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Archive for gennaio 2013

AmbienteLe associazioni hanno colto nel segno.

Il Manifesto per l’utilizzo efficiente delle risorse al centro del dibattito sulla sostenibilità.

La sfida per il cambiamento passa per una sola e stretta via, quella della politica, e 7 tra le più importanti associazioni ambientaliste italiane – Club alpino italiano (Cai), Fondo ambiente italiano (Fai) Federazione Pro Natura, Greenpeace, Legambiente, Touring Club Italiano e Wwf – hanno deciso di muoversi come un sol uomo in quest’ultimo mese che condurrà alle urne i cittadini del Bel Paese, il 24 e 25 febbraio. Su queste pagine, ieri abbiamo già parlato dell’agenda ambientalista che è stata presentata dalle associazioni: adesso è il momento di andare a scoprire cosa si nasconde sotto la patina della copertina. (altro…)

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Sito PDL

QUESTA COSA APPARE OGGI SULLA HOMEPAGE DEL SITO DEL PDL…

Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli.

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Aldrovandi-Cancellieri

Davvero torneranno in servizio gli agenti di polizia condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi?

Oggi a Radio24 ho sentito che lo davano per certo e la mamma di Federico esprimeva ovviamente tutto il suo sconforto. Scartabellando un po’ in giro pare però che la decisione non sia ancora stata presa e che spetti ai i consigli provinciali di disciplina delle questure dove i quattro sono in servizio stabilire se non fargli nulla, sospenderli o radiarli. (altro…)

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Feltri: “Liste Pdl da vomito e ci sono di nuovo le m…”
Il centrodestra.

ROMA — Arresti preventivi «solo per fatti di sangue», responsabilità civile dei magistrati, divieto di pubblicazione delle intercettazioni, divieto per i pm di appellare sentenze di assoluzione. Chi pensava (sperava) che il Cavaliere si fosse dimenticato di inserire nel programma un’offensiva contro la magistratura inquirente ieri ha dovuto ricredersi di fronte al tazebao anti-pm esposto in un’intervista all’agenzia Vista. «Oggi c’è troppa libertà per i pm di privare i cittadini della loro libertà», attacca l’ex premier. E dunque il Pdl vorrebbe introdurre «una profonda modificazione, consentendo l’arresto per un cittadino soltanto in casi di reati gravi, violenti, di sangue». In tutti gli altri casi «può essere richiesta una cauzione». (altro…)

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MarchionneGRANDE SHOW PER INAUGURARE LO STABILIMENTO DI GRUGLIASCO.

Sarà data molta enfasi agli applausi degli operai di Grugliasco per l’inaugurazione del nuovo stabilimento Fiat avvenuto alla presenza di Sergio Marchionne e John Elkann. Qui la maggioranza degli iscritti è della Fiom e gli applausi rappresentano, per i vertici del Lingotto, una vittoria sul campo. Non importa se la giornata, come a Pomigliano e Melfi, sia stata preparata con cura certosina. A raccontarlo è Giorgio Airaudo, ora candidato alle politiche per conto di Sel, ma fino a ieri segretario della Fiom piemontese e per vent’anni a stretto contatto con quello stabilimento: “I lavoratori – dice al Fatto – ci hanno raccontato che queste rappresentazioni vengono curate dal punto di vista mediatico, come prima di uno spettacolo. Nella giornata di ieri (l’altroieri, ndr) è stato spiegato quando e come sorridere, chi far mettere in prima fila e chi in seconda, fino a tracciare i segni per terra come punti di riconoscimento”. Quanto agli applausi, secondo Airaudo “i lavoratori hanno applaudito innanzitutto sé stessi perché sono loro ad aver difeso lo stabilimento per circa sei anni. È chiaro che se torni al lavoro dopo tanto tempo sei felice, ma i nostri delegati in fabbrica ieri non c’erano: sono tutti in cassintegrazione”.   (altro…)

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GrilliLA NAZIONALIZZAZIONE DEL MONTE NON PRIMA DEL 2015 PERCHÉ I CREDITORI DELLA FONDAZIONE HANNO BISOGNO DI TEMPO PER EVITARE UN BUCO DA OLTRE 300 MILIONI.

