Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for ottobre 2012

Monza torna con Milano, Pisa unita a Livorno, la Romagna è unificata, Catanzaro ingloba Crotone. La spending review ridisegna la mappa delle regioni a statuto ordinario. Gli enti passano da 86 a 51.

Da 86 a 51, comprese le città metropolitane. Il taglio delle Province è realtà: il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sul riordino, “un provvedimento – ha detto il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi – che è coerente con i modelli europei”. “Il processo è irreversibile – ha aggiunto – e da gennaio verranno meno le giunte”. Si tratta di un decreto di tipo “ordinamentale e strutturale nella logica avviata con la spending review” e “il governo si è mosso tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale delle Province – ha proseguito – sono Province nuove per dimensioni e per sistema di governance”. (altro…)

Read Full Post »

Da biagioraucci.com

Read Full Post »

La stragrande maggioranza degli elettori di Grillo proviene dai partiti di centrosinistra. L’analisi dell’Istituto Cattaneo sui flussi del voto siciliano smonta un luogo comune. Ad accendere le Cinque Stelle non è il popolo deluso da Berlusconi, che in Sicilia si è astenuto in massa. Sono il lettore del «Fatto», lo spettatore di Santoro, il progressista stremato dai ghirigori della nomenclatura rossa e rosé, in particolare da quella del Pd, che in cinque anni è passato da 505 mila a 257 mila voti: un trionfo davvero storico. Chiunque si sia preso la briga di togliere l’audio all’ugola di Grillo per leggerne i programmi, si sarà imbattuto in parole come «ambiente», «moralità della politica», «scuola pubblica», «bene comune». Il vocabolario del perfetto democratico. Gli stessi attivisti del movimento, che detestano essere chiamati «grillini», detestano forse ancora di più passare per conservatori, liberali o populisti, le tre tribù (le prime due largamente minoritarie) accampate da vent’anni intorno al totem berlusconiano.  (altro…)

Read Full Post »

L’inchiesta è quella su Finmeccanica e le tangenti (presunte) per la vendita di navi a Panama.
Per questa ichiesta sono stati intercettati i vertici dell’azienda di stato: nell’articolo di Marco Lillo su Il fatto quotidiano “B. il premier che sussurrava agli indagati di Finmeccanica”, possiamo così leggere queste conversazioni tra i nostri supermanager e l’allora presidente del Consiglio.

Uno squarcio di come funziona il mercato delle armi in Italia e nel mondo.

Agli atti dell’ultimo rivolo dell’indagine napoletana dei pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli su Finmeccanica c’è una telefonata del 2 agosto 2011 tra Silvio Berlusconi e Massimo Ponzellini, allora potente presidente della prima società di costruzioni italiana, Impregilo. La conversazione secondo i pm di Napoli dimostra i rapporti tra il “soggetto corruttore” Lavitola e il “corrotto” (per quanto non punibile), il presidente di Panama Ricardo Martinelli, e il “protettore” politico-istituzionale, e lo sponsor del Lavitola, Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dell’epoca. (altro…)

Read Full Post »

Privilegium è parola latina, messa in circolo dall’Impero che diffuse il latino in tutto il mondo allora conosciuto. Significa privata lex, legge rivolta a categorie o soggetti ben determinati, anziché alla generalità dei cittadini. Ogni privilegio reca quindi una discriminazione, è il vantaggio di pochi e il danno di molti, ed è per questo che nell’antica Roma venivano proibite le leggi particolari o singolari: in nome dell’aequa libertas, della pari dignità di ciascun uomo. Poi, negli anni più tardi della Repubblica romana, il Senato cominciò a dispensare taluni dall’osservanza delle leggi; e quando alla Repubblica subentrò infine il Principato, i privilegi divennero il più importante strumento di governo. (…)
Il diritto romano diventò pertanto instabile, cangiante (…) Comincia perciò l’epoca feudale, dove ogni regola si converte in deroga, dove tutto è privilegium: quello distribuito dal sovrano ai suoi vassalli, così come le indulgenze somministrate dalla Chiesa. È la società delle corporazioni, ciascuna con le proprie leggi, con i propri tribunali. (…) È su quest’intelaiatura, perpetuata nei secoli dell’Ancien Régime, che nel 1789 s’abbatte il vento della Rivoluzione. (altro…)

