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Archive for febbraio 2013

NatangeloRenzo Piano. Al Quirinale. Il nome dell’architetto genovese di casa nel mondo, è girato negli ambienti vicini a Grillo. Un’ipotesi, ma aiuta a capire: l’idea è di fare tabula rasa, voltare pagina per davvero. Basta nomi che vengono per forza dalla politica. Certo, il cammino è ancora lunghissimo. La partita è complessa, in queste ore è quasi indecifrabile e molto liquida. Pier Luigi Bersani chiede di avere il mandato e rimanda alla responsabilità istituzionale il Movimento 5 stelle; Beppe Grillo risponde di avere lui, o chi da lui delegato, il mandato. Grillo due certezze ha fatto capire di avere: andrà al Quirinale per le consultazioni, non voterà la fiducia a un governo guidato da Bersani. In un tweet ha scritto: “Sa – ranno gli altri a seguire il nostro programma”. POI, NELL’AMBITO di un disgelo nei confronti delle istituzioni ha pubblicato in grande evidenza sul suo sito un post nel quale viene elogiato il comportamento di Napolitano in Germania. “Napolitano merita l’onore delle armi. Chapeau. Ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica”. (altro…)

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Berlusconi e De GregorioL’uomo che vorrebbe occupare la presidenza di Palazzo Madama è indagato per corruzione: avrebbe pagato tre milioni di euro al senatore De Gregorio per abbandonare il gruppo dell’Idv e togliere la maggioranza a Romano Prodi. Il Pdl minaccia: tutti in piazza.

L’EX IDV (POI PDL) RACCONTA ALLA PROCURA DI NAPOLI LA COMPRAVENDITA DEI SENATORI DEL 2007 CHE COSTÒ ALL’EX PREMIER 3 MILIONI DI EURO. LAVITOLA MEDIATORE.

Corruzione e finanziamento  illecito dei partiti,  per i pm napoletani,  sono questi i metodi  usati da Silvio Berlusconi  per convincere i senatori del  centrosinistra a passare con lui.  Stavolta a parlare con i magistrati  dell’Operazione libertà,  come la chiamava il Cavaliere  nel 2007, e dei metodi con i quali  i senatori del centrosinistra  sono stati spinti a far cadere il  Governo Prodi è un protagonista:  il senatore del Pdl (eletto nel  2006 con Antonio Di Pietro e  poi passato con il centrodestra)  Sergio De Gregorio.  L’ex parlamentare Pdl, sul quale  pende un’ordinanza (respinta  al mittente dall’aula del senato  ma presto l’immunità svanirà e  potrebbe finire ai domiciliari)  ha ritrovato la memoria. (altro…)

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Bersani e il vecchio trucco del cerino.

Nessuno riesce a entrare nella testa di Grillo. Forse nemmeno Grillo. Difficile capire se prevalga la soddisfazione o la preoccupazione. Soddisfazione nel vedere i politici che l’hanno sempre schifato strisciare ai suoi piedi e implorarlo di salvarli con la fiducia. Preoccupazione per una politica allo sbando che rischia di far pagare ai cittadini l’ennesimo scotto della propria incapacità. Eppure, dai messaggi che l’ex comico invia tramite il blog e le interviste alla stampa estera, una cosa si può dire: l’Antipolitico fa politica più o meglio dei professionisti della politica. Il gioco di questi ultimi è chiarissimo: non avendo capito nulla di quanto sta accadendo, s’illudono di padroneggiare ancora la situazione ingabbiando gl’ingenui “grillini” in un governo minoritario che prometta di fare tutto ciò che chiedono, ottenendone la fiducia e poi torni alle pratiche consociative di sempre, ricattandoli con la minaccia del voto anticipato che ricadrebbe sulle loro spalle, con annesse accuse di sfascismo e irresponsabilità lanciate da stampa e tv di regime. Una trappola che somiglia al vecchio trucco del cerino: l’ultimo si brucia le dita. (altro…)

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Nuova puntata sulle ipotesi di un governo Pd e 5 Stelle e sulle prossime mosse del Pdl. Ospiti in studio Mara Carfagna, rieletta tra le fila del Pdl, Sergio Cofferati, eurodeputato del centrosinistra e il filosofo Massimo Cacciari.

