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Archive for febbraio 2015

TsiprasA PRESADIRETTA un’inchiesta appassionante sulle ricette dell’austerity, che dall’inizio  della crisi economica a oggi, governano le nostre vite. Sono in molti ormai a dire che la scelta dell’economia del rigore non ha funzionato.
In questa puntata di PRESADIRETTA Riccardo Iacona ha intervistato il ministro dell’Economia e delle Finanze  Pier Carlo Padoan.

L’inchiesta di PRESADIRETTA ha esplorato le riforme del governo Renzi per capire se è possibile coniugare i severi parametri europei con la ripresa del paese. Per capire cosa c’è davvero dietro ai numeri degli economisti. (altro…)

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RifiutiTra neanche 24 ore avranno già 10 giorni di vita le nuove “linee-guida” nazionali per la classificazione dei rifiuti, e hanno già fatto più danni della grandine: «Poche frasi e non una trattazione sistematica di un tema così complesso», è stato l’immediato giudizio dell’Associazione italiana esperti ambientali, ma comunque (o forse proprio per questo) in grado di gettare nel caos il settore:

Per effetto di tali linee guida, come ormai noto, trascorsi i 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 91/2014 (ossia proprio dal 18 febbraio scorso), due terzi dei rifiuti speciali italiani insieme a una frazione degli urbani – fanno circa 100 milioni di tonnellate – hanno una destinazione assai incerta.  «Se non si può dimostrare con analisi accurate che sono innocui – spiega Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore – tutti i rifiuti delle attività economiche (“speciali”) diventano automaticamente “pericolosi”. (altro…)

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Camera dei deputatiSTORIA DIFFICILE.

Per la sinistra e per l’Europa, la questione palestinese è un irrisolto ricorrente dilemma. Non solo per loro, intendiamoci: il conflitto tra israeliani e palestinesi attraversa tutto il dopoguerra e resta un capitolo aperto nonostante guerre e accordi, Nobel e attentati, intifade e ritorsioni. Anche l’America, che s’è sempre schierata con Israele, nei momenti della verità, quale che fosse il presidente o l’Amministrazione, discute e spesso si contraddice: regolarmente, il Congresso vota il trasferimento dell’Ambasciata degli Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e regolarmente da anni, quale ne sia il colore, l’Amministrazione ignora l’invito. (altro…)

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ZagrebelskyPotremmo cominciare questa conversazione con Gustavo Zagrebelsky così: a che punto stiamo? Non è un particolare che la chiacchierata avvenga su un Frecciarossa, treno ad alta velocità, simbolo della politica futurista dei rottamatori. Non è un particolare che si sia diretti a Firenze, la neocapitale del potere. E, aggiunge il professore, “nemmeno che il vagone più lussuoso si chiami executive. Subito dopo c’è la carrozza business. Esecutivo e affari sono una bella simbiosi”. Su Repubblica qualche giorno fa è apparso uno stralcio dell’intervento di Zagrebelsky che oggi (ieri per chi legge) inaugura la due giorni di Libertà e Giustizia. Il tema è l’esecutivo pigliatutto. “Alcuni colleghi, dopo aver letto l’articolo, mi hanno scritto che mi avrebbero bocciato all’esame di diritto costituzionale. Secondo la visione di Rousseau, il corpo legislativo esprime la sovranità nazionale e l’esecutivo la esegue. L’altra scuola dice che l’esecutivo è il governo, che detta l’indirizzo politico. Quando io dico che siamo in un’epoca esecutiva, intendo che il governo non decide più sui fini. Realizza compiti che gli sono assegnati e a cui non si può sottrarre”. (altro…)

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CuperloROMA – Secondo i renziani erano in duecento.
Cento al massimo, ribattono le minoranze. Come al solito la verità sta nel mezzo e stavolta Matteo Renzi non può rallegrarsene, visto che la riunione convocata di venerdì pomeriggio raccoglie un terzo dei parlamentari dem. «Abbiamo offerto un’occasione di confronto in più — ragiona il premier durante la segreteria che precede il summit — polemiche e lamentele sono incomprensibili. Ogni scusa è buona per attaccarmi». Poi, durante l’incontro, sostiene: «Forse ho sbagliato a mettere troppi temi, comunque a me piace ascoltare». E ancora: «È un pomeriggio utile e sto imparando tante cose». I suoi centurioni, nel frattempo, ribattono agli attacchi. «Non credo ci sia motivo per lamentarsi — sostiene Maria Elena Boschi — ma se uno preferisce non partecipare rispettiamo le sue scelte». E il vicesegretario Lorenzo Guerini: «Mi pare ci sia stato un eccesso di polemica, che a mio parere non è utile».

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Landini

IL 28 MARZO LA PRIMA MOSSA DELLA “COALIZIONE SOCIALE” CHE RACCOGLIE L’OPPOSIZIONE AL GOVERNO: “IL PREMIER RISPONDE AGLI ORDINI DELLA BCE”.

