L’incredulità, l’umiliazione, le lacrime di un popolo e la rabbia per i tedeschi spietati. Ma poi torna l’orgoglio
La festa tragica del Paese umiliato “Perché? Perché?”.
IO DE JANEIRO COSÌ – no. Così no. Così è una violenza feroce e crudele che infierisce su un corpo, una squadra, un Paese steso a terra in lacrime, al buio nella pioggia, rannicchiato sotto i colpi. Perché non si fermano? chiede un tifoso olandese alla sua ragazza, il bambino che piange a sua madre.
no. Così no. Così è una violenza feroce e crudele che infierisce su un corpo, una squadra, un Paese steso a terra in lacrime, al buio nella pioggia, rannicchiato sotto i colpi. Perché non si fermano? chiede un tifoso olandese alla sua ragazza, il bambino che piange a sua madre, Dilma a sua figlia, perché non la smettono, come possono. Non la smettono. Sono il popolo che non smette. Non la smettono.
Due, tre, quattro, cinque gol in sette minuti. Legnate su un corpo inerme, come se non avessero visto non avessero capito che era già tutto finito, di là non c’era più nessuno: giocano da soli, segnano e segnano ancora, come sotto l’effetto di una droga. Non è una vittoria, è una carneficina. Non è una sconfitta, è un’umiliazione senza precedenti nella storia, senza spiegazioni possibili persino, senza titolo e senza parole.
Se n’è andato, il Brasile orfano del suo eroe fragile, dalla sua anima di farfalla, è svanito sotto il primo colpo: via la testa, via le gambe, via il cuore. Via tutto. Ha deciso che non giocava, non ha giocato più. Non ha giocato mai, è tornato a casa dopo il primo gol. A letto, sotto le coperte, al buio. Ha lasciato, la Seleçao, il Paese intero a piangere una vergogna senza nome, una disfatta senza paragoni possibili. Scolorano le parole di Obdulio Varela rese immortali da Osvaldo Soriano: se avessi visto prima il dolore di questo popolo non so se sarei stato capace di vincere. I bambini allo stadio di Belo Horizonte piangono a dirotto inquadrati senza pietà dalle telecamere del mondo intero, un dolore che non basterà la vita a dimenticare, ammutoliscono migliaia e migliaia di persone sulla spiaggia di Copacabana, tornano a casa i tifosi con le facce dipinte, sciamano lungo i viali che non è ancora finito il primo tempo. Troppo, così è troppo, così no. Non pensano alla vecchiaia di Filipao, i tedeschi, un tramonto triste e senza onore, non pensano che questo è il Brasile, accidenti, è pur sempre il Brasile.
Tace Zico, muto davanti a un maxischermo. Tacciono Romario nella sua casa piena di figli, Pelè che ogni minuto sorride insensato nelle pubblicità del break, comprate una macchina, bevete una bibita. Ammutolisce Dilma nel suo soggiorno di Brasilia, che dovrà dare la Coppa a qualcuno che non sarà il Brasile, domenica, ma una disfatta come questa non è solo un gesto sportivo è una Caporetto del paese intero, della sua scommessa, della politica che sfida le economie egemoni nel mondo e come dice Gilberto Gil che è stato ministro con Lula «Dilma ci prova ma non basta». Ora certo non basterà a risparmiarle uno scherno di cui certo non porta colpe ma che le si attacca addosso come una seconda pelle: il Mondiale ha il suo volto, il suo sorriso duro di donna sola e ruvida, la sua salita solitaria. Vince Merkel, contro Dilma. In campo e fuori, nel mondo.
Ma non così. Sei, e poi sette gol, come uno scherzo osceno e cattivo. Perché il Brasile era già debole, era una squadra nervosa e leggera, una squadra fragile. Sapeva di poter perdere, sapeva dall’inizio che sarebbe arrivato il momento, certo, sottotraccia lo ha sempre saputo. L’assenza di Neymar e Thiago Silva, negli ultimi tre giorni, erano stati l’alibi: senza di loro sarà difficile, bisogna cominciare a pensare che la sconfitta è possibile. Dicevano tutti: ora perdere non sarà una tragedia. Sarà comprensibile, sarà giustificato. Vero, ma se avessero perso.
