IL COISP MOSTRA SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI CHE UCCISERO FEDERICO.
Qualcuno può fermare questo scempio? Questo stalking istituzionale contro Patrizia Moretti? Come si può tollerare che un sindacato di polizia vada sistematicamente a manifestare sotto le finestre di questa madre per rappresentare la propria solidarietà a coloro che le hanno ucciso il figlio?”. Si apre così la lettera scritta ieri da Ilaria Cucchi, Lucia Uva e Domenica Ferulli sulla vicenda che ha nuovamente stravolto un’altra donna della “loro” famiglia in quella che rappresenta la cronaca della giornata: i poliziotti iscritti alla sigla sindaca-le Coisp sono tornati a manifestare solidarietà ai quattro colleghi condannati in via definitiva per aver ucciso Federico Aldrovandi di soli 18 anni. Hanno manifestato sotto le finestre dell’ufficio comunale in cui lavora Patrizia Moretti, sua madre; la scelta di quella sede ha innescato una situazione tale per cui è dovuto intervenire il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che non usa mezzi termini: “Si è trattato di una provocazione. Di tutti i luoghi in cui poteva svolgersi la manifestazione, hanno stabilito proprio quello, rifiutando peraltro il mio invito ad allontanarsi anche solo di pochi metri. Quelle persone offendono l’intera città di Ferrara che non è disposta ad abbassare la testa”. Al fianco degli agenti, oltre al segretario generale del Coisp Franco Maccanti anche l’europarlamentare ex Pdl, poi Fli Potito Salato che rivolgendosi a Tagliani ha chiesto: “Lei è il sindaco? Bene, se ne può andare”. Un passo indietro a martedì, quando il tribunale di Mantova ha assolto Patrizia Moretti e due giornalisti dall’accusa di aver diffamato il pm Mariaemanuela Guerra.
LA STORIACCIA DI IERI invece si è conclusa solo quando Patrizia è scesa dall’ufficio portando l’immagine del figlio straziato e privo di vita di fronte al quale i poliziotti manifestanti hanno voltato le spalle, allontanandosi. Vale la pena riportare il resto del testo di Ilaria, Domenica e Lucia: “Bravo il sindaco che interviene civilmente per far cessare una vera e propria violenza morale cui viene sottoposta quella madre coraggiosa ma terribilmente provata. Viene allontanato in malo modo con atteggiamenti chiaramente intimidatori. Intollerabile. Incivile tutto ciò. Patrizia, Donna con la “D” maiuscola, prende la terribile foto del volto sfigurato di Federico dai colpi assassini inferti e la mostra ai poliziotti manifestanti ed alla gente disgustata da quanto stava accadendo sotto i loro occhi. Patrizia non riesce a trattenere le lacrime, ma i poliziotti di fronte a quella foto si girano. Le voltano le spalle. Patrizia li osserva, con rabbia, ferita. Noi chiediamo a gran voce, perché? Perché? Che senso ha tutto questo? Quali sono i motivi di questa ennesima violenza tipicamente maschile su quella madre? Forse perché è stata troppo forte nello sfidare tutto e tutti, con il suo avvocato ed è riuscita per una volta a far emergere la verità? Questore, capo della polizia, ministro, possono non rendersi conto della violenza continuata e persistente di ripetuti di tali atti di vera, nuda e cruda provocazione? O ritengono anch’essi che sia il momento di far capire a tutti che anche se si ottiene eccezionalmente giustizia, per i cittadini contro gli abusi di Stato non vi potrà mai essere pace? Questa lezione dovrebbe esser data anche per noi?”. Per Anna Maria Cancellieri, capo del Viminale : “Coloro che hanno manifestato non rappresentano la maggioranza dei poliziotti, che invece sanno rispettare le sentenze e il dolore di una madre”. Sull’eventualità di sanzioni disciplinari la risposta però è stata: “No, ma resta il giudizio morale assolutamente negativo”. La presidente della Camera Laura Boldrini ha telefonato a Patrizia; i componenti del Senato si sono alzati in piedi in segno di solidarietà.
Da Il Fatto Quotidiano del 28/03/2013.
Lascia un commento