Questi “falchetti” reclutati dalla Santanché paiono una parodia feroce della sciocchina e dello scioccone di destra, superficiali e fatui, disinformati e fatui, impreparati e fatui. Gente che ha per principale obiettivo politico la pettinatura e «ringrazia per l’occasione concessa » come se fosse a un provino, come se la politica fosse un cocktail a inviti, e di Berlusconi, pensa che alzata di ingegno, dice che gli piace perché «ha avuto successo», o «insegna ad avere successo», come nei pensierini delle elementari (ma la maestra segnerebbe a lato: «Cerca di trovare anche degli altri termini»). Finché è la sinistra a dipingere la destra come una adunata di decerebrati che non leggerebbero un libro neppure se li salvasse dalla deportazione, siamo di fronte al pregiudizio. Ma quando è la destra ad autoraffigurarsi così malamente, viene da chiedersi se la leva di capi e capetti che ne regge le sorti non meriterebbe di essere rottamata da un Renzi dei loro. Ma dove le avrà mai trovate, Santanché, quelle macchiette anni Ottanta, in quale
mercatino vintage, quale teatro di posa?
Da La Repubblica del 16/11/2013.
L’ha ribloggato su .
non vedo l’ora che finisca la fiera delle “macchiette” e che la politica acquisti dignità.
eh… pero’ le ha trovate, quindi ci sono! che tristezza!
Avevi dei dubbi? Se non ci fossero persone così, e purtroppo molte, le cose sarebbero già cambiate…..
mannaggia, condivido proprio tutto di ciò che ha scritto, dà parola scritta alle impressioni che troppo spesso traggo da questo quadro……una triste assonanza, purtroppo.