Non hanno perso, hanno rinunciato a scendere in campo. Altro che vincere per Neymar, altro che esultare in suo nome. Se ne sono andati. Gli argentini che a migliaia invadono Rio al terzo gol si avvolgono di bandiere verdeoro, una cosa mai vista: sentono il peccato di superbia, sentono che non va bene così, non si può infierire. La hubris, sarà punita, vedrete, nella ripresa. Lo stadio fischia i giocatori, quando escono alla fine del primo tempo. Fischia i suoi eroi fantasma, svaniti al primo minuto sotto il primo colpo, fischia la protervia degli altri. Però poi il gioco vuole che non si smetta, la partita non si può dare vinta né è giusto – per chi vince – fare come se non ci fosse più gioco. Qualcuno dice: fa bene la Germania a giocare ancora, sarebbe ancora più umiliante se smettesse di farlo.
I bimbi piangono, intanto, tutti. Le luci nelle case si spengono, la gente se ne va, i telefoni non funzionano più. Sette a zero è una cosa mai vista, nella storia del Mondiale, nella storia del Brasile. Non può finire così, con una distruzione di massa, non deve. Ed è adesso, alla fine, che la disperazione, la desolazione all’improvviso si trasforma in orgoglio. La tragedia, in uno scatto di reni sorprendente, inatteso. Cominciano tutti a gridare Brasil, Brasil. Sei la nostra patria, sei lo stesso il nostro eroe, Brasil. Segna Oscar. Il paese fa scoppiare i suoi petardi dalle finestre, piange e prega. Si inginocchiano in spiaggia i tifosi, si inginocchiano in campo i giocatori. Thiago Silva entra in campo e abbraccia gli altri, prega David Luiz in ginocchio, si stringono in cerchio attorno a Filipao. Portano scritto Forza Neymar sul cappello. Lo stadio fischia la Germania che esulta. Spiegare l’inspiegabile è impossibile, dice Julio Cesar uscendo dal campo. L’inspiegabile, l’indicibile. Il buco nero nella storia. Forza Neymar, forza Brasile, urlano dalle finestre i tifosi del Paese intero. Nessuno avrebbe meritato questo, neppure la peggiore delle squadre al mondo e tu non eri la peggiore. Semplicemente a giocare questa partita non sei venuta. Il tempo, un giorno, dirà forse perché. Che tipo di punizione sia stata, e per cosa. Perché così inaccettabile, perché tanta violenza chiede David Luiz tra i singhiozzi. Una maledizione indecifrabile. Il capitano, in diretta, piange a dirotto. Guarda la telecamera, gli occhi rossi e gonfi, ripete solo questo: perché?
Da La Repubblica del 09/07/2014.
ma è un articolo o un mal de panza? bla bla bla… a Conci’, ma che stai a di’?
E’ solo una partita di calcio, sbagliato dargli tutti quei significati politico-sociali!!!
Con tutto quello che succede nel mondo, per esempio a Gaza, Lei, sig.ra De Gregorio, parla di carneficina senza possibili spiegazioni, di violenza feroce e crudele, di legnate su un corpo inerme.. per una partita di semifinale dei mondiali vinta lealmente? Ma per favore, che senso ha questa retorica?! Che voleva fare, arrivare a toccare il cuore della gente contro i tedeschi senza pietà?
ma stiamo scherzando? E’ una partita di calcio persa per la miseria, non una guerra civile! Non tiriamo fuori ancora la retorica del calcio come arma di riscatto di un popolo perché gli unici che si riscattano sono i calciatori che diventano miliardari, mentre i poveri rimangono poveri. E se proprio vogliamo rimanere retorici, allora mi viene da dire che ben venga una sconfitta così, una lezione d’umilità ad una squadra che ha continuato a sentirsi onnipotente anche quando faceva fatica a pareggiare una partita.
ma forse si è confusa, signora De Gregorio, forse stava parlando di Gaza distrutta dalla guerra, non del Brasile che ha perso una partita ai mondiali, vero?
Leggo e riporto un passaggio, giusto per…
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“Non pensano alla vecchiaia di Filipao, i tedeschi, un tramonto triste e senza onore, non pensano che questo è il Brasile, accidenti, è pur sempre il Brasile…”
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E replico, giusto per…
Accidenti, povero Scolari, trascorrerà una vecchiaia tristissima con quel “povero ingaggio” della Federazione di calcio brasiliana.
