Trionfo Nogarin: “Apriremo le finestre per cambiare l’aria” Caroselli grillini. Sconforto dem: “Non può essere vero”.
LIVORNO – Il Pd sconfitto a Livorno, una notte così fino a due giorni fa sembrava inimmaginabile, con i grillini che fanno festa nelle strade e il partito che governa da 68 anni senza interruzioni chiuso dentro alla sua sede a chiedersi perché sia successo quello che è successo. Il candidato del Movimento Cinque Stelle Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale, ha battuto il trentanovenne Marco Ruggeri, capogruppo uscente dei Democratici in consiglio regionale sostenuto da tutte le forze del centrosinistra 54 a 46. La città in cui nel 1921 è nato il Partito comunista italiano e che da 68 anni è governata dalla sinistra da oggi avrà un sindaco grillino. «Questa è una bellissima vittoria a cinque bellissime cinque stelle, apriremo molte finestre, aria nuova», dice Nogarin quando alle una del mattino arriva nella sala del consiglio comunale. Lo aspetta l’avversario, Marco Ruggeri, per stringergli la mano e riconoscere la sconfitta: «È evidente che abbia prevalso la voglia di cambiamento », sussurra pallido in volto. Poi scompare, senza salutare il sindaco uscente Alessandro Cosimi da cui per tutta la campagna elettorale aveva preso le distanze.
Ora sono i livornesi ad aver messo una distanza dal partito che da sempre li amministra. Nogarin affonda subito il coltello: « Il Pd ha fatto un pessimo lavoro, questa città merita molto di più e noi le daremo un futuro migliore. Stateci vicino», dice ai suoi elettori, « perché da domani ne vedremo delle belle». A differenza del suo leader non è uno che urla, non fa mai il passo più lungo della gamba. «Ho aspettato che i dati fossero certi prima di parlare», spiega mentre i suoi in strada urlano e festeggiano un successo fino a ieri solo sognato. Caroselli con le bandiere a Cinque Stelle. «Ho criticato ferocemente il governo di Cosimi e assicuro a tutti i cittadini, anche a quelli che non mi hanno votato, che Livorno tornerà a brillare. Abbiamo fatto un gioco di squadra e continueremo nello stesso modo, il dialogo per noi è fondamentale mentre qui il Pd stava arroccato nel suo palazzo e non parlava più con nessuno».
Lo spoglio da cardiopalma nella sede del Pd era stato seguito da un gruppo di militanti sconcertati, fin dalle prime sezioni il vantaggio era inequivocabile, anche se qualcuno del comitato Ruggeri dice che forse il computer sta sbagliando i dati. «Deh, li sta invertendo, un’ sono mica giusti questi voti», azzarda il superdirigente dei portuali Roberto Piccini ma l’assessore regionale al Lavoro Gianfranco Simoncini scuote la testa sconfortato. «Invece è tutto vero». Un ribaltone storico per Livorno, uno choc ancora più incredibile in una tornata elettorale che anche qui ha visto il trionfo di Matteo Renzi alle Europee con il 53 per cento. L’incubo dei Democratici era capire dove sarebbero andati a finire i 13.973 voti acchiappati dalle quattro liste che proponevano come sindaco Andrea Raspanti, 33 anni e una carta d’identità di sinistra senza se e senza ma, che al ballottaggio per decisione assembleare avevano deciso di non tifare per Ruggeri e mostravano una concreta apertura nei confronti del suo avversario.
Da La Repubblica del 09/06/2014.
[…] ha poi descritto la bruciante delusione del Partito Democratico: “Sconforto dem: “Non può essere vero”.“. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro prosegue nel suo […]