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Archive for luglio 2014

Di Maio

“Presidente Piero Grasso, in questi giorni sto seguendo le sedute del Senato della Repubblica italiana, da Lei presieduto, durante la discussione delle cosiddette “riforme costituzionali”. Prima ancora del pericolo di un Senato non elettivo o di un Senato soppresso, ieri sera ho assistito con la paura del cuore alla definitiva scomparsa degli organi di garanzia del Paese.
Non è un mistero l’opinione del MoVimento 5 Stelle sull’evanescente imparzialità e autorevolezza di Laura Boldrini e di Giorgio Napolitano. Ma in Lei riponevo ancora un briciolo di fiducia.
Sono discorsi complicati, lo so. Bisognerebbe spiegare in queste ore, ad un’Italia che –giustamente- vuole riposare dopo un anno di lavoro (o di sua ricerca infinita), qual è il valore aggiunto dell’imparzialità del Presidente del Senato nel dibattito tra maggioranza e opposizione. (altro…)

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Papa e Abu MazenMERCANTI DI SANGUE.

Domenica scorsa parlando all’Angelus in piazza San Pietro, Papa Francesco ha detto: “Fermatevi, smettete di uccidere i bambini”. Si rivolgeva naturalmente al governo israeliano e Hamas e come tutti aveva negli occhi le immagini della strage degli innocenti.

Domenica scorsa parlando all’Angelus in piazza San Pietro, Papa Francesco ha detto: “Fermatevi, smettete di uccidere i bambini”. Si rivolgeva naturalmente al governo israeliano e Hamas e come tutti aveva negli occhi le immagini della strage degli innocenti nelle scuole e negli ospedali di Gaza, strage che non finisce mai. Non sapeva che due giorni dopo un missile (israeliano secondo Hamas, di Hamas secondo Israele) avrebbe colpito un parco giochi della Striscia e dilaniato otto bambini e due adulti che li accompagnavano. E ieri un’altra carneficina: decine di piccole vittime nella scuola protetta dalle bandiere dell’Onu.  (altro…)

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Il canguro

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Gaza

Colpi di cannone contro le aule che ospitano i rifugiati e sulla folla in cerca di provviste: uccisi donne e bambini.

GAZA – ALEGGIA nelle strade, nei vicoli, nei mercati e nelle scuole dell’Unrwa, dove forse sarebbe meglio alzare la bandiera bianca invece di quella blu dell’Onu. Questa guerra non risparmia niente e nessuno, tutti sono ormai sono solo un bersaglio anche durante la “tregua umanitaria”. Due stragi di civili innocenti con quaranta morti sono il tragico segnale di una guerra che nessuno sembra in grado di poter fermare.
A Gaza City, dopo una notte di bombardamenti, all’alba l’ululato lacerava le strade di una città fantasma mentre il rumore cupo delle esplosioni andava avanti a ritmo continuo nei quartieri e nei rioni a nord, Shajaya, Jabalya, Rimal. Tutte le ambulanze ancora disponibili correvano verso la scuola elementare femminile di Jabalya dell’Unrwa, dove un’umanità di 3.300 persone aveva cercato scampo dall’avanzare dei combattimenti, ammassati nelle aule e nel cortile. (altro…)

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MannelliLE CAMERE SONO DA TEMPO SOLO IL LUOGO CHE RATIFICA LE SCELTE DEL GOVERNO, CHE PRODUCE L’80% DELLE LEGGI: IN QUESTA LEGISLATURA 44 DECRETI E 24 FIDUCIE. MA IL COLLE ORA STA ZITTO.