Quindi se non era il Brasile si potevano fare 15 goal senza che nessuno dicesse nulla? Ma che ragionamento è? È un gioco, hanno perso, hanno perso male. Non è mica una strage di innocenti!
raga si parla di calcio, non è morto nessuno! state tranquilli
L’Iraq sta subendo una feroce talebanizzazione, Israele e Palestina sono di nuovo in guerra, noi cerchiamo di sopravvivere ad una crisi drammatica e la tragedia di un popolo è una partita di calcio? Ma come le viene in mente? Ma per cortesia, sia un senso razionale alle sue affermazioni. La Germania ha vinto lealmente, non è colpa sua se i brasiliani hanno mandato in,campo la squadretta dell’oratorio.
Uno dei peggiori “articoli” mai letti
Sì sì, tra i peggiori di sempre, un mix di incompetenza e retorica ad altissimi livelli.
Non è un articolo, è un melodramma…
ma che follia di articolo è mai questo????
dico, è un articolo troll, vero?
no perchè se non è così, allora anche io posso fare il giornalista di repubblica…
eddai..
Sig.ra De Gregorio, è riuscita nell’intento di realizzare un magnifico mix di retorica, luoghi comuni e banalità melodrammatiche, a questo punto completi l’opera, pretenda formalmente le scuse dalla Germania al Brasile per aver vinto “una partita di calcio”, meritatamente e senza alcuna violenza.
Demetrio Grandinetti
Signora De Gregorio, è uno scherzo di pessimo gusto? il suo “articolo” non avrebbe nemmeno dovuto essere pubblicato.
Ho come l’impressione che si stia un po’ perdendo il contatto con la realtà… perché nella realtà non mi pare sia successo nulla di grave, una squadra di calcio ha perso una partita… e che sarà mai? Desolazione e disperazione teniamole per le cose a cui davvero non c’è rimedio.
E morirono sotto i colpi del nemico nel presidio dell’avamposto del pallone. ma va cagareeeeee daiiiiii, su con la vita
Non sono riuscito ad arrivare in fondo. Articolo ai limiti dell’illeggibilità. De Gregorio va ad aggiungersi alla fin troppo folta schiera degli insopportabili paladini della retorica, di cui purtroppo il nostro giornalismo abbonda, da Cazzullo in giù.
La gente che ieri era in quello stadio – calciatori, ma anche bambini che guardavano la partita e tifosi – fa tutta – tedeschi e brasiliani – parte del primo mondo. I discorsi terzomondisti van bene, ma altrove, per favore.
…. i bambini piangono, tutti, e allora? Stanno imparando che nella vita si può perdere e anche sonoramente. Altre sono le tragedie per i minori. De Gregorio solitamente mi piace ma forse di calcio non capisce niente (nemmeno io) e ci ha messo dentro dell’altro. Un pessimo articolo. Confido nel fatto che normalmente è tra le migliori. Non faccia come il Brasile: accetti di aver scritto un pezzo mal riuscito, non si becchi 7 goal e avanti tutta!
O MIO DIO!!! ma questa cosa non si può leggere davvero… ma per piacere… dai è uno scherzo il tuo… no, Così no, non si può davvero… passerà alla storia anche questo pezzo come una boiata colossale.
concita quando sei andata via dall’unità mi sono un po’ rammaricato, ma questa cosa che hai scritto… beh mi fa ricredere, te ne sei andata appena in tempo.
Ci vuole una legge contro il brasilicidio
Non ho capito: esiste un numero di goal al di sopra del quale si diventa cattivi, spietati, feroci? Questo articolo e’ follia pura. Il calcio e’ agonismo, non beneficenza. Almeno ( almeno!) nello sport… ci si controlli da certe patetiche esternazioni di ( finto) buonismo. E’ un’ offesa all’ intelligenza delle persone e ai problemi reali di un popolo.
Oltre alla bruttezza dell’articolo (che mi fa pensare che in italia le testate giornalistiche sopravvivono ESCLUSIVAMENTE grazie al finanziamento pubblico) ma dico come si fa a trasfigurare la situazione politica in modo così maniacale come se quei 22 beoti che corrono dietro una palla siano i responsabili delle sorti socio-economiche del mondo intero?
