IL DICASTERO DELL’ISTRUZIONE: L’UFFICIO ANTI DISCRIMINAZIONE NON PUÒ DISTRIBUIRE NELLE SCUOLE I LIBRETTI SULLE DIVERSITÀ. L’UOMO IN PIÙ DELLA CHIESA È IL CIELLINO TOCCAFONDI.
Cosa ne è degli impegni assunti a livello comunitario? Si vuole o no mandare avanti la strategia LGBT e i suoi obiettivi?”. Sergio Lo Giudice , senatore del Pd e Componente della Commissione Diritti Umani, rilancia la questione riguardante la diffusione dei libretti “Educare alla diversità a scuola”. Interrogazione che sollecita una presa di posizione da parte del Ministero dell’Istruzione (Miur) e della responsabile, Stefania Giannini. Dal Ministero fanno sapere che una distribuzione nelle scuole non ci sarà e il motivo sta nel mancato confronto fra l’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazione razziale) sulle tematiche inserite.
Quei libretti sono stati interpretati dall’arcivescovo Angelo Bagnasco, presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), come portatori di una “dittatura di genere”.
POSIZIONE sostenuta dal sottosegretario Gabriele Toccafondi (Ncd) che pure ieri al microfono di Radio24 ha ribadito: “C’è questa cultura ‘gender’ fatta da molte associazioni Lgbt, che porta non solo la lotta alla discriminazione, ma – spiega – concetti riguardo alla famiglia composta da persone dello stesso sesso o possibilità per questa tipologia di famiglia di adottare figli. Non si può portare nelle scuole qualcosa che non sia conosciuto dal ministero”. Il motto di Tocca-fondi è: “Al servizio di tutti, servo di nessuno”.
NEIGIORNISCORSI però è stato soprattutto al fianco della Cei per criticare i libretti che servivano come linee guida per insegnanti e studenti contro il bullismo (dato che questa forma di sopraffazione riguarda pure i giovani omosessuali, alcuni capitoli sono dedicati proprio a loro). Toccafondi nelle scorse settimane ha attaccato l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) che ha curato le pubblicazioni: “Il Ministero dell’Istruzione non sa niente di quanto viene deciso da questo ufficio, che invece produce materiale per le scuole, gli studenti e gli insegnanti, con un’impronta culturale a senso unico, tra l’altro destando preoccupazione e confusione su tutto il sistema educativo”. La Chiesa ringrazia e non si stupisce perchè Toccafondi fa parte della pattuglia di Comunione e Liberazione dentro il governo Renzi con cui ha comuni radici fiorentine. La carriera politica di Toccafondi si sviluppa proprio a Firenze: al Comune nel 2004 eletto con Forza Italia, già deputato dal 2008 con il Pdl. Oggi Toccafondi è sottosegretario del governo Renzi ma nel 2013 quando era coordinatore fiorentino del Pdl ne parlava così: “Matteo Renzi più che un sindaco sembra un mago televisivo come Otelma. Intanto a Firenze degrado, sicurezza, infrastrutture e mobilità rimangono ad aspettare. Renzi lancia qualche slogan, effetti speciali, aggettivi roboanti, frasi ad effetto e poi non resta niente”. Alla fine il mago Otelma ha impressionato Toccafondi tanto da convincerlo a mantenere il suo posto di sottosegretario all’Istruzione che si è distinto per una proposta di legge che prevede la concessione di un contributo a sostegno delle scuole paritarie in aggiunta ai fondi ordinari del Ministero. Del resto nel suo programma scrive: “Da sempre ripeto, anche alzando la voce, che il contributo alle scuole paritarie erroneamente definite private, non è un regalo come invece qualcuno continua a dipingerlo in manifestazioni di piazza, ma un aiuto per garantire la libertà di educazione”.
Per sfuggire al caos romano il segretario si dedica al calcio. All’inizio di marzo ha partecipato a una partita, a Firenze: parlamentari contro una selezione del Comune. Toccafondi gioca da portiere: 3 a 0 secco per gli impiegati con l’ultimo gol, riportano le cronache, da attribuire a una “papera” dell’estremo difensore. L’allenatore dei parlamentari Picchio De Sisti, minimizza: “È entrato a freddo, Toccafondi è uno dei giocatori sicuri di questa squadra”. Lo pensa anche la Cei.
Da Il Fatto Quotidiano del 27/03/2014.
Non c’è da stupirsi in uno stato cosidetto “laico” che ha demandato il discorso sull’etica a una istituzione religiosa, se l’educazione di TUTT* la decide Bagnasco e quel mistificatorr di Toccafondi (nomina sunt…).
[…] Sull’omofobia il ministero sceglie la linea di Bagnasco (Valerio Cattano) […]
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