Quando è arrivato a febbraio, il Presidente del Consiglio ha proposto un cronoprogramma di riforme e riformine che a quelli dotati di memoria ha ricordato la famosa promessa di un milione di posti di lavoro fatta dal suo maestro Silvio dà Vespa.
Sappiamo tutti come sia andata!
Adesso, in concomitanza con l’evento che simbolicamente si vuol far credere sia la metafora della ripartenza italiana, i mondiali di calcio, tutta l’attenzione si sposta sulla riforma del Senato, ma non si rileva per niente come queste promesse ricordino, per la loro vacuità, quella famosa di Silvio.
E così si continua ad alimentare un dibattito politico che continuamente evita di trattare temi reali per soffermarsi sulle parole, sulle promesse, sui proclami.
Ma siamo noi i populisti ed i demagoghi!
Ed il reddito di cittadinanza, le misure a favore della micro e piccola impresa, l’abolizione dell’Irap, la legge sul conflitto d’interessi, sono solo argomenti marginali, secondari quasi quasi, su cui sarebbe offensivo costringere la maggioranza parlamentare a confrontarsi.
E se parte un xxxx siamo noi i sacrileghi, gli empi, i potenziali stupratori…..
E noi non lo facciamo partire, va bene.
Ma un pochino possiamo esser incaxxati?
Durante i mondiali le imprese non chiudono?
I lavoratori non vengono licenziati?
Giovani e non giovani non debbono più emigrare per mancanza di lavoro e di alternative?
L’Italia sta veramente cambiandoverso!
E come direbbe Cetto, “chiù immunità po’ tutti”.
Di Nicola Morra Portavoce M5S Senato da italiaincrisi.it
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