Letta: tagli alla cultura? Mi dimetterei. Ecco le modifiche alla legge Fornero.
ROMA— Il premier Letta fa il suo debutto in tv. E annuncia: subito un decreto per sospendere la rata dell’Imu e rifinanziare la Cig. Poi un taglio delle tasse sul lavoro. E promette: «Se taglio la cultura, poi mi dimetto». Bufera sulla Kyenge per lo ius soli. Ecco le modifiche alla legge Fornero.
La convivenza tra opposti resta «difficile», Enrico Letta non promette «miracoli». E il suo governo navigherà «non a tutti i costi», così com’è partito, del resto. Ma adesso il presidente del Consiglio ci crede: «Ho più fiducia di dieci giorni fa», racconta nella lunga intervista a Fabio Fazio a Che tempo che fa.
«Le insidie maggiori vengono dai problemi del Paese più che dai partiti ». Legge elettorale da cambiare in 7-8 mesi, Imu da sospendere per giugno, aumento dell’Iva e manovra da scongiurare, cassintegrati e esodati da salvare, Pd da resuscitare. È in pillole un nuovo discorso programmatico, il suo, ma in versione televisiva, da prime time. La chiosa finale è a effetto: «Io mi dimetterò se dovessi essere costretto a tagliare su cultura e università».
ELEZIONI E LEGGE BALORDA
«Non è il governo ideale, né per me né per gli italiani, io ho lottato per un governo diverso, di centrosinistra.
Ma le elezioni sono andate come sappiamo, per colpa di una legge elettorale balorda si è creata ingovernabilità e bisognava trovare una via d’uscita. La richiesta del presidente della Repubblica di trovare un accordo fra i partiti non poteva non trovare una risposta nel Pd. Ora va cambiata quella legge per non tornare a votare con una legge elettorale assurda». La riforma «si può fare con una legge ordinaria ma la riduzione del numero dei parlamentari va fatto con una legge costituzionale, quindi la procedura è più lunga. Volendo, bastano 7-8 mesi ma bisogna farla con la maggior determinazione possibile».
IMU E LE MINACCE DEL CAV
«L’Imu non è una battaglia di Berlusconi, il suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo. Vanno discussi i dettagli. Faremo un decreto per sospendere la rata di giugno che non verrà pagata e consentirà nelle prossime settimane di mettere in campo un processo di riforma».
MANOVRA E IVA
«Spero che non ci sia bisogno di una nuova manovra» dice il premier rispondendo a una domanda di Fazio sulle voci di un possibile intervento sui conti da 6 miliardi di euro. E l’aumento dell’Iva a luglio «è più lontano: tenteremo di allontanarlo per avere tempo di lavorarci. È un lavoro complesso e complicato, siamo lì da poche ore e ce la metteremo tutta».
CASSINTEGRATI E ESODATI
Letta promette un «intervento immediato», anche qui sotto forma di decreto, per reperire tutte le risorse necessarie (circa 1,5 miliardi) per la cassa integrazione, che «sarà rifinanziata: ma il tema delle tutele va ripensato». Anche sugli esodati «bisogna dare una risposta: è tra gli impegni, perché gli effetti di incertezza creati dalla riforma delle pensioni, che per il resto ha avuto effetti stabilizzatori importanti, sono elevati. Vorrei che i cittadini tornassero
a fidarsi dello Stato».
L’EMERGENZA LAVORO
«Abbassare le tasse sul lavoro per i neoassunti, per questo mi batterò in Europa e in Italia. Il lavoro ai giovani è la priorità. Bisogna che i capi di governo europei, al vertice di giugno, lancino insieme un unico grande piano per rilanciarlo».
IUS SOLI
«Il tema della cittadinanza mi sta a cuore, ma so che per le materie che esulano dal discorso che ha avuto la fiducia servono discussioni, e non è scontato che ci siano intese.
Io ci metterò del mio meglio» dice il premier a proposito delle aperture del ministro all’Integrazione, Cecile Kyenge sullo ius soli, che tante polemiche suscita a destra.
IL FUTURO DEL PD
«In un passaggio drammatico, non ce l’abbiamo fatta, si sono messi in evidenza i limiti. Ora ci vuole un congresso del Pd che a mio avviso deve essere fondativo. L’assemblea di mille persone (di sabato prossimo,ndr) non decide la linea, si decide un segretario e si convoca il congresso per dare a iscritti e militanti l’occasione per indicare la rotta del Pd che per me resta un’idea vincente per unire le differenze».
LA LOTTA ALLA MAFIA
È il punto che manca dal discorso programmatico di Letta, come ha notato Roberto Saviano. Il neopremier promette «tutto l’impegno, ad esempio, sul tema del 416 ter che punisce il voto di scambio: chiederò a Cantone e Gratteri (magistrati impegnati in prima linea, ndr)di aiutare la presidenza del consiglio per l’elaborazione complessiva di questi temi».
Da la Repubblica del 06/05/2013.
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