Sapete come finirà? Che nel 2015 il Monte dei Paschi verrà nazionalizzato, tutto il costo dell’operazione sarà a carico dei contribuenti – i 3,9 miliardi di prestito e chissà cos’altro – mentre le uniche a festeggiare saranno le banche creditrici della Fondazione Mps. La storia è intricata, ma va capita. Oggi il primo azionista della banca Monte dei Paschi è la Fondazione omonima, quella piena di ex politici del Pd che negli anni ha distribuito sul territorio 2,1 miliardi (anche per garantire i voti alla sinistra). Per mantenere la presa, la Fondazione si è indebitata per partecipare agli aumenti di capitale. Oggi controlla il 33,5 per cento della banca. Ma tutte le sue azioni sono in pegno a un pool di 11 banche creditrici guidate da JP Morgan (tra le altre ci sono Mediobanca e Credit Suisse). La Fondazione non ha più niente da offrire come garanzia per il suo debito da 350 milioni di euro. (altro…)

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DistrattiLA “BANDA DEL 5%” E L’ “ENIGMA” DELLE OPERAZIONI OPACHE: TUTTO RACCONTATO IN UN REPORT INTERNO. MA NESSUNO HA MAI FATTO NULLA.

Ecco come lavorava la banda del 5 per cento: lo racconta il documento conclusivo dell’internal audit di Montepaschi, il controllo interno sulle transazioni finanziarie realizzato dalla banca nel 2009. In quell’anno un gruppo guidato da Andrea Furlani verificò come lavorava l’area finanza di Mps, soprattutto quella che si occupava di finanza proprietaria nella sede di via Rosellini a Milano, dove aveva un suo ufficio, al terzo piano, anche il capo della finanza di Montepaschi, Gianluca Baldassarri. Il 26 novembre 2009 Furlani consegna una relazione con alcuni allegati, che il Fatto quotidiano ha potuto consultare. Da quelle carte emerge, da una parte, un metodo di lavoro senza controlli, con falle di sistema che sembrano fatte apposta per poter concludere operazioni opache; dall’altra, gli allegati ricostruiscono una serie di operazioni su titoli corporate e su Btp, alcune delle quali realizzate con Enigma, la società d’intermediazione finanziaria con base a Londra e sede operativa a Milano di cui il Fatto ha scritto il 26 gennaio.  (altro…)

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29 coinvoltiIL CENTROSINISTRA LOMBARDO INDAGATO PER I RIMBORSI: NELLA LISTA ANCHE MULTE EQUITALIA, QUADRI E APERITIVI.

Esprimono “pieno rispetto per il lavoro della magistratura”, si dicono “certi di poter dimostrare di aver agito correttamente” e si impegnano “a dimettersi nel caso di un rinvio a giudizio”. Ma molti dei 29 consiglieri lombardi del centrosinistra che stanno ricevendo gli avvisi a comparire hanno in tasca un biglietto per Roma o per il Pirellone. Da Giuseppe Civati, l’ex rottamatore proiettato a Montecitorio, ad Alessandro Alfieri, vice segretario renziano del Pd lombardo, già indicato come futuro assessore in una ipotetica giunta di Umberto Ambrosoli. Ma c’è anche l’ex Udc Enrico Marcora oggi candidato nella lista di Gabriele Albertini con la benedizione di Mario Monti. E poi Franco Mirabelli e Francesco Prina, candidati al Senato e a Montecitorio, Angelo Costanza, Carlo Porcari, Carlo Spreafico e Antonio Viotto del Pd; insieme a Chiara Cremonesi, capogruppo di Sel che si è comprata anche il master “vincere le elezioni”.  (altro…)

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ERA inevitabile che accadesse ed è accaduto. Napoli è in una situazione di stallo. Napoli è sull’orlo del fallimento. Le risorse iniziano a mancare. La mancanza di gasolio ferma i bus. Da sempre l’Anm è nota per disservizi, ritardi, che rendono epica la vita dei viaggiatori sui bus napoletani. Ma così grave la situazione non era mai stata. Questa volta la rete si è fermata. E a fermarla non sono i motivi che vengono in mente a molti utenti e a molti che commentano sui social network: “Nessuno paga il biglietto”; “Gli autisti stanno con il motore acceso per ore allo stazionamento”. Nulla di tutto questo. Il Comune non paga il gasolio. Non ha soldi. Le precedenti amministrazioni hanno lasciato la città in una situazione drammatica. Ma ciò non è sufficiente per spiegare cosa sta accadendo. Nei mesi precedenti, molti collaboratori del sindaco De Magistris avevano lanciato l’allarme sullo stato di salute delle finanze partenopee.

