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Archive for febbraio 2014

renzi-cameraSquadra completata con 44 nomine, 9 i viceministri. In via Arenula il relatore della legge bavaglio e un magistrato in aspettativa già precettato dal governo di Enrico Letta in quota Forza Italia.

Ritardi, discussioni e vertici notturni. L’esecutivo di Matteo Renzi ha finalmente la sua squadra completa. Il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina di 44 tra sottosegretari e viceministri. La spartizione manuale Cencelli alla mano ha avuto luogo e tra i nomi ci sono anche alcune nomine che certo non faranno dispiacere a Silvio Berlusconi. C’è Cosimo Ferri (confermato), magistrato prodigio più volte ritrovato in diverse intercettazioni telefoniche da P3 a Agcom-Annozero (senza mai essere indagato) e commissario della Figc che scelse le dimissioni dopo Calciopoli. Ma anche Enrico Costa, pasdaran di Berlusconi (ora fedelissimo di Alfano) già primo firmatario nel 2012 di un emendamento che prevedeva la drastica limitazione della divulgazione delle intercettazioni. (altro…)

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Sacchetti di plastica

In arrivo la messa al bando. Ma c’è chi bluffa sugli eco- shopper.

LE BUSTE di plastica sembrano avere i giorni contati. Il prossimo 10 marzo, il Parlamento europeo voterà una direttiva per la loro sostanziale messa al bando e chiederà agli Stati membri di decidere in tempi certi le strategie per arrivare al risultato. Un passo avanti, in un settore in cui l’Italia è all’avanguardia. Ma attenzione: la battaglia non è finita. Non tutti gli shopper definiti biodegradabili lo sono per davvero. Insomma, fatta la legge bisognerà vigilare perché qualcuno non si ingegni per trovare il relativo inganno. (altro…)

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Giannelli

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MarinoINVECE DI UN LENTO DDL, IL SINDACO OTTIENE UN NUOVO DECRETO. IL PREMIER: “HA RAGIONE, MA TONI SBAGLIATI”.

Matteo Renzi ha appena imparato a sue spese la profonda verità di quel vecchio adagio secondo cui “si fa campagna elettorale in poesia, ma si governa in prosa”. Anche non volendo citare il suk dei posti di sottogoverno, la vicenda del cosiddetto decreto “Salva-Roma” è di plastica evidenza: il nuovo governo, lasciando decadere il testo, si è semplicemente trovato in una situazione di cui non aveva compreso la portata, visto che al disastro dei conti della Capitale s’è intrecciata ora la vicenda infinita della Tasi per il 2014: entrambe dovrebbero essere risolte nel Consiglio dei ministri di oggi.   (altro…)

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Penati

“ Sistema Sesto”, la Cassazione respinge l’istanza dell’ex dem.

MILANO — La conferma, inevitabile, è arrivata ieri. La sesta sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui Filippo Penati chiedeva di annullare la sentenza di prescrizione del Tribunale di Monza, pronunciata lo scorso 22 maggio. Quel giorno, l’ex presidente Pd della Provincia di Milano ed ex braccio destro di Pierluigi Bersani, non si presentò in aula per rinunciare alla prescrizione e «difendersi nel processo», come ripeteva spesso nelle interviste, e i giudici non hanno potuto far altro che dichiarare l’estinzione del reato. (altro…)

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DelrioIL BRACCIO DESTRO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, NEL 2009, È SINDACO DI REGGIO EMILIA E LA SOCIETÀ DEL PARENTE SI AGGIUDICA I LAVORI DI AMPLIAMENTO DI UNA SCUOLA.

Nel 2009 Graziano Del Rio, oggi sottosegretario alla presidenza al fianco di Renzi, era sindaco di Reggio Emilia. Nel giugno di quell’anno una società edilizia di Reggio si aggiudica un appalto che le offre l’ultima boccata d’ossigeno prima di chiudere. La società partecipa con molte altre alla selezione per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia Allende, importo di 152 mila e 583 euro. La “procedura negoziata”, cioé una gara con partecipazione ristretta alle società invitate è aggiudicata “con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara”, alla Del Rio Bonfiglio & figli di Del Rio Paolo S.A.S. per 140 mila e 941 euro.  (altro…)

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Renzi

RENZI NEL CAOS TRA LEGGE ELETTORALE E CORSA AI MINISTERI. IL PARTITO ENTRA NEI SOCIALISTI EUROPEI.