Il bello dell’articolo è che riassume tutti i luoghi comuni dell’italiota medio pronto a imbracciare un fucile per un pallone di cuoio ma incapace di interessarsi della cosa pubblica seriamente.
Beoti del cavolo!
Ma dai Concita..è una banalissima partita di calcio!!!!!!!! Non si può vincere sempre.. ma potrei rispondere alla domanda perché così: “Perché lo ha voluto Dio..punizione divina è !!!! Invece di costruire stadi megagalattici non era meglio costruire case più decenti per i bambini e famiglie delle favelas????? Migliorare lo stato sociale in Brasile con investimenti sull’educazione scolastica, sanità etc..???????? Bastaaaaaa con il calcio..sport che fa diventare milionari solo chi lo fa e se ne occupa..soprattutto uomini..in Brasile poi è una vergogna 😦
Perché non smettono? Perché? Perché? Tutti in lacrime… Smembramenti… Hanno bombardato Gaza?! Ancora? Ma no! Il Brasile ha perso una partita. Ma quanto allarmismo e quanto clamore! Ma impara a fare il tuo mestiere e i romanzi falli scrivere a chi lo sa fare
cioè
Scribacchina impudica
Quindi il tuo concetto di sportività è che se l’avversario è più debole devi fermarti?
Quindi quando Coppi dava 10′ ai propri avversari era irrispettoso? Se un saltatore in lungo ha già l’oro in tasca alle Olimpiadi all’ultimo salto, deve fare uno zompettino e non provare a fare il record mondiale perché rischia di umiliare qualcuno? Hai mai fatto uno sport? Seriamente, agonisticamente, dico.
In definitiva CdG, fammi capire: se la goleada la fa’ la Germania sono degli spocchiosi antisportivi, se la fa’ il Brasile è la gioia del calcio, l’allegria, una lezione di sportività? Perché non mi pare che quando ne hanno avuto l’occasione loro ci abbiano rinunciato (giustamente).
South Africa 0-5 Brazil 5/3/2014
Brazil 5 – 0 Honduras 17/11/2013
Brazil 6 – 0 Australia 7/9/2013
Brazil 8 – 0 China 11/09/12
Brazil 6 – 0 Iraq 11/10/12
Brazil 6 – 2 Portugal 20/11/08
Brazil 5 – 0 Ecuador 18/10/07
Chile 1 – 6 Brazil 08/07/07
Brazil 5 – 0 Chile 03/09/05
UAE 0 – 8 Brazil 11/11/05
Hong Kong 1 – 7 Brazil 08/02/05
Brazil 6 – 1 Iceland 07/03/02
Venezuela 0 – 6 Brazil 07/10/00
Brazil 5 – 0 Bolivia 02/09/00
Brazil 8 – 2 Saudi Arabia 31/07/99
Brazil 7 – 0 Venezuela 29/06/99
Brazil 7 – 0 Peru 25/06/97
Brazil 6 – 0 Australia 20/12/97
Brazil 5 – 0 Costa Rica 12/06/97
e mille altre, tralasciando i 4-0 e ricordando questa in particolare:
Brasile 14 – 0 Nicaragua 17/10/75
O magari sono disinformato io ed hai scritto un bell’articolo infarcito di retorica pruriginosa, sbrodolate melense e deamicisiane anche per i Nicaraguensi, Peruviani, Arabi, Portoghesi, Cileni, Australiani, eccetera.
si si anche Bolt nei 100m doveva rallentare invece di fare il record del mondo 9″58 😉
Quoto al mille per mille! Complimenti per la ricerca statistica
penso che sia uno dei pezzi più ridicoli, retorici e inutili mai scritti. Se i bambini piangono così tanto per una partita persa e non per gli altri problemi intorno a loro è grave… Credo che lei abbia bisogno di rivedere un attimo la scala delle priorità della vita, prima di scrivere articoli così scandalosamente inutili. Grazie.
Il concitismo in sintesi (sintesi prolissa, come concitismo prevede).
Ma andiamo, Di Gregorio! Mi sta diventando Cazzenger..??? le consiglio di contestualizzare un po’, stiamo parlando di calcio o forse c’è dell’altro?