Read Full Post »

ROMA — Non è stupore e nemmeno  irritazione. «Ma sono un  po’ preoccupato», dice Pier Luigi  Bersani leggendo le parole di  Matteo Renzi e Giorgio Gori dopo  il voto siciliano. L’avversario  delle primarie svaluta la vittoria  di Crocetta sottolineando il calo  di consensi al Partito democratico.  Ed “esalta” il successo di  Beppe Grillo. «Per me Grillo resta  la malattia e non la medicina.  Pur nelle difficoltà — spiega il  segretario nelle sue conversazioni  — in Sicilia si conferma la  bontà della scelta di un patto dei  progressisti e dei moderati. È  questa la vera vittoria». Quindi  ieri nessun sms di simpatia tra  Bersani e il sindaco di Firenze.  «Anche perché non ho capito  ancora quale sia la strategia di  Renzi e Gori oltre a quella di criticare  ».  Ma Bersani non vuole far entrare  nelle primarie un contenzioso  sulla Sicilia. L’esito gli  sembra chiaro, la vittoria di Crocetta  un punto a favore del partito  e le polemiche strumentali.  Semmai sono in tanti nel Pd,  non il segretario, a chiedersi da  giorni quale sia l’obiettivo finale  di Renzi, se, dopo le primarie, il  sindaco di Firenze pensi di avere  ancora spazio nel Pd e nel  centrosinistra. Ammesso che  perda, ovvio. Quei tanti ieri hanno  avuto la conferma dei loro timori:  dove vuole andare Matteo?  Bersani invece ha in testa il  rafforzamento dell’asse con Casini.  Ieri i leader del Pd e dell’Udc  si sono visti a lungo in una saletta  di Montecitorio. Hanno messo  a punto emendamenti comuni  per la legge di stabilità, ma  hanno anche dovuto stringere  le maglie di un’alleanza che appare  ormai scontata. Il segretario  democratico è stato netto su  un punto: «Non lascio Vendola,  il centrosinistra che stiamo organizzando non è un’armata  Brancaleone come pensi tu». Se  è questo l’ostacolo, non sarà rimosso  dal Pd. «Con le primarie e  con la carta d’intenti noi stiamo  facendo il lavoro che avevamo  programmato: organizzare il  campo del centrosinistra in modo  nuovo e serio», ha spiegato  ancora una volta Bersani. (altro…)

Read Full Post »

Trecento con il segretario. Tremonti corre alle primarie.

E ALFANO si prepara al plebiscito e a raccogliere milioni di voti alle primarie contro il Cavaliere rottamatore che ha preferito snobbarle. La fiducia votata ieri al governo Monti, sulla corruzione è stato un primo segnale. A giorni arriverà l’altro, quando il Pdl garantirà il suo sostegno sulla legge di stabilità che Silvio Berlusconi avrebbe voluto stravolgere, se non addirittura usare come grimaldello per mettere all’angolo l’esecutivo dei tecnici. Il fatto è che il capo molla gli ormeggi e minaccia di lasciarli tutti a terra. Ne salva trenta, non di più — ha già fatto sapere — giusto amazzoni e fedelissimi, a bordo della nuova Forza Italia che salperà a gennaio e forse anche prima: volti nuovi, giovani e piccoli imprenditori. E gli altri trecento? Pronti a difendere il segretario. Deputati e senatori Pdl a caccia di una ricandidatura e in preda al panico tentano ora la mossa disperata. La campana a morto suonata dalla Sicilia per i partiti ha rotto gli ultimi indugi. (altro…)

Read Full Post »

Oltre 5 mila firme in un giorno per l’appello contro il condono made in Pdl. Legambiente scrive a parlamentari e governo: prendete posizione contro il cemento illegale.