Ribadendo l’indisponibilità a morire socialdemocratici, auguro a voi tutti di vivere intensamente da democratici”. Così Beppe Fioroni mette agli atti nella direzione del Pd (rigorosamente in streaming) il suo fermo dissenso all’entrata del partito nel Pse. Per un attimo sembra di assistere a una riunione dell’era pre-Renzi, con gli ex pezzi da novanta del partito, ormai rottamati, che si scontrano. Tanto è vero che a rispondere a Fioroni è Massimo D’Alema, che non intende perdere l’occasione di mettere la faccia (e il cappello) su quest’operazione. (altro…)

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Angelica SaggeseA dimostrazione che le espulsioni dei dissidenti non sono un’esclusiva del M5S, la federazione provinciale del Pd di Salerno ha avviato l’iter per cacciare la senatrice Angelica Saggese, il segretario salernitano dei giovani democratici Vincenzo Pedace e coloro che insieme al deputato Guglielmo Vaccaro, candidato sconfitto alle primarie per la segreteria regionale, nei giorni scorsi hanno occupato la sede del partito per contestare i presunti brogli del voto e i risultati bulgari ottenuti dalla candidata di Vincenzo De Luca, la vincente renziana Assunta Tartaglione.  (altro…)

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M5sALESSIO TACCONI E IVAN CATALANO AL GRUPPO MISTO LETTERE DI DIMISSIONI A PALAZZO MADAMA. ALTRI IN BILICO.

Il giorno dopo la tempesta. Fatto di nuovi addii, dimissioni messe nero su bianco e riunioni fiume per rimettere assieme i cocci in Senato. Di contorno, insulti incrociati tra lealisti e ribelli, e il rischio concreto di nuove uscite a breve: almeno due, a Palazzo Madama. Dopo l’espulsione via web dei 4 dissidenti e le dimissioni annunciate da altri sei senatori, il Movimento Cinque Stelle riparte dal nuovo bollettino di caduti e feriti. Il conto racconta di due deputati, Alessio Tacconi e Ivan Catalano, che lasciano M5S per passare al gruppo Misto. E di sei senatori che hanno presentato formalmente le dimissioni. (altro…)

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È accaduto a Milano, all’Albe Steiner, un istituto tecnico sperimentale modello. Celebre non solo per l’insegnamento delle arti multimediali, ma anche per l’accoglienza riservata ai disabili. Eppure è proprio in quest’istituto modello che è scoppiata la polemica per la “presenza ingombrante” di una ragazza “diversamente abile” — come si dice oggi utilizzando una di quelle espressioni che dovrebbero facilitare l’inclusione dei “diversi” e che, però, finiscono spesso con il generare malintesi, banalizzando la sofferenza di chi queste differenze le vive quotidianamente. Alcuni ragazzi si sarebbero lamentati della compagna considerandola un “peso”. Alcuni genitori, invece di mostrarsi solidali con chi si batte affinché la figlia possa avere le stesse chance degli altri, avrebbero rinfacciato alla madre di non avere iscritto la ragazza in un istituto specializzato. (altro…)

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In nome di questi morti innocenti Renzi aggredisca il tesoro dei clan.

PERSONALMENTE avrei voluto che nel suo discorso inaugurale Matteo Renzi avesse concesso più spazio non al generico tema delle mafie, ma ai capitali criminali, a quell’enorme flusso di danaro che a oggi continua a essere l’economia principale italiana.

