è presentato nel quartiere Stadera e ha bussato a una portiera chiusa. Gaspare Tumminello dormiva lì, con la barba sfatta, i denti persi e una storia da disperato involontario: fino a 46 anni gestiva un bar, faceva su e su, insomma se la cavava. Poi i debiti, i prestiti, la malattia. Ha perso tutto. A 54 anni senza sussidio e con un tumore si fatica a mangiare e non si riesce a pagare l’affitto: si sprofonda sempre di più.
«Milano è dura e spietata, ma non si può vivere così», ha esordito l’uomo arrivato con l’intenzione di dargli una mano. In una settimana la vecchia auto è finita in un box; Tumminello oggi dorme in un letto: affitto pagato, spese comprese. Il mestiere dei poveri è quello di doversi arrangiare, ma se qualcuno li aiuta il futuro fa meno paura: si può ritrovare una strada e la dignità. (altro…)

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Nonostante i proclami, i partiti non mollano i loro 180 milioni di rimborsi.

Lunedì in Consiglio dei ministri il governo farà il decreto”. È Carlo Vizzini, relatore dimissionario del ddl sulle riforme costituzionali ad annunciarlo in Commissione. Sta parlando dello sbandierato dimezzamento della rata dei rimborsi ai partiti per il 2012 – ben 180 milioni di euro e rotti complessivi – con la conseguente destinazione dei soldi risparmiati – 91 milioni di euro – ai terremotati dell’Emilia. Vizzini annuncia che ad annunciarglielo è stato il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Strana soluzione: che c’entra la Funzione pubblica con i partiti? Peraltro, tra tutti i Cdm possibili, quello di lunedì promette di essere tra i più movimentati, visto che dovrà “fronteggiare” i risultati del vertice europeo. (altro…)

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Pensavamo di averla fatta franca, invece ci hanno sgamati proprio sul più bello. Tutto era pronto per l’agognato golpe. Da mesi ci riunivamo in cantina con un pugno di giornalisti e toghe rosse per rovesciare le istituzioni. Grillo era collegato via skype, Di Pietro aveva promesso i mezzi di locomozione (il trattore rosso di Montenero), Padellaro aveva messo a disposizione uno sgabuzzino per deportati ed enucleandi. Ci aveva raggiunti pure il colonnello Automatikos dopo la missione compiuta in Grecia. Poi purtroppo Luciano Violante, infallibile segugio e indefesso smascheratore di trame golpiste (leggendaria la sua inchiesta su Edgardo Sogno, uno che non sarebbe riuscito a rovesciare neanche la moglie, arrestato da Violante e naturalmente assolto), ci ha scoperti: “Di Pietro, Grillo, Travaglio e parte del suo giornale sono un blocco politico-mediatico che gioca sul disagio popolare”, “aggredisce il Quirinale” ai “fini della conquista del potere” e “usa una parte del mondo giudiziario come una clava per realizzare un progetto distruttivo” e “abbattere i pilastri istituzionali”: “un serio problema democratico” che minaccia “la tenuta economica dell’Italia”. La denuncia, essendo uscita sul Foglio , è ancora clandestina. (altro…)

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Se davvero – come scrive l’Espresso in edicola basandosi su un’inchiesta della magistratura – il “mariuolo” Mario Chiesa fosse diventato “referente della Lega Nord negli ospedali lombardi”, Tangentopoli potrebbe finalmente passare agli archivi come la beffa suprema ai danni di quegli italiani onesti che si illusero – ai tempi – di poter vivere in un paese a loro misura. E alla caduta di Craxi, e dei suoi “mariuoli”, manifestarono, accesero fiaccole, esultarono come per una seconda Liberazione. Pensate se, vent’anni fa, qualcuno avesse detto loro che Mario Chiesa, allora simbolo assoluto del malaffare politico, passata la buriana non solo sarebbe risorto politicamente, ma lo avrebbe fatto come “referente” d’affari della Lega, che allora era il partito della forca, del repulisti, delle zero garanzie per gli imputati. (altro…)

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SULLA scena cupa della crisi europea s’avanza da qualche giorno in Italia un nuovo e vecchio partito dello sfascio che gioca con gli scenari del possibile disastro. La disfatta dell’Unione europea? Il fallimento della missione di Monti e la caduta del governo tecnico? La bancarotta di Stato e l’uscita dall’euro? Sarebbero tragedie senza rimedio per milioni di cittadini. Ma per un pugno di oligarchi, l’occasione di tornare alla ribalta e forse al potere. C’è sempre uno che ride dopo un terremoto. Ed è contro questo partito dello sfascio che il presidente Napolitano oggi è intervenuto con un paio di chiari messaggi. Non esiste in Parlamento, prende atto Napolitano, il clima, lo spirito costituente e il coraggio di fare vere riforme. Ma questo non impedisce che i partiti lavorino al programma minimo di riforme, in particolare a una legge elettorale decente. Il secondo messaggio è a chi vuole le elezioni a ottobre, ovvero Berlusconi. (altro…)

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Per ragioni non riassumibili in venti righe, un cavaliere della Tavola Rotonda si ritrovò sposato a una donna vecchia, sdentata e puzzolente. Dopo il supplizio della festa di nozze, durante la quale il mostro gli aveva ruttato addosso a ogni boccone, il cavaliere raggiunse la camera da letto con passi lenti da condannato. Quand’ecco spalancarsi la porta e apparire la megera, trasformata in una fanciulla incantevole. Abbracciò lo sposo e gli disse: «Sono vittima di un sortilegio. Devi scegliere: preferisci avermi orrida di giorno e radiosa di sera, o viceversa?». Il pensiero del cavaliere andò al suo amico più caro: esibizionista com’era, avrebbe tranquillamente accettato di dormire per sempre con una racchia, pur di avere una fata da esibire agli amici. Poi si immaginò la risposta del suo palafreniere, un ragazzo passionale. (altro…)

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