«Via libera al cemento illegale, ovunque. Alle speculazioni sulle spiagge, nei parchi, nelle zone più belle e pregiate del Paese che dovrebbero essere tutelate e preservate per la fruizione di tutti e che invece così diventano proprietà privata dei furbi, di chi ha costruito illegalmente, senza chiedere autorizzazioni e permessi e che ora viene anche premiato. Case costruite in zone a rischio idrogeologico, nei letti dei fiumi, sugli argini, sui costoni a rischio crollo. Tutto condonato. A vantaggio dei mafiosi, degli speculatori e dei furbi. A totale svantaggio del resto del Paese sempre più cementificato, violato, massacrato nonostante la sua fragilità e le numerose vittime degli ultimi eventi climatici che hanno evidenziato, senza possibilità di smentita, che il cemento illegale amplifica gli effetti dei cambiamenti climatici e il numero delle vittime», questi, secondo Legambiente, gli effetti del condono edilizio proposto nel disegno di legge, primo firmatario il senatore Francesco Nitto Paola (Pdl), in discussione domani al Senato. (altro…)

Read Full Post »

Read Full Post »

Sì alla tutela delle gole profonde e alla trasparenza sugli appalti.

ROMA —Già se ne parla come di «un’occasione mancata». Lo hanno scritto Csm e Anm. Che ipotizzano «un arretramento significativo nell’attività di contrasto al fenomeno» il primo e addirittura «un’aministia parziale » la seconda. La legge contro la corruzione, dopo oltre due anni di cammino parlamentare e due ministri della Giustizia che l’hanno gestita (Alfano e Severino), non contiene le nuove regole che pure l’Europa ci aveva chiesto, prescrizione lunga, reato di auto-riciclaggio, tante volte sollecitato da super-toghe come Davigo e Greco, ritorno all’antico per il falso in bilancio (punibilità a 5 anni). Per Severino tutto ciò non ci poteva stare perché la legge non sarebbe mai passata. FRUTTO DEL COMPROMESSO A leggere le 43 pagine dello stampato parlamentare balzano evidenti le conseguenze del compromesso politico, soprattutto in due capitoli, quello della repressione penale e quello sulle liste pulite, che si fermano, la prima sulla soglia non troppo alta delle pene, le seconde sulla delega al governo con un ritardo di almeno 60 giorni per l’entrata in vigore. Certo, ci sono i nuovi reati promessi e reclamizzati da Severino — traffico d’influenze illecite e corruzione tra privati — ma la punibilità per entrambi si ferma ai tre anni e ciò impedirà le intercettazioni, unico strumento, assicurano gli investigatori, per scoprire i reati dei colletti bianchi quando manca la confessione. (altro…)

Read Full Post »

Bocciati in commissione trenta emendamenti, tra cui il doppio turno e la reintroduzione dei collegi.

Doveva essere un’uscita di sicurezza quando la riforma elettorale fosse passata dalla commissione Affari costituzionali all’aula di Palazzo Madama con un nulla di fatto. Ma il Pd ha deciso di anticipare. Enzo Bianco, il relatore dei Democratici, presenta ieri pomeriggio un emendamento che al terzo punto (dopo avere introdotto un tetto alle spese elettorali, e l’obbligo di rendiconto e certificazione) ripristina di nuovo il Mattarellum, la legge che c’era prima dell’attuale “porcata”. Una mossa a sorpresa. Era l’obiettivo del referendum che raccolse un milione e mezzo di firme nel 2011 e fu poi bocciato dalla Consulta. Ora però viene riproposto in Parlamento, d’accordo Pd e Idv. Una mossa la tenta anche il Pdl. Denis Verdini invia una mail a Maurizio Migliavacca. Verdini e Migliavacca sono gli ufficiali di collegamento di Pdl e Pd. La proposta pidiellina è un lifting del Porcellum con l’introduzione di una quota di preferenze. Ma l’unico effetto che ottiene è un “serrate le file” dei Democratici. Da Bersani l’indicazione ai senatori è di andare avanti senza concedere nulla, ma mantenendo la solita rotta: collegi e premio di maggioranza. (altro…)

Read Full Post »

TUTTI HANNO SPESO POCHE CENTINAIA DI EURO PER LA LORO CAMPAGNA ELETTORALE.