Matteo Renzi dice che il declassamento del Senato va approvato subito, di corsa, perché la modifica del bicameralismo consente al governo di poter seguire con maggiore agilità la mutevole realtà del mondo e aggredire le roccaforti della conservazione. Opinione legittima, diciamo, ma falsa: lo dicono i numeri. Il governo, il potere esecutivo, ha già da anni sottomesso quello legislativo (il Parlamento) ai suoi voleri. Tradotto: fa come gli pare.   I MOTIVI sono molti: le leggi di spesa proposte dalle Camere vengono sempre bocciate dalla tenaglia Tesoro-Ragioneria generale; il Porcellum ha sottomesso gli eletti ai vertici dei partiti, che spesso stanno a palazzo Chigi; la crisi come metodo di governo ha comportato un aumento spropositato del ricorso ai decreti (che vanno approvati entro 60 giorni) e alle questioni di fiducia. Una novità , però, c’è: da Monti in poi i vertici delle istituzioni, Quirinale in testa, si segnalano per il loro silenzio. (altro…)

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Berlusconi

Martedì nuovo incontro tra Renzi e l’ex Cavaliere. Verdini e Letta a Arcore con le proposte del premier.

ROMA – Se l’Italicum andrà rivisto, come vuole Renzi, allora «servirà un Patto del Nazareno bis». Silvio Berlusconi è pronto a sedere a questa sorta di tavolo supplementare sulla legge elettorale. Soprattutto se potrà servire a sbloccare la riforma del Senato, ancor più se i ritocchi gli consentiranno di riavvicinare i partitini-satellite del centrodestra. A Villa San Martino, ad Arcore, arrivano Denis Verdini e Gianni Letta, due degli “ambasciatori” (il primo soprattutto) che stanno trattando più direttamente la partita delle riforme con Palazzo Chigi. Al pranzo — con il padrone di casa ancora convalescente dopo il virus che lo ha colpito a inizio settimana — partecipa anche Niccolò Ghedini.
Torneranno a Roma in serata con un’apertura in tasca. (altro…)

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VendolaALLEATI IN GUERRA

Nichi Vendola ieri lo aveva fatto capire delicatamente: “Vogliamo capire – aveva spiegato in una intervista a Repubblica – se il Pd ha scelto un’alleanza strategica e di lungo periodo con la destra. In quel caso ne trarremo le conseguenze”. Massimiliano Smeriglio, che di Sel è il capo dell’organizzazione e che governa da vicepresidente la Regione Lazio, sentito dal Fatto è più esplicito: “Siamo pronti a tutto, anche a rompere le alleanze locali. Ma non credo che il Pd arriverà a tanto”.   SEL, DUNQUE, NON ARRETRA. Nel partito guidato da Vendola sembra che la scissione di Gennaro Migliore abbia conferito nuova energia: “Il mio rammarico, dice Smeriglio, è che poteva essere così fin dall’inizio della legislatura perché si può fare una battaglia dura anche con numeri esigui”. Il dato politico è sotto gli occhi di tutti: Sel sembrava marginalizzata e tramortita dall’esodo di deputati che l’hanno abbandonata. Invece, avendo impugnato fin dall’inizio l’opposizione alla riforma costituzionale, è tornata ad avere una visibilità che le sembrava preclusa. Soprattutto, è uscita dal cono d’ombra del Movimento 5 Stelle che ha monopolizzato finora l’opposizione alla “larghe” e “piccole” intese. (altro…)

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Il segnaleL’uomo dei tagli critica: non coperte le nuove spese Gutgeld pronto a prendere il suo posto a ottobre.

Cottarelli pronto a lasciare “Nuove spese non coperte così niente taglio delle tasse” Il commissario alla spending review attacca sul blog “Già autorizzati 1,6 miliardi da finanziare con futuri risparmi”.

ROMA – Il commissario della spending review è pronto a lasciare l’incarico. In un post su Facebook Carlo Cottarelli punta il dito contro le «nuove spese non coperte» che vanificherebbero la possibilità di tagliare le tasse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’emendamento, votato alla Camera nel decreto di riforma della pubblica amministrazione, che consente quattromila pensionamenti nella scuola. Ed è scontro con Renzi. L’ira di Mister Forbici è contro «quei parlamentari che hanno remato contro». A sostituirlo sarà il consigliere economico del premier Yoran Gutgeld. (altro…)

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Tagliare i deputati

OGGI ANDRÀ AL VOTO L’EMENDAMENTO SULLA RIDUZIONE DEI DEPUTATI CHE LA MAGGIORANZA (CON L’AIUTO DI GRASSO) VORREBBE APPROVARE A VOTO PALESE.

