CONSIGLI NON RICHIESTI AL PREMIER DA UN EX MAGISTRATO CON 40 ANNI DI CARRIERA: “NON NE CAPISCI, MA INFORMATI”.
Renzi, tu di giustizia non capisci niente. Non è colpa tua perché è un mestiere che non hai mai fatto. Però è colpa tua perché non ti informi o ti informi dalle persone sbagliate. Siccome io ne capisco perché ci ho lavorato per 40 anni, ti spiego in breve cosa non va e cosa si deve fare. Se vuoi approfondire, scrivimi: ci vediamo e io ti chiarisco bene come stanno le cose. Il processo civile non funziona perché è troppo lungo. Ed è troppo lungo perché il codice di procedura è sbagliato e perché la gente litiga molto. In realtà litiga molto proprio perché la procedura è sbagliata: chiunque preferisce pagare tra 8 anni anziché oggi. Quindi si deve cambiare il codice di procedura. Non dare retta agli avvocati che su questo codice ci campano: più cose scrivono, più il processo è lungo, più guadagnano. E inoltre più processi ci sono e più guadagnano.
Per un processo breve ed efficiente servono: 1) un atto di citazione in cui si spiega tutto e si chiedono tutte le prove. 2) Un atto di risposta in cui si confuta e si chiedono le prove. 3) Il potere del giudice di escludere le prove che non sono necessarie. 4) Una memoria conclusiva per ognuna delle due parti. 5) Una concisa sentenza. 6) L’abolizione dell’appello. Non serve a niente, non è garanzia di decisione più giusta, moltiplica le possibilità di errore. I giudici di Appello non sono migliori, più intelligenti, più preparati di quelli di Tribunale. Non si può sapere se la sentenza “giusta” è quella di primo o di secondo grado. Tempo, soldi e giudici buttati dalla finestra. In Usa, Gran Bretagna e in tanti altri Paesi (se vuoi approfondire ti faccio una lista) non c’è. 7) Ricorso in Cassazione per motivi di diritto. In questo modo il numero dei processi si dimezzerà, il numero dei magistrati che li tratteranno si raddoppierà, i tempi del processo potranno diminuire fino a 2 anni. Inoltre non si sarà speso nemmeno un euro. Se poi ti avanzano un po’ di soldi, assumi cancellieri: le attività amministrative sono una maledizione, cubano un tempo infinito e farle svolgere ai giudici è uno spreco di risorse. IL PROCESSO PENALE non funziona perché il codice di procedura è sbagliato. Ci sono troppi gradi di giudizio: indagini, Tribunale della libertà (che può essere replicato N volte), udienza preliminare , Tribunale, Appello e Cassazione. Anche qui, non dare retta agli avvocati: più gradi di giudizio, più lavoro, più soldi. Il tribunale della libertà è inutile; c’è già un giudice che ha controllato le richieste e l’operato del PM: è il GIP. E l’Appello è inutile per le stesse ragioni già viste trattando del processo civile. Se si controlla quello che è già stato controllato, lo capisci anche tu che poi è inutile lamentarsi dei processi lunghi. Un altro motivo per cui il processo penale non funziona è che ci sono troppi reati. Per esempio, tutto il codice della strada (non l’omicidio commesso in violazione delle norme del codice, sia chiaro) deve essere sanzionato in via amministrativa. E così le violazioni ambientali ed edilizie; qui la pena sta nei sequestri, non nella condanna penale che tanto non si sconta perché il reato si prescrive. E tanti altri reati di cui di nuovo ti posso fare l’elenco, se vuoi approfondire. Lo sai che costituisce reato la mancata apposizione nei pubblici esercizi della tabella dei giochi leciti? E lo sai che questo genere di processi si fa con lo stesso codice di procedura che si usa per un processo di omicidio? Infine il processo penale non funziona perché si fa un uso demenziale delle notifiche (gli avvisi che si devono dare all’avvocato e all’imputato). Costano un sacco di soldi, non vanno mai a buon fine e sono la causa principale dei rinvii delle udienze, dunque della durata del processo penale, dunque della prescrizione dei reati. Anche qui lascia perdere gli avvocati; loro sulle notifiche andate a male ci campano: servono per la prescrizione. Basta prevedere che, alla prima occasione in cui un cittadino è informato di essere perseguito penalmente (arresto, primo interrogatorio, perquisizione, sequestro etc) gli si deve dire che ha il diritto di nominare un avvocato, che se non lo fa ne avrà uno d’ufficio e che tutte le notifiche saranno fatte a questo avvocato; si informi. INFINE LASCIA perdere questa storia dei Tribunali che chiudono e delle ferie troppo lunghe dei magistrati. I Tribunali non chiudono, quella che è sospesa per le ferie (dal 1 agosto al 15 settembre) è qualsiasi attività che richiede l’intervento di un avvocato, così lui può andarsene in ferie senza essere angosciato dalle scadenze degli appelli o dagli interrogatori del suo cliente. Invece i termini entro cui depositare le sentenze non sono sospesi: una sentenza emessa il 15 luglio deve essere depositata il 15 agosto, ferie o non ferie; se non lo è, scatta il procedimento disciplinare. Siccome le sentenze continuano a essere emesse fino all’ultimo giorno prima di andare in ferie, i giudici se ne vanno con la valigia piena di fascicoli e, nei primi 15 giorni, spesso anche dopo se non ce la fanno, scrivono sentenze. Capito perché queste intemerate sulla chiusura dei Tribunali e sulle ferie dei magistrati sono una stupidaggine? Ti resta da capire ancora una cosa: il Vice Presidente del CSM è una figura di garanzia. Per questo deve essere eletto dal Plenum. Se tu paracaduti un tuo sodale di Governo e lo imponi al CSM, la Costituzione te la metti nel taschino. Non sta bene.