Leggo solo ora l’articolo ed è una vergogna. Incompetenza assoluto in tutti i campi (!), e tra l’altro io sono tedesca.
Sì ma non ce le diciamo solo tra noi queste cose, signori e signore. Scriviamo a “Repubblica”, perchè io una cagata del genere l’ho letta poche volte.
Bravo Marco, mi rubi la risposta.
CdG: ma guarda che si sono fermati! 9-0 doveva finire, sono riusciti pure a sbagliarne due e a permettere il gollotto di consolazione, più di così (ironico)
A me più che il tramonto di Felipao e del calcio brasiliano sembra il tramonto del giornalismo italiano.e soprattutto della carriera di madame DeGregorio
Consolato dal leggere tutte queste risposte contro l’articolo a dir poco assurdo, aggiungo: ma poi detto francamente tutti questi pianti, anche a me piace il calcio, ma non ci sarà un po’ troppo accanimento? Pensate un po’ di più alla cultura, a brasileiri!
Tutto il mondo ha visto piangere dei tifosi brasiliani come condannati a morte, ancora protagonisti i tedeschi, come ai tempi dei campi di concentramento.. ma per fortuna era solo una partita di calcio ed il giorno dopo ogniuno, anche se amareggiati, è tornato alla vita di sempre.. Una risonanza mediatica mondale incredibile, per questa sconfitta di calcio, ma nessuna televisione mondiale ha fatto un paragone o una ripresa a qui brasiliani che piangono ogni giorno, da quando sono nati, perché non hanno da mangiare, da curarsi, vittime di ingiustizie, senza futuro, sanno che oggi ci sono e non sanno se domani vedranno il nuovo giorno.. ma tutto questo non ha effetto come la sconfitta subita durante una partita di calcio che fa commuovere e sensibilizza i nostri cuori..
Mi verrebbe da piangere se non fosse che non me ne frega un cazzo.
Concita…la stimavo come giornalista….ma dopo sta cozzaglia di banalità….luoghi comuni….mi chiedo chi…ma chi le ha dato l ok per pubblicare tante cazzate così tutte insieme??? Clamoroso autogol….altro Brasile.
Semplicemente illegibile.
ma LOL.
La mia risposta/commento a questo “straziante articolo” è stato tutto cancellato sia dal mio FB, sia dal mio WordPress, sia dal mio Twitter. Èh, voltare le spalle ai bambini affamati quando si ha la bocca piena di cibo con contorno di premi e cotillons, e non vi è altro da commentare se una sconfitta di calcio meritata ed una lezione di forza e tattica supermeritata, è cosa di chi, volendo scrivere un horror, va nei cimiteri a sterrare tombe per vedere in faccia come è “la morte dei morti”.
I bambini valgono nulla di fronte ad una partita di calcio. I BAMBINI DELLE FAVELAS NON HANNO SPECCHI ED È DIFFICILE CHE NELLA LORO VITA SEGNINO NELLA PORTA GIUSTA.
Quindi ricapitoliamo un attimo. Ai brasiliani hanno tolto le case, hanno investito i fondi di sanità e istruzione per costruire gli stadi, non paghi, hanno soppresso ogni forma di protesta, si parlava addirittura di colpi d’arma da fuoco a altezza uomo, e, secondo lei il problema del paese sarebbe una merda di partita persa da una squadra di pippe? Ma per favore, LA VOGLIAMO SMETTERE? Adesso capisco perché la sinistra italiana e il giornalismo in Italia sono morti e sepolti, PERCHÈ SIETE SOLO UNA MASSA DI SCHIFOSI E VERGOGNOSI RADICAL CHIC. VERGOGNATEVI. Non siamo noi italiani a doverci vergognare del nostro paese, siete VOI ITALIOTI A FARCI VERGOGNARE. FATE LE VALIGE E ANDATEVENE.
comica
questo articolo mi sembra veramente un delirio senza pari.
Il fatto di fare prova di “pietà” nei confronti di un avversario perdente non è magnanimità, ma solo un ulteriore forma di scherno… Lo può chiedere a chiunque, Signora.