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VauroConosco Antonio Ingroia da 15 anni e non l’ho mai sentito paragonarsi a Falcone o a Borsellino. Semplicemente gli ho sentito ricordare due dati storici: nel 1988, neomagistrato, fu “uditore” di Falcone; poi nell’89 andò a lavorare alla Procura di Marsala guidata da Borsellino, di cui fu uno degli allievi prediletti. Nemmeno l’altro giorno Ingroia s’è paragonato a Falcone. S’è limitato a ricordare un altro fatto storico: appena Falcone si avvicinò alla politica (e di parecchio), andando a lavorare al ministero della Giustizia retto da Martelli nel governo Andreotti, fu bersagliato da feroci attacchi, anche da parte di colleghi, molto simili a quelli che hanno investito l’Ingroia politico. (altro…)

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«Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri. Io ho avuto modo, per vicende della vita, di dare un giudizio sull’uomo Balotelli, e non accetterei mai che facesse parte dello spogliatoio del Milan». Così disse Silvio Berlusconi, testualmente, pochi giorni fa. Se ne dedusse che il Milan avrebbe sicuramente acquistato Balotelli, perché dopo tutti questi anni ci è molto facile decriptare ogni frase, ogni parola del berluschese. Le sue affermazioni si dividono, grosso modo, in due tipologie. La prima è quella delle bugie volontarie, cioè dette sapendo di mentire. (altro…)

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Tra i 29 indagati dell’opposizione ci sono molti esponenti democratici, tra cui il rottamatore Civati. Nel partito esplode la questione morale: “Ma non è nulla di paragonabile allo scandalo Pdl-Lega”.

Tra imbarazzi e confusione il centrosinistra tenta la difesa.

Poco a che vedere con le spese pazze del centrodestra, ma nel centrosinistra si apre il dilemma. Pippo Civati, rottamatore della prima ora e candidato alla Camera: “Stiamo valutando anche un’ipotesi di sospensione temporanea della campagna elettorale”. Ma Il capogruppo Pd, Luca Gaffuri, congela l’ipotesi: “La linea ufficiale è quella di Ambrosoli. Andremo dai magistrati e spiegheremo”.

Sospendere la campagna elettorale o proseguire seguendo la linea Ambrosoli: dimissioni in caso di rinvio a giudizio. Il centrosinistra lombardo prova una difesa tra imbarazzi e confusione. Le spese contestate ai consiglieri dell’opposizione, 29 in tutto quelli iscritti dalla Procura di Milano, sono di entità inferiore, per esempio, rispetto ai 6000 euro spesi (e poi restituiti) dal leghista Galli per il matrimonio della figlia o i quasi 1000 euro spesi dalla Minetti per una cena al Principe di Savoia. Ma pongono immediatamente un dilemma morale e politico:  si può fare la campagna elettorale con un avviso di garanzia in tasca? Il centrosinistra dovrà stabilire se un invito a comparire davanti ai magistrati è una patente di impresentabilità tale da compromettere le candidature, quelle regionali ma soprattutto quelle per un seggio a Roma che sono vincolate alle preferenze. (altro…)

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AL MILAN QUELLO CHE TRE SETTIMANE FA ERA UNA “MELA MARCIA” UNA VARIANTE DEL “MENO TASSE PER TUTTI”: PER SOGNARE IL 20%.

Con uno sprezzo smisurato – dunque autentico e certo non inedito – per la coerenza, Silvio Berlusconi ha avallato un acquisto più volte osteggiato. Dopo due stagioni e mezzo al Manchester City, Mario Balotelli torna in Italia. Ancora Milano, stavolta in rossonero, come sperava di fare sin da quando giocava – spesso in via meramente teorica – all’Inter. E magari sorrideva ai tapiri di Striscia la notizia. Gli osservatori plaudono la strategia di Adriano Galliani, che dopo aver garantito pure lui tre giorni fa il contrario (“Balotelli non arriva al 99,5% periodico”), ne ha ottenuto l’acquisto a prezzi quasi vantaggiosi. Gli sceicchi erano partiti chiedendo 37 milioni di euro, il Milan lo ha avuto per 22. Sei subito, gli altri 16 in 4 rate da 4 milioni l’una ogni anno. L’attaccante si è ridotto l’ingaggio, da 6 milioni di euro a stagione a 3.5 milioni più bonus . (altro…)

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AldrovandiPER LA MORTE DEL 18ENNE FEDERICO ALDROVANDI CONDANNATI TRE DEI QUATTRO POLIZIOTTI COINVOLTI.