Ecco chi sono in Sicilia gli eletti a Cinque Stelle. Vanessa Ferreri, di Acate, eletta a Ragusa. Lavora in un negozio di pelletteria ed è redattrice di un mensile gratuito sui problemi della sua zona. Ha 40 anni e per la campagna elettorale ha speso 250 euro. Claudia La Rocca, eletta a Palermo, trent’anni di Bagheria. Ha il diploma di maturità scientifica e sta lavorando a un progetto imprenditoriale per il turismo sostenibile. Per la campagna elettorale ha speso 200 euro. Giorgio Ciaccio, eletto nel collegio di Palermo ha 31 anni ed è presidente di una società che commercializza alimenti biologici. È attivista della Casa della Legalità e del movimento delle Agende Rosse. Le sue spese elettorali? 450 euro. Salvatore Siragusa, eletto a Palermo, è un informatico di 45 anni. Sposato con due figli, vive a Bagheria, dove si batte contro le discariche abusive. Gianina Ciancio, eletta nel collegio di Catania, ha 22 anni ed è la più giovane deputata all’Ars. Diplomata in pianoforte, neolaureata in Scienze ambientali, suona la tastiera in due complessi e lavora nell’agenzia di viaggi dei genitori. Ha speso 380 euro. (altro…)

Read Full Post »

MONTECITORIO, FANNO I CONTI: POTREBBERO ARRIVARE 120 ELETTI CON IL M5S. I PARTITI STUDIANO LE CONTROMISURE, COMPRESA L’IPOTESI DEL MONTI-BIS.

A Montecitorio ci sono almeno centoventi grillini virtuali. I loro colleghi di questa legislatura, tutti impauriti, li vedono già camminare, sedersi nell’emiciclo o sui divanetti, andare alla buvette per prendere un caffè. Centoventi a dir poco, qualora il Movimento 5 Stelle dovesse fermarsi a quota 20 per cento. Il resto, a salire, sono cifre che trasformano la paura in terrore. Il paradosso è che i deputati attuali sono morti che deambulano, politicamente parlando, gli altri, i virtuali, sono vivi e vegeti e godono di ottima salute. La paura è un sentimento che si può esorcizzare con la rassegnazione. Marco Desiderati e Marco Reguzzoni sono due leghisti che rimpiangono Umberto Bossi. Reguzzoni è stato nel cerchio magico del Capo, quello di Belsito e Rosi Mauro, e dice: “Ben vengano cento, ma anche centocinquanta grillini. (altro…)

Read Full Post »

Partiti sempre più piccoli, superare il 10 per cento è già un successo. Idem per i programmi televisivi, che si dividono la torta dello share in porzioni sempre più sottili e sempre più copiose. “Esistere meno, esistere tutti” potrebbe essere lo slogan della cosiddetta “società liquida”, con identità collettive sempre più fragili e divise. Chi, magari per ragioni di età, ha nostalgia delle aggregazioni forti e rassicuranti (penso ai partiti di massa), si muove con incertezza e diffidenza in un mondo disaggregato, nel quale le istanze individuali ingigantiscono in modo direttamente proporzionale allo spazio lasciato vuoto dalla morte delle istanze collettive. (altro…)

Read Full Post »

UNA domanda inarrestabile di cambiamento: ma vero. Un bisogno che sia fatta giustizia dove regnano malaffare, malavita, malapolitica. Le elezioni siciliane dicono questo, e sconfessano i politici-padroni che l’isola l’hanno usata, blandendola e sprezzandola. Sì, la giustizia è al centro, e forse è il caso di ricordare come nascono – per servire chi – i tribunali contro i quali Berlusconi ha inveito, a Villa Gernetto, con lo spirito vendicatore di chi sente di dover restare in campo per riformare il «pianeta giustizia» che lo castigaForse è il caso di ascoltare il grido di rabbia, e anche di speranza, che sale dalla Sicilia, questa terra dove fare giustizia è scabroso. Un sindaco anti- mafia, Rosario Crocetta, diventa governatore anche se il Pd è alleato con gli ex tutori di Cuffaro nell’Udc. La vecchia battaglia di Grillo per un Parlamento pulito (2005), che escluda condannati di primo, secondo e terzo grado, ha ottenuto un premio enorme: il suo Movimento è primo partito dell’isola. (altro…)

Read Full Post »