L’esito delle urne ha mostrato due elementi chiari: il boom del Movimento 5 Stelle e una situazione di ingovernabilità al Senato. A fronte di questo scenario, cosa succederà nelle prossime settimane? Pd e M5S possono davvero fare il miracolo di far nascere un governo che abbia la maggioranza delle due Camere? E ancora, come si muoverà Berlusconi?  (altro…)

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1.E SE BERSANI E BERLUSCONI INDICASSERO A NAPOLITANO GRILLO PREMIER CON L’APPOGGIO ESTERNO DI PD E PDL? – 2. E MAGARI AGGIUNGERE LE PRESIDENZE DI CAMERA E DI SENATO A CULATELLO BERSANI E AL SULTANO DI HARDCORE. E COME GARANTE A TERMINE NAPOLITANO ASSISO AL QUIRINALE? – 3. PRIMO PROVVEDIMENTO EMBLEMATICO DEL NUOVO GOVERNO: LA CANCELLAZIONE DI 160 MILIONI DI RIMBORSI AI PARTITI NEL QUINQUENNIO PER LE ELEZIONI 2013. GRILLO HA GIÀ ANNUNCIATO DI RINUNCIARVI, GLI ALTRI SONO GIA’ PRONTI A PASSARE ALL’INCASSO – 4. SE GRILLO RIFIUTA, E I MOTIVI POSSONO ESSERE TANTI E COMPRENSIBILI, PERSINO NON TATTICI. MA A QUEL PUNTO IL SUO POTERE DI VETO SARÀ’ ALQUANTO STERILIZZATO E IL CONFRONTO CON LA DURA REALTÀ DI UN PAESE IN CRISI NON POTRÀ ESSERE ELUSO DA NESSUNO.

La domanda da duemila e passa miliardi di euro, l’ammontare del debito pubblico italiano, cioè quella roba che per via degli interessi da pagare e’ alla base dello spread, e’ questa: se alle elezioni politiche nazionali di un grande paese europeo ci sono stati tre vincitori, di cui uno vero il quale può tranquillamente accrescere i propri consensi nel Paese se gli altri due si accordano tra loro, chi deve formare il governo? (altro…)

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Lo Tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d’Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell’intera storia della Repubblica. L’età media, tra Camera e Senato, è di 48 anni, più bassa rispetto non solo a quella dei paesi dell’UE, ma anche a quella degli Stati Uniti, tutti con un’età media di oltre 50 anni. I deputati eletti avranno un’età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza). Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa, quello che maggiormente ha inciso nel rinnovamento, è quello del MoVimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), il più vecchio quello del Pdl con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l’88%, in coda alla classifica il pd con il 67% e la lega con il 40%. (altro…)

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“Quindi improvvisamene gli attivisti del M5S si sarebbero bevuti il cervello. Tutti insieme. Dopo avere combattuto per anni il Pdl e il Pd-L, dopo avere mandato “affa” tutto e tutti, improvvisamente sarebbero tutti per votare la fiducia a Bersani & Co. Lo stesso Pd che ci ha regalato la tassa da 4 miliardi servita a pagare i conti di MPS, che non ha mai fatto la legge sul conflitto di interessi, che va a chiudere la campagna elettorale a Berlino. Lo stesso PD che copia le parlamentarie di Grillo ma riserva i posti chiave per le solite Bindi & Co. Lo stesso Pd di Violante, quello di “abbiamo una banca“. Quel PD lì. E questi duri e puri del M5S, arrivati in Parlamento al ritmo di “vi apriremo come una scatoletta di tonno“, al primo canto delle sirene di gente corresponsabile di tutto questo sfascio, si metterebbero a invocare l’accordo, addirittura la fiducia, come un qualsiasi partitucolo da prima repubblica? Ma lo sanno questi signori che, se votano la fiducia, si rendono corresponsabili di tutto quello che farà dal giorno dopo il Governo di Bersani & soci? (altro…)

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Pioggia di Rimborsi.

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OGGI si conclude il papato di Benedetto XVI. Il quale resterà, comunque, Papa. Emerito. Come un professore universitario in pensione. BENEDETTO XVI, d’altronde, è anche un professore. Un teologo finissimo, che ha guidato la Congregazione per la Dottrina della fede per oltre vent’anni. Rigoroso nel tracciare i confini della religione cattolica in tempi di secolarizzazione. Di confronto con altre fedi e altre religioni — assai più esigenti di quella cristiana — veicolate dai flussi migratori. A Joseph Ratzinger la Chiesa chiedeva di marcare i segni e principi dell’identità religiosa. In altri termini, il “distintivo cristiano”, come l’ha definito Romano Guardini, teologo importante. Influente ai tempi e nei luoghi di formazione del Pontefice, Romano Guardini (tra Frisinga, Monaco e Tubinga). Invece Benedetto XVI se ne va. Si ritira. Fiaccato da problemi di salute. Dall’età. (altro…)

