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Archive for gennaio 2015

Libri-ambienteIl consueto annuncio delle materie d’esame per la Maturità. Ma nel mentre nelle aule s’affaccia una realtà nuova.

Una scuola impegnata a sostenere la formazione di cittadini consapevoli, rispettosi di sé stessi e degli altri deve moltiplicare le materie di insegnamento, che in varia forma declinano il termine “educazione”, o deve ripensare un percorso unitario di apprendimento che “educhi”  bambini, ragazzi, giovani? Questa è la domanda che non è possibile non porsi ogni volta che il nostro sistema di informazione (TV, giornali, blog, twitter ecc.) ci presenta non solo i disastri che devastano il nostro Paese, ma  soprattutto le immagini quotidiane di un Paese abbandonato e che si abbandona, moltiplicando attraverso comportamenti individuali e collettivi, incuria, degrado, mancanza di rispetto per persone e cose, corruzione, cialtronerie di vario genere ecc. (altro…)

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Pensioni

A PRESADIRETTA un’inchiesta che racconta tutta la verità sullo stato di salute del nostro sistema pensionistico. C’è un buco nei conti dell’Inps tale da giustificare un allarme sulle pensioni delle future generazioni? È possibile che lo Stato sia diventato un evasore di contributi previdenziali?

Un viaggio di PRESADIRETTA nell’universo contraddittorio delle pensioni. (altro…)

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Bucnic_il_terzo_papa

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I punti ROMA – Otto mesi di tempo per far rientrare i capitali dall’estero. Con la pubblicazione ieri da parte dell’Agenzia delle entrate delle istruzioni del modello definitivo è scattata la voluntary disclosure : i contribuenti che hanno soldi o beni all’estero e non li hanno evidenziati nella dichiarazione dei redditi (in termini tecnici: non hanno compilato il quadro RW) avranno tempo fino al 30 settembre per mettersi in regola. Dovranno autodenunciarsi e dettagliare la propria posizione all’Agenzia delle entrate via Internet: in cambio chi ha esportato capitali oltreconfine, o si trova con una provvista all’estero per via di una eredità o altre situazioni particolari, potrà sanare la propria posizione pagando tutte le tasse evase. Beneficerà di una riduzione delle sanzioni pecuniarie fino al 50 per cento e dell’esclusione dalle sanzioni penali (tranne l’emissione di fatture false).

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VilloneCortocircuito numero uno: Sergio Mattarella, probabile futuro capo dello Stato, è anche il padre della legge elettorale che porta il suo nome e che è stata abrogata dal Porcellum. Cortocircuito numero due: Mattarella è membro della Consulta che l’anno scorso ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, gettando un forte sospetto sulla legittimità del Parlamento eletto con quella legge e che ora si appresta a eleggere il capo dello Stato. Se Mattarella salirà al Colle, si troverà sul tavolo l’Italicum di cui molti costituzionalisti pensano assai male, perché riscontrano nel nuovo testo molti vizi del Porcellum. Tra loro c’è Massimo Villone, costituzionalista alla Federico II di Napoli ed ex senatore, prima con il Pds e poi con i Ds. (altro…)

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Sciopero

LA PROTESTA/MANIFESTAZIONI PER IL NUOVO CONTRATTO.

MILANO – Circa 30 mila manifestanti in quattro città e la chiusura di oltre il 95% degli sportelli — fonte sindacale — hanno decretato il grande successo dello sciopero nazionale dei bancari, indetto dalle otto sigle di categoria. Sul piatto, il rinnovo del contratto. «Se l’Abi continua così bisognerà coinvolgere il governo — ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, nel corso del comizio a Milano — e noi come Cgil, Cisl e Uil lo faremo, senza divisioni: siamo in piazza, siamo in tanti e torneremo, perché il contratto è il nostro obiettivo». Manifestazioni si sono tenute in quattro città: Ravenna, Roma e Palermo, oltre che Milano.