Adesso il governo ha paura. In arrivo stamattina c’è l’emendamento del leghista Candiani, il più pericoloso di tutti (e per questo nei corridoi di Palazzo Madama si vocifera che l’abbia scritto Calderoli), quello che – con una formulazione tanto astrusa, quanto insidiosa – mette insieme la riduzione dei deputati a 500 e le minoranze linguistiche. E trattando di minoranze, è possibile il voto segreto. “Stanno facendo di tutto per evitarlo, perché hanno paura di andare sotto”, denuncia la senatrice-regina-dell’ostruzionismo, Loredana De Petris (Sel). Ci sarebbe in programma un’altra Giunta per il Regolamento, proprio per decretare la non legittimità dello scrutinio segreto. (altro…)

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CAPISCO che non c’è alcun rapporto tra le due cose. Ma vedere nei tigì le sponde del Mediterraneo in fiamme, i bombardamenti di Gaza, le scuole distrutte, i pozzi libici che ardono come torce immani; e passare poi alla guerriglia parlamentare nostrana sul Senato, fa una certa impressione. C’è una sproporzione schiacciante tra ciò che tiene impegnati altri popoli, altre stanze dei bottoni, e il dibattito che sta sequestrando la politica italiana. Quel dibattito, di fronte alle questioni di vita e di morte che lo incorniciano nei notiziari, appare un lusso. (altro…)

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gherardo_colombo

Il guaio, per Renzi e l’allegra compagnia di ventura che sta cercando di scassare il Parlamento per scassinare la Costituzione, è che sopravvivono in Italia alcuni putribondi figuri che la Costituzione l’hanno letta, e persino capita. Giuristi, intellettuali disorganici, artisti, semplici cittadini che stanno contribuendo al successo dell’appello del Fatto, giunto a 200mila firme in due settimane. L’altroieri ha aderito Gherardo Colombo, ex pm, ora presidente della Garzanti e membro indipendente del Cda Rai, impegnato da anni in un giro delle scuole e dei teatri per spiegare la Costituzione. Nell’intervista a Silvia Truzzi, Colombo si è permesso – con il suo ragionare pacato, rispettoso e argomentato – di appellarsi al presidente della Repubblica, che ha giurato non una, ma due volte sulla Costituzione: quella del 1948, non un’altra. (altro…)

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DECRETO PA/SCONTRO TESORO-COMMISSIONE SU QUOTA 96.

ROMA – Dopo i magistrati, ecco i primari e i professori universitari. Anche per loro la riforma della Pubblica amministrazione prevede una deroga riguardo all’abolizione del trattenimento in servizio, ovvero alla possibilità di restare al lavoro dopo il raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione. E’ la strada maestra — secondo il governo — per realizzare la staffetta generazionale e creare nuovi posti per i più giovani. Ed è uno anche dei punti fondamentali del decreto in scadenza al 24 agosto sul quale ieri l’esecutivo ha posto il voto di fiducia.
Se per i dipendenti pubblici il tetto resta fissato a 62 anni, per medici primari e professori universitari l’iniziale limite a 65 è stato innalzato a 68 anni. Il limite dei 65 resterà valido per i medici non primari e non sarà applicato ai ricercatori universitari, che resteranno sotto al tetto dei 62 anni come il resto dei dipendenti pubblici. Così prevede un emendamento di Emanuele Fiano
(Pd) relatore in commissione affari costituzionali alla Camera. (altro…)

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De PetrisIL FORZISTA BRUNO EVOCA DI PRIMA MATTINA L’ESISTENZA DELL’ACCORDO CON B. CHE CONDIZIONA IL DIBATTITO, LA DE PETRIS CHIEDE DI ASCOLTARE SILVIO. CHE INTANTO TELEFONA AL PREMIER.