Toro-Juve 1983, sul 0-2, 3 gol in 90 secondi, anche lì gli strisciati bianconeri dicevano “non la smettono, non la smettono!” ,
“non può finire così , con una distruzione di massa” ahah ho riso grassamente
Concita vai a lavorare in fabbrica! Il lavoro ti chiama
Cose che mi infastidiscono di quest’articolo
1) L’analisi eticosociomorale di una partita di calcio con tanto di messa in mostra di una cultura classica che a certi soggetti serve molto poco (la hybris, ah ahahhahahaha);
2) I commenti sulle guerre in medioriente che c’entrano come il cavolo a merenda (allora parliamo un po’ dello sterminio dei cristiani in Nigeria o dell’estinzione dei Panda, “di questo nessuno ne parla?”);
3) La sottilissima allusione all’equazione tedeschi = nazisti. Siamo nel 2014, gente. Guardiamoci in casa prima di sputare veleno altrove.
invece, nonostante il tono troppo drammatico dell’articolo, che poi ha solo riportato la verità, le reali emozioni dei perdenti, è verissimo che il calcio è legato alla politica e all’economia. E non c’è nulla da meravigliarsi nel pensare che sia stata una umiliazione fatta apposta da sua altezza mondiale M. E non è una coincidenza che abbia vinto l’Argentina e non l’Olanda, perché la Germania alla sorella Olanda non farebbe mai questo…ora tocca all’Argentina…cmq sono ipotesi di cui vedremo il risultato a breve.
I Tedeschi sono cattivi, fanno piangere i bambini, e fanno la Hubris. Con la U.
NUOVA VOLKSWAGEN HUBRIS
Super-ecologica e cattivissima.
7 km con 1 litro di lacrime brasiliane
@ Francesca Ancona: Quindi riassumendo il mondiale sarebbe stato organizzato a priori per dimostrare la superiorità dell’Unione Europea sui paesi BRIC e che quindi l’Olanda dovesse perdere per permettere alla Germania di umiliare l’Argentina?…Giuro, se giri un film con questa trama compro anche il DVD…
Comunque complimenti perchè almeno ora esiste una spiegazione plausibile alla performance di stasera di Thiago Silva e David Luiz: sono spie della Malvagia Merkel che li ha minacciati di non farli più giocare al PSG se avessero osato battere il blasone europeo (e infatti con la Croazia che conta niente han pure potuto rubare la partita).Si, ora ha tutto più senso, grazie davvero!
ahahah prego! sei simpatico 🙂 e ricorda, tutto ha un senso 😉 Ciao
La sagra delle banalitá,della retorica qualunquista e profondamente sciocca.
Ci ho messo tre ore per finirlo,tanto dá noia.
É così che ci si rende ridicoli…e per favore,prima di scrivere un melodramma,controlliamo gli argomenti su cui bisognerebbe scriverlo davvero!
Ora bisogna arrivare alle tragedie greche anche per una partita di calcio. MAH.
Ma chi ve lo dá lo stipendio legge questi scempi?
L’avversario si onora giocando. Ecco perché dopo un gol si dà la palla a chi l’ha subito. È come dire: sta a voi, prendete la palla e andate a segnare, se ci riuscite. Anche in altri sport è così, nel rugby ad esempio, gli all blacks non si fermano mai e se per asurdo lo facessero sarebbe un’offesa per l’avversario. Purtroppo il calcio nazionale ci ha abituati al torello fatto sul 2-0 in cui si aspetta il novantesimo non facendo giocare l’avversario. Ma questa non è dignità, non è sport. Lo spirito sportivo, cara Conchita, sta nel mettere quella palla dentro la rete e dopo al centro. E dopo ancora nella rete. Tutto il resto sono sterili piagnistei.
questo pezzo è folle. il brasile non sarebbe dovuto arrivare fino a lì e ci è arrivato grazie a favori di arbitraggio, ha fatto la figura che meritava. la germania ha meritato di vincere e un giocatore sta lì per giocare e non per compatire. concita mi piaceva una volta, ma ultimamente delira.
[…] fa poi un altro articolo aveva attirato la mia attenzione e mi aveva portato ad esprimere solidarietà per chi non può che […]
[…] (Grazie a Concita per l’ispirazione – L’articolo originale è https://triskel182.wordpress.com/2014/07/09/dal-sogno-allincubo-il-paese-in-lutto-concita-de-gregorio…😉 […]