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mattarella_uranio_“Ho avuto occasione di incontrare il candidato di Renzi al Quirinale, Sergio Mattarella, quando questi era ministro della Difesa del governo Amato. Chiedo scusa per la lunghezza del post, ma lo devo a tanti ragazzi che non potranno mai leggerlo. Lavoravo da qualche mese sulla vicenda dell’uranio Impoverito e sull’impressionante numero di leucemie linfoblastiche acute e linfomi tra i nostri militari che erano o erano stati in missione nei Balcani, soprattutto in Bosnia, ma non solo. Sergio Mattarella negò a più riprese il possibile nesso tra l’insorgere delle patologie e il servizio. Negò che la Nato avesse mai utilizzato proiettili all’uranio impoverito (DU, Depleted Uranium), tantomeno che questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra dalle navi Usa in Adriatico. Insomma, Mattarella, candidato di Renzi al Quirinale, negò su tutta la linea. Negò pure ciò che era possibile reperire nei primi giorni di internet sugli stessi siti della Difesa Usa, che magnificava l’efficacia degli armamenti al DU e dettava, contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano l’utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. (altro…)

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DiaQUANDO ANTONINO FINÌ NELLE CARTE DELLA DIA PER ALCUNI INVESTIMENTI IN IMMOBILI DI PREGIO A CORTINA, INDAGATO PER RICICLAGGIO E ARCHIVIATO.

La moglie dell’ambasciatore aveva pagato l’anticipo per le sue casette a Cortina e voleva indietro i soldi dall’avvocato Antonino Mattarella. Invece dei soldi però arrivava una telefonata da Trapani che le consigliava di stare tranquilla se no avrebbe perso i soldi e che “il fratello non voleva scandali”. Dove “il fratello” era Sergio Mattarella, candidato dal Rottamatore Renzi al Quirinale.   Secondo la Dia, quel siciliano era probabilmente Giuseppe Ruggirello, in affari con Antonino Mattarella e allora consigliere e socio della Banca industriale trapanese, morto nel 1995. “Nel 1993 Ruggirello Giuseppe–scrive la Dia–è stato deferito, insieme a tutti i membri del cda dell’Istituto alla Procura di Trapani per aver agevolato concessioni creditizie senza le adeguate garanzie nei confronti di persone indicate come appartenenti alla mafia, tra le quali Pace Francesco,‘braccio destro’ del mafioso Minore Antonino e Agate Mariano”.   La vicenda è descritta nell’informativa della Dia di Padova del 20 maggio 1997 diretta al giudice istruttore Otello Lupacchini. È bene precisare che non ha avuto alcun seguito giudiziario ma merita di essere raccontata per conoscere meglio la famiglia del possibile futuro presidente.Dopo la storia degli assegni di Antonino Mattarella a beneficio della società di Enrico Nicoletti per 750 milioni di vecchie lire di cui abbiamo dato conto ieri oggi tocca agli affari in Veneto con i siciliani. L’indagine parte dalla denuncia del sindacalista Vincenzo Antonio Carfì che consegnava nel 1995 un “prospetto sui possedimenti di Mattarella Antonino. Dal documento in argomento si rileva che era socio al 50 % della Immobiliare Boncompagni 16 Srl,proprietaria in Roma di un attico del valore di lire 1,5 miliardi e di una villa in Ansedonia del valore di lire 800 milioni, nonché socio al 60 per cento nominale (100 reale) della Sigi Srl che controllava la Iniziative Turistiche Coryinesi e al 40 per cento la Multi hotels Italia Spa. La Iniziative Turistiche Cortinesi Srl veniva indicata quale proprietaria di un immobile in Cortina del valore di 4/5 miliardi. La Multihotels Italia era indicata quale proprietaria di un albergo (il Cristallino), in vendita con la formula della multiproprietà che avrebbe comportato, al termine delle vendite, un fatturato finale di lire 34 miliardi”.   La Dia riscontra che la Sigi Srl “è rappresentata da Mattarella Antonino che, il 24 settembre 1990, deteneva azioni pari al 52% dell’intero capitale sociale”. La Sigi “nel 1986 – scrive la Dia – controllava sia la Multihotels Italia, operante anche a Marilleva, sia la Iniziative Turistiche Cortinesi (proprietaria di un fabbricato in via Roma a Cortina, ndr), sia la Promotel che aveva rilevato i debiti della Cortina Sport Spa proprietaria dell’immobile Mirage”. La Dia poi racconta le vicende del processo per abuso edilizio per l’hotel Mirage, che non coinvolge Mattarella e scrive “in tale occasione il procuratore di Belluno, Gianni Griguolo, produceva un fax datato 15 ottobre 1996 del pm della Dda di Roma Andrea De Gasperis, il quale comunicava che quell’Ufficio stava procedendo nei confronti di Antonino Mattarella, Giuseppe Ruggirello, Riccardo Lo Faro, Enrico Nico-letti e Mario Chiappini” per riciclaggio e reimpiego di capitali con aggravante di mafia ex articolo 7. “Dall’incarto processuale”, prosegue la Dia, “emerge che il 26 gennaio 1990 viene stipulato in Roma un preliminare tra la Pro-motel Srl, rappresentata da Antonino Mattarella e la signora Maria Grazia Battistini, moglie dell’allora Ambasciatore d’Italia a Lisbona, nel quale la prima promettedi cedere due unità immobiliari con altrettanti posti macchina, ubicati nell’immobile Mi-rage, al prezzo di 618 milioni di lire. Tra le parti scaturì un contrasto per l’inadempienza della Promotel Srl che non riusciva a rogitare. Il pm di Belluno, ravvisando nel comportamento del Mattarella Antonino l’ipotesi del reato di truffa aggravata, trasmise gli atti all’a.g. di Roma. La Battistini – prosegue la Dia – si prodigò al fine di ottenere la restituzione dell’intera somma già versata, e riferì al pm di aver ricevuto una telefonata da parte di certo “Ruggirello” qualificatosi come direttore della società di consulenza finanziaria Gepi Spa di Trapani, il quale, affermando che si trattava di una telefonata circolare a tutti i creditori del Mattarella Antoninolainvitavaa‘pazientare sulla sistemazione delle vicende patrimoniali del Mattarella, avvertendo con tipico stile mafioso che era meglio non fare scandali perché altrimenti avremmo rischiato di perdere tutto ed anche perché il fratello non voleva scandali …’”. La Dia non esplicita chi è il fratello ma in un altro passo ricorda “l’onorevole SergioMattarella”. “Peraltro tale circostanza – prosegue la Dia – è stata ribadita dalla Battistini il 12 aprile 1995 nel dibattimento quando aggiungeva inoltre che nella telefonata erano state esternate velate minacce alla carriera del marito”. In Sicilia il detto “ambasciator non porta pena” non vale.

