Gli smodati “alimenti” (termine che, nell’occasione, diventa davvero ridicolo) alla signora Lario sono solo uno dei (tanti) effetti collaterali della smodata ricchezza del suo ex marito. L’argomento non è di moda, non lo è stato neppure nel corso della beatificazione a furor di popolo di Steve Jobs; ma che un solo essere umano disponga di denaro (e dunque di potere) in quantità pari a quella del bilancio di un piccolo Stato è una circostanza che non può non fare riflettere.
Che il talento, l’inventiva, la capacità di creare posti di lavoro vadano premiati è fuori di dubbio. Ma che non esistano argini ad accumuli di denaro smisurati (stiamo parlando di miliardi di euro), è un segno patologico. La ricchezza è sana, utile e mette allegria, la metastasi della ricchezza ha qualcosa di umanamente mutageno, è malattia sociale, distruzione della misura, offesa del bisogno. Lo spettro di una società egualitaria ottenuta con la pialla ideologica (il comunismo sovietico) faceva paura, ma lo spettro (ben più vivo) di un’iniquità sociale così galoppante da concedere a un solo essere umano di avere lo stesso reddito di centomila persone tutte insieme è almeno altrettanto spaventoso.
Da La Repubblica del 30/12/2012.
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