PALERMO — Dopo Falcone e Borsellino, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorda un altro giudice siciliano, Rocco Chinnici. Ed è un nuovo accorato appello perché sia fatta luce sui misteri che avvolgono la stagione delle stragi: «Il primato della legalità, per il quale magistrati come Chinnici hanno perso la vita, resta patrimonio collettivo e baluardo essenziale per una convivenza civile libera dal ricatto della criminalità organizzata». Così il capo dello Stato ha scritto nella lettera inviata ai familiari del consigliere istruttore ucciso nell’83. «Il ricordo di Chinnici, magistrato di grande valore e coraggio – prosegue Napolitano – richiama il lavoro paziente e la lungimirante scelta di una strategia moderna di investigazione per combattere con efficacia il fenomeno mafioso». Il nuovo messaggio del Quirinale arriva in una giornata di polemiche dopo l’intervista rilasciata a Repubblica da Antonio Ingroia.Il procuratore aggiunto che indaga sul dialogo mafia-Stato aveva posto una domanda: «La politica ci dica se sulla vicenda della trattativa c’è una ragione di Stato che impedisce l’accertamento della verità. Se una legge o una commissione d’inchiesta dovesse ribadirlo – proseguiva – non potremo che prenderne atto, altrimenti la legge ci impone di andare avanti. E la politica ci metta in condizione di cercare la verità». Pier Ferdinando Casini parla di «ennesima provocazione»: «Non c’è alcuna ragione di Stato da proclamare». E raccoglie il plauso di Fabrizio Cicchitto. Anche il costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti è critico: «Cercare di uscire dai propri errori tirando in ballo la ragion di Stato c’entra come i cavoli a merenda. Gli errori stanno nella violazione degli articoli 90 e 96 della Costituzione». E, intanto, l’associazione tra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili ribadisce: «Non può esistere ragion di Stato che possa fermare le indagini sulla trattativa». Ad accendere il confronto fra politica e giustizia è anche il caso Roberto Scarpinato, sotto accusa per una lettera a Paolo Borsellino: 150 magistrati invieranno una nota al Csm per solidarizzare con il pg di Caltanissetta.
Da La Repubblica del 30/07/2012.
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