QUELLO che mi piacerebbe accadesse è che questo possa smettere di essere un tema morale, etico, legato unicamente alla legalità in senso astratto. Mi farebbe piacere sapere che il tema del contrasto alla criminalità organizzata diventasse una questione fondamentale, una questione economica. Non si può in poco tempo affrontare tutto. (altro…)

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Il reato di autoriciclaggio

UN EMENDAMENTO DI CIVATI PROVA A INTRODURRE IL REATO DECISIVO CONTRO GLI EVASORI CHE FAREBBE RECUPERARE UN TESORO. DA CHE PARTE STARÀ MATTEO?.

Il Parlamento si prepara a discutere l’introduzione di due norme che qualche soldo potrebbe farlo entrare nelle casse dello Stato, per realizzare le mirabolanti promesse annunciate da Matteo Renzi. La prima è quella sulla voluntary disclosure, cioè sulla collaborazione volontaria per far rientrare in Italia i capitali nascosti all’estero. La seconda è quella che introduce il reato di autoriciclaggio, cioè la possibilità di punire anche in Italia il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, compiuto dalla stessa persona che ha ottenuto il denaro in maniera illecita. (altro…)

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Non credo che tutti quanti abbiano compreso il livello di scontro che esiste oggi tra cittadini martoriati dalla partitocrazia, lavoratori strangolati dal fisco, studenti senza speranze, disoccupati, imprenditori asfissiati e il “sistema”. Non credo che tutti l’abbiano compreso. Non l’hanno compreso coloro che per 30 denari lasciano il MoVimento, non l’hanno compreso alcuni giornalisti (parlo di quelli liberi, non dei prezzolati, i pennivendoli l’hanno capito eccome) e non l’hanno capito tanti attivisti più preoccupati per “quello che esce fuori” rispetto a quel che è giusto. (altro…)

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Nardi

IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE APPLAUDE IL PROGRAMMA ECONOMICO DEL PREMIER. CHE PERÒ RESTA VAGO E DALLE COPERTURE MOLTO INCERTE.

Chissà se è una promozione o una minaccia: il Fondo monetario internazionale dice che il governo Renzi sta andando nella direzione giusta. “Diamo il benvenuto ad alcune delle misure che ha toccato nel suo intervento in Parlamento”, ha detto il portavoce del Fmi Gerry Rice. Beati loro che hanno capito. Col passare dei giorni la proposta economica di Matteo Renzi diventa sempre più difficile da decifrare. Le domande sono sempre le stesse: cosa vuole fare esattamente? Dove trova i soldi? (la terza sarebbe: il premier improvvisa o segue i piani elaborati dal responsabile economico del Pd Filippo Taddei?). Ecco lo stato dell’arte sui temi principali che ha evocato.   (altro…)

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Come era ovvio, l’espulsione dei senatori disobbedienti dalle Cinque Stelle ha suscitato commenti negativi o sarcastici o ilari quasi ovunque. Uno per tutti, l’esilarante e amarissima striscia di Makkox mandata in onda a “Gazebo” e visibile sul quotidiano online il Post.
È possibile che il clima tardo- maoista che quell’epurazione evoca faccia riflettere eventuali dubbiosi, e insomma provochi qualche significativo dissesto nell’area (elettoralmente molto vasta e composita) dei simpatizzanti. Non così nel nocciolo duro del movimento, che anzi ne trarrà la conclusione che “traditori e parassiti” godono, ovviamente, del sostegno dell’infame regime mediatico (del quale anche Makkox fa parte, qualcuno lo avverta). (altro…)

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ArlacchiArlacchi disse ai pm: “Mori e Contrada trattavano con i boss”
NEI VERBALI DEL 2009 L’EURODEPUTATO CONFERMAVA LE TESI DEI PM DI PALERMO. ORA (SU PANORAMA) HA CAMBIATO IDEA.

È ora di finirla di “costruire carriere immeritate” processando la trattativa Stato-mafia, che è solo un’“allucinazione” senza “una sola prova seria” e “si concluderà con il totale flop dell’inchiesta di Antonio Ingroia & soci”. Parola di Pino Arlacchi, sociologo ed europarlamentare eletto con l’Idv poi passato al Pd. In un’intervista a Panorama, colui che viene definito “tra i massimi esperti internazionali di criminalità organizzata” propone di “rottamare una certa idea della mafia”, ma anche chi “ha voluto costruirsi una carriera”. E non parla di se stesso, ma dei pm che indagano sulla trattativa, “ammalati di protagonismo e venditori di paura”. (altro…)

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MarinoSI RISCHIA IL COMMISSARIAMENTO. L’IRA DEL SINDACO: PRONTO A DIMETTERMI.