È tra le dieci e le undici del mattino che Loredana De Petris di Sel, indomita sfornatrice di emendamenti, invoca la “luce del sole” nell’aula di Palazzo Madama. Chiede un dibattito limpido, trasparente, pulito, cioè non sporcato dalla segretezza di un patto diventato la pietra angolare della Terza Repubblica. Accusa De Petris: “Qui abbiamo sempre un convitato di pietra su cui è bene che una volta per tutte sia fatta chiarezza. Quel convitato di pietra è il patto del Nazareno”.   È tutto inutile   la scelta è fatta   A evocarlo, poco prima, è stato il previtiano azzurro Donato Bruno, peraltro candidato di Forza Italia per la Corte Costituzionale,chedifronteallaestenuante mediazione mattuttina avvisa tutti: “È inutile dirlo, esiste un accordo: il Nazareno ancora rappresenta un punto di riferimento che non possiamo e non dobbiamo assolutamente scalfire”. La battagliera De Petris reagisce ipotizzando due clamorose mosse: l’acquisizione agli atti del testo segreto tra Berlusconi e Renzi oppure l’audizione del Condannato nella commissione Affari costituzionali. (altro…)

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Vauro

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Gaza

Distrutta la centrale elettrica, Hamas e Fatah divisi sulla tregua Migliaia in fuga: “Non c’è più un posto dove nascondersi”.

GAZA – UNA pioggia di bombe la risposta. L’Olp, Hamas e la Jihad islamica propongono, assieme, una “tregua umanitaria di 24 ore”. Hamas, però, vuole una risposta da Israele. Che non arriva. Chiede anche la fine delle operazioni militari e del blocco su Gaza. Il fronte della tregua si sfalda. Gli abitanti di diverse zone a ridosso di Gaza City come Jabalya, Zeitun, Izbet Abed Rabbo fuggono dopo l’intimazione dell’esercito israeliano di sgombrare l’area.
Nella notte in decine di migliaia si erano messi in cammino al buio, i più fortunati con una pila tascabile in mano, per ottodieci chilometri spinti dal terrore, mentre dal cielo cadeva un diluvio di bombe e i bengala illuminavano per i tank gli “obiettivi” da colpire. Molte vittime sono state colpite durante questa fuga disperata verso il centro di Gaza City in cerca di un rifugio. La fuga disperata dalla morte ha portato il numero degli sfollati a oltre 300 mila e a Gaza non c’è più posto per nessuno, rimanere a casa per molti è l’unica alternativa. (altro…)

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LezziL‘intervista Barbara Lezzi (M5S).

Questa maggioranza ha il terrore del voto segreto perché sa di non essere una maggioranza. In aula hanno fatto di tutto, compreso uno stralcio che viola il regolamento. E Grasso non li ha fermati”. Barbara Lezzi, senatrice del Movimento Cinque Stelle, parla con la bolgia di palazzo Madama come sottofondo. Su Twitter lei ha scritto: “Renzi ha la maggioranza solo ricattando i suoi parlamentari”. La parola d’ordine era imporre il voto palese, perché in tanti dentro il Pd e Forza Italia non sono liberi di votare contro questa riforma. E così hanno spacchettato gli emendamenti per evitare il voto segreto. Non volevano che qualche senatore riscoprisse il gusto della libertà… Troppi rischi? Senza votazione palese non avrebbero i numeri. Crollerebbe tutto, governo compreso.   In aula avete urlato più volte “non si può”.   Lo stralcio chiesto e ottenuto dal Pd non rispetta le regole. Hanno stravolto un emendamento, dividendolo in parti con frasi prive di “significato logico”, che invece il Regolamento richiede. Grasso però ha avallato. Non è stato un presidente imparziale. Ieri pomeriggio è fallita la proposta di mediazione di Chiti (accorpamento degli emendamenti in cambio di più tempo per la discussione). L’M5S aveva già detto di no: perché?   L’abbiamo respinta perché si basava sul ritiro degli emendamenti. Ma noi ne abbiamo presentati solo 200, tutti di sostanza, sul merito. Non abbiamo mai fatto ostruzionismo. Di fatto la proposta di Chiti era più restrittiva rispetto all’iter attuale, perché prevedeva di tenere in piedi solo alcuni temi in pochi emendamenti, e di votare tutto entro il 2 settembre, chiudendo però la discussione entro l’8 agosto. Sel sembrava favorevole. Poi nella capigruppo delle 15 è saltato tutto.  (altro…)

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Cambiare versoIl sottosegretario Lotti attacca. Orfini: rompe le alleanze chi blocca le istituzioni.