Da Il fatto Quotidiano del 31/01/2015.

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A cuccia

FI PRIMA MINACCIA L’AVENTINO, POI CI RIPENSA. NCD VOTA, IN 11 GIÀ PER L’EX DC.

Succede alla sei della sera. La pioggia non cade più e Sergio Mattarella nei calcoli degli sherpa renziani supera il muro dei 600 voti. Dalle parti di Sel, dove i vendoliani sono raggianti manco dovessero votare l’erede di Che Guevara, ironizzano: “Magari prende 666 voti”. Il numero della Bestia. Non proprio il massimo per un cattolico praticante come Mattarella. Stavolta i 101 sono al contrario. Non franchi tiratori. Ma soccorritori. Addizione, non sottrazione. Dentro il Pd, Lorenzo Guerini prevede al massimo trenta defezioni isolate, per mal di pancia vari. Nulla di organizzato.  (altro…)

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i conteggiIl racconto
Si ribalta lo spettro dei 101 e spunta il pericolo di franchi tiratori a destra Che siano azzurri, area Fitto o centristi, il loro scopo è finire la legislatura.
SI INCROCIANO facendosi da lontano larghi sorrisi e sempre lo stesso segno con le mani: uno e otto. Sembra una morra cinese, un gioco cifrato di mimi. Sembrano agenti di borsa, invece sono tutti vecchi democristiani: uno/otto, sì ok messaggio ricevuto, uno/otto anche qui. Diciotto. Si legge diciotto, ci vuole giusto qualche minuto a capire che quel minuetto di dita di mani e di sorrisi coi denti significa, per esteso: 2018. Arriviamo a fine legislatura, diritti. Tranquilli, amici. E’ tutto a posto. A casa non si va.
Non lo diranno i libri di storia, non così, ma l’elezione del presidente della Repubblica questa volta porta il contributo fondamentale di quello che Roberto Formigoni chiama “il partito delle mogli”.

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RenziLE MINORANZE INTERNE PAIONO UNITE SU MATTARELLA. LA RICERCA DI CONSENSI FUORI DAL PARTITO SERVE ANCHE A MINACCIARE CHI PENSASSE DI FARE SCHERZI.

