Cominciano oggi le votazioni nella commissione Bilancio del Senato i primi voti sugli emendamenti al ddl Stabilità. Nonostante il momento di decidere sia arrivato, la direzione che prenderà la manovra economica per il 2014 non è ancora chiara: su cuneo fiscale, tassazione della casa e pensioni la maggioranza non ha ancora una linea.
IL CONDONO. C’è l’annunciato emendamento del relatore Pdl Antonio D’Alì: un condono fiscale per chi ha contenziosi con Equitalia. Il contribuente con un’imposta iscritta a ruolo potrà sanare la sua posizione pagando l’80 per cento del dovuto e senza sanzioni o interessi di mora.
TASSE E CRESCITA. Come spiega ormai anche il Fondo monetario internazionale, durante una crisi il modo migliore per rilanciare la domanda è la spesa dello Stato per investimenti, beni e servizi: durante una recessione il cosiddetto moltiplicatore di questi interventi (la quantità di crescita che innescano) è più alto di quello di un taglio delle tasse. Ma Pd, Pdl e Scelta civica hanno presentato un emendamento per alzare da otto a dodicimila euro la no tax area. Un beneficio da pochi euro l’anno a persona che costa 1,8 miliardi (e “sgrava” tutti, anche chi guadagna di più) da pagare con un taglio corrispondente della spesa pubblica intermedia. Il Pd, invece, propone di concentrare il cuneo sui redditi più bassi (fino a trentamila euro): “Così sarebbero 200 euro netti l’anno”. Cioè 16 euro e mezzo circa al mese invece di 14.
RIPRESA O NO? Per la Confcommercio anche il 2014 “non sarà certo l’anno di una ripresa sostanziale”. I dati di ieri non sembrano dare torto ai negozianti: la produzione industriale continua a perdere terreno rispetto al 2012 (-3,9 per cento nei primi nove mesi). Il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni osserva serafico: “Dopo una crisi grave e prolungata, gli ultimi dati congiunturali segnalano che il Paese si avvia verso una graduale ripresa”.
PENSIONI D’ARGENTO. Maurizio Sacconi, Pdl, è preoccupato. Bisogna fare qualcosa per i pensionati, in particolare per quelli che prendono circa seimila euro lordi al mese: non è possibile che, per loro, non ci sia rivalutazione all’inflazione visto che gli altri ce l’hanno. Per questo ha presentato un emendamento che prevede l’indicizzazione al 30 per cento, mentre il Pd s’è fermato al 10. Il Pdl ha anche un’altra richiesta: il contributo sugli assegni più alti non deve valere per gli over 67.
TUC E SPIAGGE (e condoni). La Trise non va bene al Pdl, che ha presentato i suoi emendamenti per disegnare la sua tassa municipale: vuole il Tuc (Tributo unico comunale), che non si paga sulla prima casa e sui terreni agricoli e che comunque andrà calcolato su rendite catastali abbassate del 10 per cento. Il mancato gettito? Lo finanzia – ma il Pd è contrario – l’emendamento per vendere le spiagge ai concessionari. I berlusconiani vogliono pure un condono edilizio per le costruzioni sugli arenili e sanatoria fiscale per le pendenze dei proprietari degli stabilimenti.
Da Il Fatto Quotidiano del 12/11/2013.
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