Da Il Fatto Quotidiano del 14/09/2014.
Io a 40 anni sono già in pensione. Ci vogliono solo magistrati più corretti e giusti. Non voglio usare altre parole perché avete la querela facile. E chiaro che non è giusto colpire le ferie, però bastano che vi colpiscono. Non siete onnipotenti siete solo cittadini che hanno fatto un concorso come me per entrare il Polizia.
Egregio dottor Tinti, con tutto il rispetto, ma dove ha fatto il magistrato al tribunale di Pyongyang? Vada a leggersi le statistiche e controlli quante sentenze vengono riformare in appello! Lei sarà senz’altro un magistrato infallibile, ma chi sono un sacco di suoi colleghi che scrivono delle astrusità in sentenza. E le sfato un altro mito: gli avvocati prima finisce la causa, prima incassano. Quel che lei dice poteva valere 40 anni addietro, quando la gente di rivolgeva dall’avvocato priva di consapevolezza. Ora ci arrivano dopo averne consultati almeno altri due.
Ragione per cui bene ha fatto il premier a non chiederle consiglio! I problemi della giustizia sono tre: la carenza di personale, operatori che non si aggiornano (ci sono cancellieri e magistrati che non sanno usare la mail) e la completa mancanza di controllo sull’operato e la produttività dei magistrati. Il giudice è libero di decidere se lavorare (e per fortuna tanti si spaccano la schiena) o meno, se studiare o meno: per lui non c’è sanzione.
Ci rifletta e, se vuole, venga a trascorrere una settimana nel mio studio legale, vedrà cose che conosce bene ma con gli occhi di chi le subisce!
Cordialmente, un avvocato.
Grande avvocato.
Il dr. Tinti va a senso unico.e dimentica pure tutto il lavoro prestato dai difensori dufficio senza i quali i processi sarebbero al collasso.difensori, tra le altre cose ,maltrattati e malpagati. decurtati nelle parcelle al quasi insindacabile giudizio dei magistrati.E Se anche i giudici venissero pagati in base alle sentenze emesse?
Funzionerebbe meglio la giustizia? Ed i cancellieri in base alle pratiche svolte?
Privatizzare è il segreto….nel senso di far funzionare strutture pubbliche con metodi privatistici.
Peccato…
Peccato perchè condivido parecchi dei sui suggerimenti. Non condivido però questo astio verso gli avvocati, basta con questo continuo scarica barile tra CNF CSM, chi ci rimette sono i cittadini e (se lo lasci dire) anche i (da lei tanto criticati) avvocati. Io sono un semplice praticante, ma in 2 anni (nulla a cospetto dei suoi 40) ho visto cose assurde. Mi auguro che un giorno le categorie di settore possano trovare soluzioni adatte al problema, c’è molto da fare.
Tinti in siciliano significa cose nn buone.. cose..cattive. nn voglio fare facile ironia ma questo articolo è l’opposto del senso del garantismno. No appello preclusioni a go go. tutto subito eccetera. Basta investire più nella giustizia con nuvi magistrati e cancellieri CHE LAVORINO e recuperare bene le spese di giustizia e tutto si aggiusta…
Sono un direttore amministrativo presso un grande ufficio giudiziario del sud.
Condivido quello da lei scritto in ordina alla giustizia penale.
Mi delude profondamente su quanto scrive sulle ferie dei magistrati.
come lei mi insegna, una sentenza penale emessa il 15 luglio ex art. 544 c.p.p., può essere depositata lo stesso giorno o dopo 15 giorni ( termine regolamentare ma quasi mai adoperato) ma anche entro 90 giorni dalla lettura del dispositivo ( il magistrato può anche chiedere proroga dei 90 giorni al presidente del Tribunale) .
In tutti questi casi non vi alcun procediemnto disciplinare.
Il magistrato deve soltanto sapersi programmare il deposito delle sentenze per non dover depositare le sentenze nel periodo feriale
Periodo feriale che viene dilatato dal Presidente del Tribunale dal 20/22 luglio al 15 settembre.
Cosa ne pensa poi dei buoni pasto dati ai magistrati su autocerificazione ?
I dipendenti degli uffici giudiziari sono obbligati alla pausa pranzo e percepiscono il buono soltanto se effettuano l’orario di lavoro previsto ( se escono 3 minuti prima il buono pasto non viene rioconosciuto).
Orario di lavoro che viene controllato attraverso badge.
Occorre chiedere al ministero quanti buoni pasto al mese eroga ai magistrati e ai dipendenti
Egregio Presidente mi permetto, di darle del Lei, a differenza di quanto fatto nella lettera aperta del dr. Tinti, della quale mi pregio di non condividere neppure un rigo.
Gli atti di appello, le impugnazioni e i gradi di giudizio sono garanzie fondamentali previste dall’art. 24 della Carta Costituzionale, previste non per arricchire la categoria degli Avvocati, categoria della quale mi pregio di appartenere, ma che sono previste a tutela dei cittadini.
Piú che altro mi sembra che le proposte avanzate siano palesemente volte a far lavorare meno la magistratura, categoria verso cui nutro profonda stima, salvo alcune eccezioni che confermano la regola.
Comunque andando nella direzione diametralmente opposta rispetto alle proposte avanzate dal Dr. Tinti, penso che potrà approvare ottime riforme della nostra Giustizia, sua civile che penale.
Avv. Marco Graziola