I voti per Mattarella saranno 1010. Uno in più dei grandi elettori”. La battuta che circola in Transatlantico alle sette della sera, dopo la terza fumata nera, ma il sì di Alfano dato per scontato e la resa di Berlusconi, con l’indicazione a FI di votare scheda bianca, fotografa perfettamente il senso della giornata di ieri. La dinamica sembra un po’ quella dei Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, dove i personaggi venivano uccisi uno dopo l’altro. Questa volta sono gli avversari politici blanditi e annientati dal premier. Che si consegnano spontaneamente a Renzi. (altro…)

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Giannelli

Oggi Sergio Mattarella sarà eletto dodicesimo presidente della Repubblica oppure salta tutto. Come sempre a parlare saranno i numeri che nei tre scrutini con il quorum a quota 673 hanno già detto qualcosa. Che, per esempio, le schede bianche, di poco, ma sono progressivamente calate (538, 531, 513) mostrando qualche piccola crepa nel Pd. Che i voti dispersi e nulli, di poco ma sono cresciuti (81,87,97). Se si tiene conto che il quorum, da stamane, scende a quota 505 e che la carta Mattarella può contare sui circa 570 voti di Pd, Sel e centristi ma che la somma dei voti in libera uscita è 122, ecco che per il candidato siciliano la situazione non sembra del tutto rassicurante. Si comprendono perciò le pressioni di Matteo Renzi (spalleggiato dicono da Giorgio Napolitano) sul suo ministro dell’Interno Angelino Alfano affinché non faccia storie e metta i 75 voti di Area popolare a disposizione della causa comune. Cosa che puntualmente avverrà anche se con qualche defezione. (altro…)

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Tutto libri mi ha proposto di tenere un diario di lettura. Verrà pubblicato l’ultimo sabato di ogni mese, a partire da questo. Sono consapevole che si tratti di una palese auto-violazione della privacy. La lettura è una delle poche attività umane ancora circondate da un alone di riservatezza. Un piacere intimo, una biografia parallela. I libri che si succedono con alterne fortune sul nostro comodino rivelano meglio delle parole chi siamo, chi vorremmo essere e soprattutto chi cerchiamo di diventare.    (altro…)

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NIENTE e nessuno è in grado di irritare la destra profonda italiana quanto un cattolico di sinistra. Meglio, molto meglio i “comunisti”, veri o presunti, in funzione o fuori corso: quelli sono il nemico tutto d’un pezzo, da temere ma in fondo da rispettare come don Camillo faceva con Peppone. I “compagnucci di sagrestia”, come li chiamano ancora Libero e il Giornale, sono invece l’incarnazione di un tradimento indigeribile. La fede, a destra, dev’essere un baluardo identitario contro i rossi (vedi ancora Guareschi), e spenderla a sinistra, con equivoci pretesti di “impegno sociale”, è un’incomprensibile distorsione, è l’ibrido degenerato ben descritto dal termine “cattocomunista”, che a destra si pronuncia con vera e propria repulsione.

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VauroPrima o poi doveva capitare. Ci tocca giustificarci per il peccato mortale di dare troppe notizie. Alcuni commentatori sul nostro sito, che evidentemente preferiscono non sapere e dunque hanno sbagliato giornale, ma anche Giuliano Ferrara e Giampiero Mughini, non si danno pace perché il Fatto ha raccontato gli altarini e gli scheletri negli armadi dei candidati al Quirinale. Compresi quelli di Imposimato, il prediletto del M5S di cui secondo qualche buontempone saremmo l’house organ. E soprattutto quelli di Mattarella, che oggi – salvo sorprese – dovrebbe essere eletto capo dello Stato. Apriti cielo, lesa maestà. Se la prendono con noi che facciamo il nostro mestiere, anzichè con i lecchini preventivi dei giornaloni che si portano avanti col lavoro e allungano le lingue per beatificare il futuro presidente come un genio, un eroe, uno statista di fama planetaria, dalla “schiena dritta”, anzi “di fil di ferro”, “sobrio” come e più di Monti, capace perfino di “sorridere” (così almeno giura un compagno di scuola scovato prodigiosamente dalla Stampa), senza spiegare come fu che cotale pepita d’oro sia rimasta per tutti questi anni a prender polvere e muffa nelle soffitte del Palazzo. (altro…)

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Lotteria Italia

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TsiprasGIORNATA DI TREGUA SUI MERCATI. IL PRESIDENTE DELL’EUROPARLAMENTO RAPPRESENTA LA LINEA MORBIDA. MA OGGI ARRIVA DIJSSELBLOEM (EUROGRUPPO).

