Intervistato da Giulia Santerini per Repubblica tv, Paolo Villaggio dice cose dure e impietose sul nostro paese, i suoi giovani, il suo penoso retrocedere. Villaggio (secondo me) è uno dei più grandi attori e autori comici di tutti i tempi, e lo si ascolta sempre con rispetto (anche quando lui non mostra di sentirne il bisogno). Ma quando invoca un cambiamento culturale che ci ripeschi dall’abisso, è impossibile non notare che il suo nuovo spettacolo teatrale ripete nel titolo, facendone quasi l’epigrafe di una vita intera, il celebre sfogo di Fantozzi: “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca”. Io è da molti anni che volevo dirlo, e forse è arrivato il momento giusto: la corazzata Potemkin è un capolavoro irripetibile, Eisenstein un colosso del Novecento, e imbucarsi nelle scomode salette d’essai per vedere quel genere di cinema, quando andavo al liceo, fu una fortuna e un privilegio. Le cagate pazzesche, in pullulante schiera, sono venute dopo, così come la ripulsa facile e cinica di tutto ciò che puzza di cultura, di bellezza, di fatica intellettuale. Risi molto anche io, quando sentii quella battuta, la giudicai liberatoria. Fu invece – senza volerlo – un mattone in più sul muro che ci imprigiona.
Da la Repubblica del 16/11/2012.
Forse Serra dovrebbe studiare un po’ di storia del cinema: scoprirebbe come “La corazzata Potemkin” altro non è che cinema di propaganda, nato appunto per imprigionare le menti.
me sa che tu è studiato poca storia del cinema… maledetti liberal
Bellissimo.
Aggiungo solo che fu bellissima anche quella battuta.
Entrambe colpiscono al centro.
@alvise . anche il cinema di propaganda può essere capolavoro o boiata pazzesca. Ti consiglio la faticosa lettura delle lezioni di cinema (einaudi) per capire come nasca e si sviluppi quell’opera cinematografica. La storia del cinema non basta come lettura.
@luca: capisco ed apprezzo gli spunti innovativi dell’opera, ma il mio commento aveva un’altro punto: la battuta di Villaggio, invece che mettere un mattone, lo toglie, dissacrando un’opera osannata per lo più da finti amanti del cinema cosiddetto “intellettuale” (tipi alla Ubaldo Maria Riccardelli, appunto). Serra, invece, alza un muro fra sé (“io sì che la capisco, la genialità di Eisesten!”), l’intellettuale, ed il resto degli italiani (“poplino che, non potendo comprendere il Genio del Maestro, lo minimizza”).
nono. il tuo commento non aveva un altro punto, se c’è è rimasto nella tastiera. hai detto che La corazzata Potemkin è un film di propaganda. punto. il resto dimostra che manco hai capito quello che ha scritto Serra. e sia chiaro, lo scrivo con livore sto commento.
Ecco il solito che vede solo gli intellettuali “finti”: piace pure a quelli veri, se è un capolavoro lo è e basta.
E se Serra fa quell’operazione, ha ragione: basta vedere come tanti minimizzano gli “intellettuali”, per esempio col trucchetto di aggiungere “finti”…
Forse ho capito poco il film ma a Fantozzi,, secondo me, non interessava tanto il giudizio sul film, quanto la ribellione verso il dirigente autoritario. La frase “la corazzata Potemkin” è una cagata pazzesca è un segno di ribellione Vs. l’autorità pseudo saccente ed è a tal fine che viene ricordata anche perchè attualissima. Il film non c’entra e non è quindi importante sapere se è o meno una boiata.
Complimenti a Michele Serra, la cui riflessione, oggi, dopo tanti anni di scetticismo troppo facile e meno intelligente di quello originario di Paolo Villaggio, non è meno liberatorio della celebre battuta. Se allora quella battuta cinica fu un sasso tirato verso un establishment di grigiore, oggi le parti si sono rovesciate e l’establishment culturale é fatto e si serve in buona parte di cinismo. Quando i noiosi diventano ironici, l’ironia diventa noiosa…
@alvise. ma tu l’hai visto “la corazzata potemkin”. se l’hai visto ne parliamo, altrimenti non perdiamo tempo.
Serra soffre (in forma grave) della sindrome di Benedetto Croce.
Non è laureato, ma si spaccia per intellettuale sopraffino che pretende di avere un opinione su tutto sapendo indiscutibilmente distinguere ciò che culturalmente valido dalla spazzatura.
Magari è solo uno che pensa di avere diritto di esprimire la sua opinione senza venir preso per “intellettuale sopraffino”.
Comunque: nel secondo tragico Fantozzi, Villaggio se la prende con “La corazzata KOTIOMKIN”, scegliendo apposta un nome simile a quello del capolavoro (sì, lo è). E lo fa proprio perché non ce l’ha con Ejzenstejn ma col simulacro che ne ha fatto tanta gente senza averlo compreso. Ma era moda (vedi Gaber). Che poi molti si siano fatti forza di questa frase senza sapere di cosa parlavano (è un film di neanche 70 minuti, non lunghissimo, e con un montaggio serrato che neanche certi videoclip di oggi) è vizio speculare di chi certo cinema lo rifiuta a priori per ignoranza. Amen. Però guardatelo.
Non solo la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca, ma lo è anche quello che dice Serra. Con questo articolo forse dimostra di aver visto il film di Eisenstein (cosa che io mi guardo bene di fare), ma di non aver capito una cicca di quelli di Fantozzi.
Ciascuno è ovviamente libero di espriemere la propria opinione, ma io sono molto più interessato alle vere opinioni, sincere e oneste, delle persone che ho attorno, di quello che chiamate popolino, piuttosto che farmi intortare da un “intelletuale” arrogante e presuntuoso in cerca di attenzioni.
Meglio l’ignoranza, se intellettualmente onesta, all’arroganza di chi deve a tutti i costi mostrarsi culturalmente più elevato degli altri.
Ci risiamo. Se l’opinione del ‘popolino’ fosse stata ritenuta dominante nei secoli, ci ritroveremo circondati, in questo caso sì, di ‘boiate pazzesche’. E’ impopolare dirlo, ma è così. Gli ‘intellettuali’ (magari con due ‘t’) spesso sono solo dei chiacchieroni (e oggi più che mai, grazie alla possibilità di esternare in ogni dove, a loro come al ‘popolino’), ma a loro si devono le opere che, in tutti i campi, ci rendono la vita migliore. Purtroppo, altrettanto spesso, per goderne bisogna fare uno sforzo per capirle. Peccato per chi è ancora convinto che il ‘popolino’ (beato chi crede che esista una cosa così semplice e univoca…) sia sempre sincero e onesto. Esperienza quotidiana e cronaca insegnano che il mondo è assai più complicato… Che poi sostenere che ‘Potemkin’ sia un capolavoro sia prova di arroganza e presunzione, mi pare non meno arrogante e presuntuoso (come spesso accade a chi imbocca la strada facile dell’apologia dell'”ignoranza intellettualmente onesta” che, a me, probabilmente presuntuoso e arrogante, appare come un palese ossimoro…).
Curiosa la frase “non solo la corazzata Potemkin E’ una cagata pazzesca’, seguita da “(cosa che io mi guardo bene di fare)”. Eccellente esempio di ‘opinione onesta’.