ROMA – «La posizione di Sel sulle riforme preclude le alleanze future, soprattutto sul territorio». Il minaccioso avvertimento arriva da Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e rimbalza subito in Puglia, Emilia Romagna e Calabria, vicino al voto regionale. E getta qualche ombra anche sulla stabilità della giunta regionale del Lazio.
L’avvertimento di Lotti ha anche un destinatario diretto, fisico, nella persona del senatore Dario Stefano. Che è presidente della Giunta per le autorizzazioni, non è certo uno incline a fare le barricate nei confronti dei democratici. E soprattutto sarà candidato alle primarie del centrosinistra proprio per la candidatura a governatore della Puglia. (altro…)

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STIAMO vivendo il periodo forse più difficile e complicato della nostra storia politica e istituzionale. Giunge alla conclusione un tempo abusivamente chiamato “Seconda Repubblica”, e che altro non è stato se non una lunga transizione verso il nulla di un berlusconismo che ha dissolto società e cultura e di larghe intese che hanno certificato l’assenza di iniziativa e fantasia politica, sostituite con un assemblaggio di materiali ormai logori.
Ora l’avvento di Matteo Renzi e del suo governo, con il larghissimo consenso che lo ha accompagnato alla prima verifica pubblica, sembrano offrire un approdo stabile, o che viene percepito come tale, con un affidarsi così fiducioso alla sua persona e alle sue iniziative che presso taluni diviene liberazione dall’obbligo stesso di pensare. A questo balenare di una stabilità politica si è voluto accompagnare anche l’avvio, non irragionevole, di una stabilizzazione istituzionale. E proprio le proposte di riforma costituzionale e elettorale hanno occupato la scena, con tratti sempre più marcatamente conflittuali. (altro…)

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Vietnam senato

IN PEZZI LA MEDIAZIONE DI CHITI. IL PD MINACCIA SEL: “FUORI DA TUTTE LE GIUNTE”.

A noi non interessa una settimana in più, ma la possibilità di un confronto nel merito degli emendamenti presentati. Al patto del Nazareno, convitato di pietra su cui bisognerebbe far chiarezza, va sostituito un patto tra tutti i senatori”. Quando Loredana De Petris, la donna 6000 emendamenti, prende la parola nell’Aula di Palazzo Madama diventa chiaro a tutti che la proposta di mediazione di cui si è fatto portatore Vannino Chiti, nella veste di portavoce della dissidenza (voto finale nella prima settimana di settembre, subordinato al ritiro della maggior parte degli emendamenti e concentrazione della discussione solo su alcuni punti centrali) è fallita. LA PRIMA REAZIONE tra i senatori, renziani e non, è sconcerto, perplessità, caos. Ma man mano che la giornata va avanti, il quadro si fa chiaro. “Oltre ad alcune questioni relative alla riforma costituzionale (come l’abbassamento delle firme richieste per il referendum confermativo e le modalità di elezione del presidente della Repubblica), noi volevamo l’abbassamento delle soglie dell’Italicum al 4%, sia per i partiti che si presentano da soli, che in coalizione”, spiega Ciccio Ferrara, deputato di Sel. Ma quello che voleva soprattutto Sel erano garanzie, certezze. (altro…)

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SANTI e Madonne hanno sempre reso omaggio ai boss (e viceversa). La novità è che qualcuno, finalmente, ci fa caso e ci rimane male, e bastano un paio di telefonini occasionalmente non dediti al selfie per documentare gli inchini di vicolo e di contrada, come un paio di settimane fa in Calabria e ieri l’altro a Palermo. Va detto che anche la più severa delle religioni ha qualche difficoltà a selezionare i suoi fedeli. Alle funzioni e ai riti di ogni epoca e latitudine hanno certamente assistito notevoli mascalzoni. Gesù cacciò dal tempio non i delinquenti, ma i mercanti (anche se migliaia di preti, imam, rabbini, addetti ai lavori li hanno sempre fatti rientrare dalla porta di servizio, purché versassero il loro obolo). (altro…)

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