Inizia oggi il vero dialogo tra il governo della sinistra radicale greca e gli emissari della Troika. Ieri Martin Schulz, presidente dell’Europarlamento (istituzione che non appartiene alla Troika Ue-Fmi-Bce) ha incontrato il neo premier Alexis Tsipras (che martedì a Roma vedrà Renzi). Una visita di cortesia, con la chiara intenzione di testare il terreno per l’arrivo, previsto per questa mattina, di Jeroen Dijsselbloem presidente dell’Eurogruppo, coordinamento dei ministri dell’Economia della zona-euro. Che la Grecia rimanga nella moneta unica non sembra nemmeno più in discussione, sul come questo avverrà, invece, ci sarà da negoziare.   NELLA PRIMA PARTE della campagna elettorale, Tsipras ha usato toni forti contro l’euro, che si sono ammorbiditi nel corso delle settimane, anche grazie l’arrivo al fianco del leader di Syriza di Yannis Varoufakis, ministro delle Finanze e teorico della rinegoziazione del debito. (altro…)

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RodotàIl giurista Stefano Rodotà.

La scelta di Mattarella è una buona scelta, si tratta di una persona rigorosa. Renzi è stato abile, ma questo non cambia la natura dei problemi a sinistra”. È netto quanto pacato Stefano Rodotà, in questo commento a caldo sulla partita presidenziale. Ma l’intervista serve soprattutto a fare il punto sulle prospettive della sinistra italiana dopo la vittoria di Alexis Tsipras in Grecia.   Matteo Renzi lancia la candidatura di Sergio Mattarella.   Ne do una valutazione molto positiva. L’ho visto all’opera in Parlamento e devo testimoniarne l’estremo rigore.   Come mai Renzi si è mosso in questo modo?   Mi sembra abbia cercato di evitare la decomposizione del suo partito. Non può permettersi di sfaldarlo. Mattarella, inoltre, gli consente di intercettare un’area più ampia esterna al Pd. (altro…)

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Il Manifesto

BOSSI: “QUELLO A B. LO FREGA SICURO”. CHIAMPARINO CAMMINA TRISTE A ZIG ZAG: FINITI I SOGNI DI GLORIA. LA GELMINI: “MANCA SOLO IL TWEET #SILVIOSTAISERENO”.

L’andatura fa l’umore. Umberto Bossi procede a zig zag, visibilmente scosso e intorpidito. “Quello lo frega sicuramente”. Quello è Mattarella, il fregato è Berlusconi. Sergio Chiamparino anche è un po’ fregato. Quirinabile sconfitto. Zig zag e testa china. Ritorno in Piemonte previsto per domani sera e addio sogni di gloria.   Rosy Bindi, invece, a testa alta e a passo lento perché tutti notino la novità.   Nichi Vendola, festoso, ha appena detto che Mattarella è la versione uomo della Bindi. Lei: “Molto meglio di me”. Lui: “Renzi ha messo due dita nell’occhio di Berlusconi. Sono contentissimo”.   C’è un cumulo di forzisti in disarmo, corpi adagiati sul divano di destra dell’aula. Ex valchirie berlusconiane segnano la disfatta con movimenti asimmetrici.  (altro…)

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NicolettiAntonino Mattarella e il Cassiere. Avvocato ma radiato dall’Ordine, risulta legato a un giro di prestiti e di fondi emersi nel sequestro del patrimonio intestato all’uomo considerato dai magistrati come il tesoriere dell’organizzazione criminale.
Un fratello che chiedeva prestiti a Enrico Nicoletti: non è certo un punto a favore della candidatura di Sergio Mattarella la presenza in famiglia di un tipo come l’avvocato Antonino Mattarella, o forse sarebbe meglio dire ex avvocato perché, stando ad alcune pubblicaizoni di una decina di ani fa, sarebbe stato cancellato dall’ordine professionale per i suoi traffici.   LE COLPE dei fratelli non ricadono sui presidenti in pectore però è giusto conoscere a fondo la storia delle famiglie di provenienza quando si parla di capi di Stato. Sia nella luce, come nel caso del fratello Pier-santi, nato nel 1935 e ucciso nel 1980 dalla mafia, sia nell’ombra, come nel caso di Antonino, nato nel 1937, terzo dopo Caterina (del 1934) e prima del piccolo Sergio, classe 1941.

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