Carcere per i poliziotti. Galera per Paolo Forlani, Luca Pollastri e Monica Segatto, tre dei quattro agenti condannati per eccesso colposo nell’omicidio di Federico Aldrovandi, il 18 enne morto nel settembre 2005 in un parco pubblico a Ferrara durante un controllo effettuato dalla polizia di Stato. La decisione assunta ieri dai magistrati riguarda i sei mesi di pena residua dopo la sentenza di condanna a tre anni e mezzo emessa dalla Corte di Cassazione nello scorso giugno e lo sconto di tre anni previsto dall’indulto. Ma nelle carte uscite dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna si leggono passaggi che certamente aumentano la gravità dell’operato degli agenti: “Non si è dato registrare un atto concreto” che indichi “effettiva comprensione della vicenda delittuosa” e “presa di distanza dalla stessa”. (altro…)

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IL PRESIDENTE DELLA BCE SOTTO ATTACCO DALLA GERMANIA: IL CASO SIENA SARÀ LO SPUNTO PER BLOCCARE L’UNIONE BANCARIA.

Ariferire era il governo, ma a finire sotto accusa è stata la Banca d’Italia, presente e passata. Cioè Ignazio Visco, governatore attuale, e Mario Draghi, il predecessore oggi alla Banca centrale europea. “Questa torbida saga ha messo Draghi sotto i riflettori perché il presidente della Bce guidava Bankitalia quando Mps è finita nei guai”, scrive Hugo Dixon, il più autorevole columnist di Reuters. I siti tedeschi si scatenano: basta accostare il nome di Draghi al buco Mps per indebolire la pretesa della Bce di accentrare a Francoforte la supervisione sulle grandi banche europee. Berlino si oppone da mesi.   (altro…)

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Il supertestimoneMPS: PARLA IL SUPERTESTIMONE.

Intervista a Antonio Rizzo (il nostro “Superbonus”) costretto a lasciare Dresdner Bank dopo le rivelazioni sulle creste del Montepaschi. È lui l’uomo chiave dei pm: “Così i manager mangiavano sui derivati”. Il procuratore di Siena: “Situazione incandescente”. Rissa sulle colpe di Monti e Bankitalia. Visco riferirà in Parlamento.

Il procuratore di Siena Ti-to Salerno delinea uno scenario inquietante: “La situazione è esplosiva e incandescente”. Le indagini su Montepaschi, dunque, stanno arrivando a una svolta. “Stiamo parlando del terzo gruppo bancario italiano”, dice. E poi blinda la procura: “Non posso dirvi niente”. Ieri è stato sentito, come persona informata sui fatti, Valentino Fanti, ex capo della segreteria di Giuseppe Mussari e segretario del consiglio d’amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena. L’hanno interrogato per quasi sette ore i pm Giuseppe Grosso, Antonino Nastasi e Aldo Natalini, con il procuratore Salerno e gli uomini del nucleo valutario della Guardia di finanza di Roma, che conducono le indagini.   (altro…)

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Quando in Italia si tira fuori l’argomento della commissione parlamentare, spesso è perché si sta speculando su un’inchiesta giudiziaria dai contorni confusi, strumentalizzandola per fini personali.
Come successo per Telekom Serbia e il dossier Mitrockhin.
Perché si dovrebbe fare una commissione sul caso Mps, e non, ad esempio, sulla trattativa stato mafia nel perdio 1992-1994?
Sugli scandali di Finmeccanica, sulla banca BPM usata come bancomat da politici del centrodestra, sullo scandalo derivati (che sono stati comprati anche dai comuni, come quello di Milano amministrato all’epoca dal candidato di Monti, Gabriele Albertini)… (altro…)

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