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M5SImpiegati, casalinghe, consulenti. Educatori, artigiani, avvocati. I marziani sono sbarcati. Più del previsto (163). Hanno facce mai viste prima, quantomeno non in Parlamento. Nelle interviste (sì, le concedono: basta non chiedergli di sedersi in studio accanto agli altri) parlano una lingua normale. Rifiutano il politichese per non-statuto e perché, anche provandoci, non gli riuscirebbe. Sono giovani (qualcuno ha 25 anni), novizi, inesperti. Prima del fuorionda di Piazzapulita, il più noto era Giovanni Favia. Bravo, ma da sempre atipico: aduso alle telecamere, scaltro, ambizioso. Un’anomalia in un esercito passionale e immaturo che, ora, giornalisti e opinionisti analizzano (in ritardo) e titillano (ancora più in ritardo). Giordano Bruno Guerri ci rivede i primi balilla.  (altro…)

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Bertolotti e De PirroIL CONGRESSO SAREBBE A OTTOBRE. “MA TUTTO DEVE CAMBIARE ORA”, ATTACCA ORFINI.

I grillini i voti li hanno tolti in larga maggioranza al Partito Democratico. A dirlo è lo studio sui flussi in 9 grandi città fatto dall’Istituto Cattaneo. A Tori-no (37 su 100 passano dai Democratici a Grillo), a Brescia (32 su 100), a Padova (16 su 100), a Bologna (48 su 100), a Firenze (58 su 100), ad Ancona (47 su 100), a Napoli (44 su 100) è andata così. Meglio a Reggio Calabria e a Catania. Se serviva un altro dato per descrivere la “non vittoria” del partito che assomiglia tanto a una débacle, eccolo qua. In un’altra epoca, e forse in presenza di un’analisi e di una visione di prospettiva meno alla giornata, forse le dimissioni sarebbero già arrivate. In un partito a cui sfuggono sia la reale comprensione del fallimento, che la direzione verso cui andare queste oggi sono impensabili. Non lo saranno domani. (altro…)

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L’EX PREMIER INVOCA LA GRANDE COALIZIONE: “SERVE STABILITÀ”. MA IL SUO TARLO SONO LE UDIENZE IN ARRIVO.

Un governissimo Pdl-Pd. Lo mette in scena Silvio Berlusconi nel suo videomessaggio subliminale, via Facebook: “Non si deve partire dalle alleanze ma dalle cose da fare: riduzione delle spese, della pressione fiscale, conti in ordine e riforme istituzionali”. Il Cavaliere, ringalluzzito dal risultato elettorale che neppure i suoi sondaggisti gli avevano prefigurato, si erge a salvatore della patria a meno di 48 ore dalla ripresa dei suoi 3 processi a Milano che potrebbero arrivare tutti a sentenza entro la fine di marzo. “Nessuna forza politica responsabile”, prosegue, “può ignorare il valore della governabilita”.  (altro…)

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IL GOVERNO NON C’È, I SOLDI SÌ LA NUOVA TORTA DEI RIMBORSI, PRONTI 159 MILIONI PER I PARTITI. ANCHE CON LEGISLATURA BREVE, SPESE COPERTE. I GRILLINI RIFIUTERANNO I FONDI: MA COME?

Anche se la legislatura durasse pochissimo, garantito il rientro delle spese della campagna elettorale. Il rebus trasparenza.

Al servizio Tesoreria di Montecitorio sono già al lavoro. Calcolatrici e percentuali: i voti presi dai partiti, adesso, si trasformano in soldi. Così, ecco i 453 seggi conquista-ti dal Pd tra Camera e Senato materializzarsi in 45 milioni di euro. E le 240 poltrone dei deputati e senatori Pdl tintinnare come 38 milioni di monetine. E ancora le 63 caselle occupate dalla lista Monti: 15 milioni di euro. Infine loro, i 163 grillini che hanno già annunciato il gran rifiuto: valgono 42 milioni di euro. Un totale di 159 milioni di euro, compresi i “piccoli” eletti, mentre Fini, Ingroia e Giannino restano a bocca asciutta. Il piano è quinquennale, orizzonte lunghissimo per questa legislatura che non ha vincitori. Eppure, anche se durasse pochissimo, renderebbe grazia ai soldi spesi in campagna elettorale. Sarà un caso, ma mai come questa volta, i partiti si sono tenuti bassi con le spese.  (altro…)

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C’è una proposta di Bersani. Annuncia di voler portare al nuovo Parlamento una proposta nuova e drammatica che tocca in modo chiaro e diretto i punti più discussi e criticati e disprezzati della politica come è stata vissuta fino ad oggi: il finanziamento dei partiti (o rimborso delle spese elettorali), la legge elettorale, il numero dei parlamentari delle due Camere, il modo di trovare risorse e aiuto per chi ha pagato più cara (o ha sente di avere pagato da solo) l’austerità. C’è una risposta di Grillo, pronta, ferma e dura. Una risposta che però si evolve di frase in frase, come cambia una voce quando passa da un ambiente esterno a un ambiente interno. In questo caso, dalla piazza e dal comizio elettorale (“un morto che parla, uno stalker”) a un interno, per esempio l’aula del Parlamento. (altro…)

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Vauro

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bersaniBEPPE LO DÀ PER FINITO, MA LUI DICE: SENZA ACCORDO SI RIVOTA E UNA PARTE DEL PARTITO LAVORA PER L’INCIUCIO CON B.

