Cortei, sit-in, flash mob, attività ridotta: un’onda di contestazione che cresce in tutta Italia. I motivi del malcontento di ragazzi, insegnanti e genitori riguardano i tagli previsti dalla Legge di Stabilità. Rabbia anche per l’ipotetico innalzamento delle ore di lavoro settimanali dei docenti (da 18 a 24), che però pare in forse, e per il contenuto del ddl 953 (ex Aprea) che stravolge gli organi collegiali.
È UNA MOBILITAZIONE generale, larga. Una protesta che coinvolge centinaia di istituti scolastici, che sono stati occupati, in tutta Italia. Molte attività extradidattiche annullate: una sollevazione di voci che proviene dagli studenti, dai professori, di ruolo e precari, dal personale, dal mondo della scuola e universitario tutto. Contro i tagli previsti dalla Legge di Stabilità che “mortificano l’istruzione, l’offerta formativa” gridano gli oltre 5 mila in corteo oggi a Roma. Lo stesso pensano quelli di Bologna e quelli di Ostia, di Bari e Firenze, di Torino e di Milano: “Cosa ha pensato per risolvere il problema dell’edilizia scolastica il governo Monti? Quali proposte per abbattere il caro libri? A quando la riforma della classe docente? Siamo stanchi di essere presi in giro, di attendere che qualcuno si dia una svegliata e ci sembra che questo Ministro abbia meno risposte di noi”.
E mentre nelle piazze esplode la rabbia spontanea, il ministro Profumo assicura 1 che “l’istruzione è una priorità: i problemi sono grandi, interverremo, perché la scuola è il miglior investimento sul futuro per costruire un Paese più moderno”. In attesa di questi interventi, però, studenti e docenti non smettono di contestare. Tanti i motivi. Due su tutti pare abbiano scatenato il malcontento: l’aumento dell’orario di insegnamento frontale per i professori da 18 a 24 ore previsto dalla Legge di Stabilità, questione che sembra però tornata in forse grazie a un emendamento che dovrebbe far naufragare definitivamente l’idea, anche se rimane la preoccupazione per i possibili tagli che il dicastero dovrà operare per reperire i fondi; la seconda questione riguarda il contenuto del ddl 953 (ex Aprea) sulla riforma degli organi collegiali che permetterebbe l’ingresso ai privati e agli sponsor nei Consigli di Autonomia (ex Consigli di Istituto) e che aumenterebbe il potere dei dirigenti scolastici, riducendo la partecipazione della rappresentanza studentesca.
Ma le ragioni non si esauriscono qui. E riconducono tutte a una matrice iniziale: i continui tagli alla scuola pubblica che esasperano l’offerta formativa e aggravano le condizioni degli edifici, sempre più fatiscenti, e dei servizi per gli studenti, sempre più inesistenti; e costringono le famiglie a mettere mano ai portafogli per poter sopperire alle carenze. Gli studenti non ci stanno: “Siamo stanchi, vogliamo delle risposte” dicono. Cortei, sit-in, flash mob agitano le piazze d’Italia.
I prossimi appuntamenti. Per domani è prevista una manifestazione cittadina organizzata dal Coordinamento scuole di Roma che riunirà ragazzi, insegnanti e genitori e che sfilerà per le strade della città, dall’Esquilino a Piazza dei SS Apostoli. In vista della protesta di più ampio respiro pervista per il 14 novembre, giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil, ma esteso, in senso generale a tutta Europa contro la Troika e le misure di austerità. E si passerà dallo sciopero Europeo alla Notte Bianca dell’Istruzione Pubblica il 16 novembre, alla Giornata Internazionale dello Studente del 17: sono i sindacati studenteschi italiani a mobilitarsi e a lanciare un appello: “In un momento così importante – commenta Michele Orezzi, Coordinatore dell’Unione degli Universitari – abbiamo ritenuto fondamentale rafforzare sempre più la nostra rete europea di unioni studentesche e lanciare un appello per chiamare tutti gli studenti del continente in piazza il 14 e il 17 novembre”. Lo slogan è chiaro e diretto: “Siamo il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, perché “questa Europa non è quella che vogliamo. Vogliamo un’Europa democratica e che guardi al futuro di noi giovani, che sappia costruire un modello sostenibile partendo da un forte investimento nell’educazione e nella conoscenza”. Sul portale http://www.17novembre. it tutte le iniziative che saranno organizzate in Europa dagli studenti.
Di Linda Varlese da repubblica.it del 09/11/2012.
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