Come ciclicamente gli accade, da quando è un personaggio pubblico, cioè esattamente da vent’anni, Antonio Di Pietro viene dato per morto. Politicamente, s’intende. Gli capitò nel ’94, quando dovette dimettersi da pm per i ricatti della banda B. Poi nel ‘95, quando subì sei processi a Brescia per una trentina di capi d’imputazione (sempre prosciolto). Poi nel ‘96 quando si dimise da ministro per le calunnie sull’affaire Pacini Battaglia-D’Adamo. Poi nel 2001, quando la neonata Idv fu estromessa dal centrosinistra e per qualche decimale restò fuori dal Parlamento. Poi ancora quando il figlio Cristiano finì nei guai nell’inchiesta Romeo a Napoli; quando i suoi De Gregorio, Scilipoti e Razzi passarono a miglior partito; quando alcuni ex dipietristi rancorosi lo denunciarono per presunti abusi sui rimborsi elettorali e sull’acquisto di immobili; quando una campagna di stampa insinuò chissà quale retroscena su un invito a cena con alti ufficiali dell’Arma alla presenza di Contrada; quando le presunte rivelazioni dell’ex ambasciatore americano, ovviamente morto, misero in dubbio la correttezza di Mani Pulite. (altro…)

Read Full Post »

Read Full Post »

Da Mannheimer a Piepoli, passando per Weber di Swg, tutti sono d’accordo: le prossime elezioni nazionali saranno un bagno di sangue per i partiti tradizionali. Solo il Movimento 5 stelle potrà avvantaggiarsi e rischia di andare ben oltre il 21% di cui è accreditato ora, soprattutto laddove gli scandali sono stati più evidenti. Ma il primo partito sarà quello dell’astensione. Weber: “Andranno a votare 6-8 milioni di persone in meno”.

Non andare a votare è stata considerata l’unica alternativa a Beppe GrilloOggi in Sicilia domani nel resto d’Italia, il partito dell’astensionismo che ha conquistato l’isola si sposterà nel resto della Penisolaavanzando con sempre maggior impeto. Un uragano, alimentato dall’incapacità di rinnovarsi dei partiti tradizionali e dallo ‘spread’, ormai inaccettabile, tra la realtà in cui sono costretti i cittadini e quella (di privilegi) dei politici. La lettura mette d’accordo la maggior parte dei sondaggisti. Da Nicola Piepoli aRoberto Weber di Swg. (altro…)

Read Full Post »

Cade l’ennesima quinta del teatro di cartapesta costruito sulle macerie del terremoto dell’Aquila dalla macchina dei miracoli e del consenso di Guido Bertolaso. Almeno duecento degli isolatori sismici a pendolo montati sui pilastri che sostengono i 185 edifici del progetto “C. a. s. e.” (Complessi antisismici ecocompatibili) sono destinati a sbriciolarsi se mai la terra dovesse tornare a tremare come quel 6 aprile di sei anni fa. E quel che è peggio, nessuno è in grado di dire oggi — nemmeno la ditta che li ha prodotti e montati, la società “Alga” — quali strutture esattamente appoggino su quei pezzi fallati. Meglio, costruiti «in frode» alle specifiche che erano state indicate dal bando di gara per l’assegnazione dell’appalto. Una commessa da 7 milioni di euro che vide vincitrici la società Alga (4.900 gli isolatori forniti) e la Fip (2.400). Finanziata in parte dal Fondo europeo di solidarietà. (altro…)

Read Full Post »

A governare la Sicilia, se riuscirà a trovare gli alleati necessari, sarà il candidato di centrosinistra Rosario Crocetta. A cantare vittoria dopo il clamoroso voto regionale siciliano è però soprattutto il movimento di Beppe Grillo. Il candidato del M5S Giancarlo Cancelleri quando lo spoglio si avvia a conclusione viaggia infatti intorno al 18%, regalando al suo partito il primato di formazione politica più votata dell’Isola (..) astensionismo da record, con una percentuale dei votanti che si è fermato al 47,4 per cento. (Repubblica)

Trionfa Rosario Crocetta, ma solo grazie all’appoggio del partito di Casini, come si può chiaramente leggere dalla tabella sopra, con ben 285202 voti, il Movimento 5 Stelle si è affermato come “partito” (o come vuole Grillo, “forza politica”) più votato della Sicilia… ben 27928 voti in più del PD37851 voti in più dell’ Udc77375 voti in più del Pdl, che ha avuto un crollo drastico – quel che si semina si raccoglie – di oltre il 10% rispetto le ultime lezioni.

Che dite l’avranno sentito il BOOM ????

Dati definitivi.

Da stopcensura.com

Read Full Post »

Older Posts »