Sei un morto che parla”. All’ora di pranzo giunge la voce di Beppe Grillo. Graffia, sfregia, irride. Pierluigi Bersani si è fatto troppo vicino ed è un modo per scrollarselo di dosso, ritrovare la giusta posizione in campo. Rifiatare perchè il pressing si fa insistente. Il Pd vorrebbe fare il governo con i 5 stelle, roba da matti. Si fa intervistare dalla Bbc: “Destra e sinistra si metteranno insieme. Durerà un anno questo governo e poi il Movimento cambierà il mondo”.

È FORSE la disperazione che porta Bersani ad azzeccare il rilancio: “Ce lo venga a dire in Parlamento”. Il leader mancato della sinistra al governo con Mario Monti conferma di aver cambiato rotta, sistema il timone in un modo piuttosto impetuoso verso il mondo nuovo del grillismo dove sono confluiti parecchi milioni di suoi elettori e prosegue la sua corsa verso l’unico obiettivo che sembra avere. Giungere in Parlamento come premier incaricato, elencare le priorità e attendere il voto dell’aula. (altro…)

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Corruzione, Berlusconi indagato: diede tre milioni a senatore De Gregorio.

A quanto si è appreso, l’indagine dell’inchiesta di Napoli riguarda l’erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. L’inchiesta sul leader del Pdl è condotta da un pool di magistrati di due sezioni, quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia.

Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. A quanto si è appreso, l’indagine riguarda l’erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl nel 2006.De Gregorio, accusa di truffa per 23 milioni nell’inchiesta sui finanziamenti al giornale L’Avanti di Valter Lavitola, era stato salvato dall’arresto dal Senato grazie al voto segreto. Su di lui pendeva un ordine di cattura e il gip aveva disposto gli arresti domiciliari.  (altro…)

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Vedremo (e sentiremo) cose che voi umani non avete mai visto e sentito. Decida ognuno se spaventarsi o gioire, la sola cosa certa è che le chiuse del tempo si sono spalancate di colpo, dopo molti anni di stagnazione. Quando Grillo candida al Quirinale Dario Fo che candida Carlo Petrini, chi storce il naso si domandi se lo storce perché ha a cuore le sorti della Repubblica o perché ha a cuore solo le proprie abitudini e le proprie categorie di giudizio. Spetta a tutti, di qui in poi, uno sforzo gigantesco per evitare le due evidenti maniere di diventare patetici. (altro…)

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PDL’elettorato, come soggetto autonomo, non esiste: è un insieme di milioni di elettori, ciascuno dei quali vota con modalità, finalità e aspirazioni diverse da quelle degli altri. Per questo giudicare “gli italiani” tutti insieme secondo il soliti stereotipi è insensato e ridicolo. Eppure ogni tanto, per strana congiunzione astrale o scherzo del destino, la somma di tutte quelle modalità, finalità e aspirazioni sortisce un effetto che pare concepito da un’unica mente. Nel nostro caso, diabolica. Chi, andando alle urne domenica e lunedì, voleva punire i vecchi partiti per la loro autoreferenzialità castale, la loro supponenza impunita, la loro incapacità di rappresentare e interpretare alcunchè e soprattutto per le loro drammatiche responsabilità nello sfascio del Paese, non poteva inventarsi risultato migliore. (altro…)

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In questi giorni burrascosi ma intrisi finalmente di energia giovane si stagliano come lame di luce i gesti di due anziani. Il primo lo compirà stasera Joseph Ratzinger. L’hobbit del Signore degli Anelli. Con le sue dimissioni rammenta – temo invano – ai mestatori di Curia ubriachi di potere che il vero eroe non è chi conquista un tesoro, ma chi trova il coraggio di gettarlo via. Il secondo gesto lo ha compiuto ieri Napolitano, rifiutandosi di incontrare il capo tedesco della sinistra, la sua stessa parte politica, che aveva definito «clown» Grillo e Berlusconi, dando per estensione dei pagliacci ai milioni di italiani che li hanno appena votati. Ignoro cosa pensi in cuor suo Napolitano di Grillo e Berlusconi, anche se posso immaginarlo. Ma col suo scatto ha voluto difendere qualcosa di più grande, la dignità di un Paese. Un valore ignoto a tanti suoi compatrioti addestrati da millenni di invasioni a tenere curva la schiena. Mio padre, che se fosse vivo gli sarebbe coetaneo, avrebbe fatto la stessa cosa.   (altro…)

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