Il governo Renzi non “salva” Roma. Resosi conto che ci sarebbero volute 215 ore per arrivare al voto sul provvedimento che rimetteva in ordine i dissestati bilanci della Capitale (ma non solo) e che, dunque, non si sarebbe arrivati in tempo per la sua decadenza (venerdì a mezzanotte) anche a causa dei numerosi emendamenti, dell’ostruzionismo del M5S e della Lega, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha deciso di rinunciare alla conversione e di ritirare il testo. “Salta”, dunque, la messa in sicurezza del bilancio di Roma , trema la giunta capitolina ma, soprattutto, esplode l’ira del sindaco Ignazio Marino. Che non del tutto convinto della bontà delle ragioni addotte dal Pd sulla decadenza del decreto, ieri si è presentato furibondo a Palazzo Chigi per avere conto su come il governo intenda ora salvare i guai di Roma.   (altro…)

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Staino

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Gli sprechiStrade, aeroporti, ospedali: la nuova mappa del ministero.

ROMA — È un lungo viaggio, che parte dall’estremo Nord e arriva fino al cuore della Sicilia. Le tappe nel programma dell’itinerario di questo amaro percorso sono le grandi e piccole incompiute d’Italia, quasi seicento opere inutili rimaste a metà o appena abbozzate. Dal nuovo terminal dell’aeroporto di Saint-Christophe ad Aosta allo svincolo di una strada di provincia nell’Ennese, progetti che pesano sulle casse pubbliche per 4,1 miliardi di euro, tra spese già affrontate e fondi impegnati nel tentativo, a volte disperato, di portarli a compimento. L’elenco, in alcuni casi parziale, lo ha appena stilato il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ha finalmente ricevuto la documentazione presentata dalle Regioni ritardatarie, Sicilia e Sardegna, in forza di una norma voluta dal governo Monti che crea per la prima volta una grande anagrafe delle incompiute.
Non c’è regione d’Italia che la faccia franca in questo itinerario dello spreco.Si parte dal nuovo terminal dell’aeroporto di Saint-Christophe: un cantiere a cielo aperto costato già 8,8 milioni di euro. Per ultimare la struttura occorrono altri 3,3 milioni, nel frattempo l’opera è stata pure vanda-lizzata: qualcuno ha pensato bene di portarsi via i sanitari nuovi di zecca. Poco più giù, nel cuore delle ricche Langhe, ecco la collina del disonore: quella di Verduno, dove dal terreno si stagliano verso il cielo centinaia di pilastri, lo scheletro dell’ospedale di Alba e Bra. (altro…)

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Palazzo ChigiIL PREMIER STA CREANDO A PALAZZO CHIGI UN SUO STAFF PERSONALE CHE GESTISCA ANCHE LA POLITICA ECONOMICA INTANTO GLI UOMINI DI LETTA SI TRASFERISCONO DA PADOAN.

L’esatta portata della blitzkrieg che Matteo Renzi sta portando alla struttura del potere italiano e alle cordate che l’hanno occupato di recente si capirà solo tra qualche tempo, quando il suo governo inizierà a lavorare. Finora si può dire che l’esercito del premier pare volenteroso quanto raccogliticcio, vagli gli obiettivi, spiccioli i metodi. Poco importa. I grandi giornali lo cantano coi toni sincopati che si devono a un campione della velocità: Renzi prepara “una cabina di regia a Palazzo Chigi”, ma mica “quelle robe collegiali da prima Repubblica”, no una cosa snella, in cui si decide “senza perdersi in chiacchiere” e “lontano dai burocrati che rallentano il lavoro” (Corriere della Sera di ieri). (altro…)

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