“Renzi, non abbiamo nulla da perdere”. Maurizio Landini sintetizza così, al termine di due ore di intervento, l’iniziativa della Fiom a Cervia (Ravenna). Senza nascondere la sconfitta subita dal sindacato sul Jobs Act, il segretario della Fiom propone all’assemblea dei delegati della sua organizzazione un piano di battaglia che culminerà il 28 marzo in una grande manifestazione a Roma. Una “primavera dei diritti” che avrà un obiettivo preciso: Renzi e il suo governo. Una iniziativa politica tipica di un sindacato che, come ha ricordato lo stesso Landini, “fa politica da 114 anni”. Una giornata che rappresenterà le prime mosse di quella “coalizione sociale” proposta nei giorni scorsi e ieri rilanciata con molta nettezza. (altro…)

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Vauro

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Lega nord
ROMA – Quelli di CasaPound, dopo aver vagheggiato alleanze grilline, cavalcato uno sconclusionato movimento dei Forconi, hanno trovato nella Lega nazionale di Matteo Salvini una possibilità concreta di affaccio pubblico italiano. Sono neofascisti veri. Loro dicono del Terzo millennio, ma nei pensieri e nelle azioni in undici anni hanno mostrato le stimmate mussoliniane: violenza di gruppo con i nemici, solidarietà sociale con il popolo italiano dimenticato. Nell’orto dell’anti-immigrazione quelli di Casapound ora coltivano con la Lega Nord una nuova alleanza. Le prove si consumarono lo scorso novembre a Tor Sapienza: scontri a Roma Est fomentati dalla destra di periferia, con Borghezio a fare da collante tra gli ultras politicizzati e i suoi padani.

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SalviniOGGI IN PIAZZA DEL POPOLO CON LA DESTRA NAZIONALISTA PER APPARIRE NUOVO. EPPURE IL PADANO PIÙ AMATO DALLE TV È IN POLITICA DA VENT’ANNI.

Matteo Salvini è un professionista  della politica da oltre un ventennio. Uno dei più anziani della Seconda Repubblica. Dal 1993 al 2012 è stato consigliere comunale a Milano, la sua città. Dal 2004 fa l’europarlamentare. Per due volte è stato eletto alla Camera, ma ha rinunciato per Strasburgo. Le poltrone gli danno da campare. Ha quasi 42 anni (il genetliaco cade il prossimo 9 marzo) e oggi pomeriggio arriva a Roma per un comizio in Piazza del Popolo. Salvini è “l’altro Matteo” della politica italiana. Esploso d’improvviso grazie ai talk-show televisivi e ai social network. Confidava la scorsa settimana Giancarlo Giorgetti a un gruppetto di amici alla Camera: “Ora Matteo è come la gallina dalle uova d’oro, non solo ha evitato l’estinzione della Lega ma l’ha persino rilanciata, il problema è gestire questo successo”.  (altro…)

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Ieri l’Italia ha riconosciuto la Palestina per quasi cinque minuti, il tempo intercorso tra la mozione favorevole del Pd e quella irta di distinguo dei suoi alleati di centro, entrambe approvate dalla maggioranza dei parlamentari con il sostegno entusiasta del governo. Poi uno si chiede come ci vedono all’estero. Così. Nei secoli infedeli. Adulteri esistenziali, incapaci di rispettare un patto e di finire una guerra dalla parte in cui l’hanno incominciata. Il Paese degli inciuci e dei distinguo, delle leggi dove il secondo comma contraddice sistematicamente il primo. Di un primo ministro (Berlusconi, ma Andreotti non fu da meno) che la mattina visitava in lacrime un ospedale di Gaza e al pomeriggio abbracciava calorosamente i deputati di Tel Aviv. (altro…)

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LE STATUE sono pezzi di pietra, non dovrebbe succedere che la loro distruzione desti uno sgomento perfino superiore a quello dell’assassinio di un essere umano. Eppure succede; e se succede è perché ognuno di quei pezzi di pietra incarna non solamente chi lo ha concepito, ma le decine di generazioni (centinaia nel caso dei reperti assiri) che lo hanno visto e toccato lungo i secoli. Sono, quei pezzi di pietra, stratificazioni di innumerevoli vite umane, e distruggerne uno significa uccidere simbolicamente, con un solo gesto, il figlio, il padre, il padre del padre, e a ritroso fino all’inizio della storia, strappando alle tombe anche chi è già morto per farlo morire di nuovo.

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renzi-berlusca-belushi (1)In principio era Occhetto. Poi vennero D’Alema, Prodi, Veltroni, Rutelli, Fassino, Franceschini, Bersani, Epifani e Letta. Dieci leader del centrosinistra – si chiamasse Pds, Ulivo, Ds, Unione o Pd – in vent’anni. Tutti politicamente defunti come i Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, rasi al suolo, seppelliti dall’uomo, diciamo l’ometto, che tutti giuravano di distruggere: dalla “gioiosa macchina da guerra” occhettiana allo “smacchiare il giaguaro” bersaniano. Senza dimenticare tutti gli aspiranti leader del centrodestra, anch’essi allineati nel cimitero della politica a riposare in pace: Dini, Fazio, Tremonti, Buttiglione, Casini, Bossi, Fini, Monti. Ora c’è l’undicesimo, Renzi che, poco prima di farci il Patto del Nazareno, aveva twittato: “Lo asfaltiamo”, “game over”. E, sull’altra sponda, c’è l’altro Matteo, nel senso di Felpa Salvini, che dice di non poterne più del vecchio puzzone e oggi scende nella Capitale per farglielo vedere lui di cosa è capace in quella che un tempo era Roma Ladrona. Auguri anche a loro, naturalmente.   (altro…)

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GuidiLE NUOVE REGOLE CONSENTONO PASSAGGI DI PROPRIETÀ DI IMMOBILI NON ABITATIVI ANCHE AGLI UFFICI LEGALI, CHE DOVRANNO DIRE PRIMA IL COSTO DEL LORO LAVORO.

Lo scorso 20 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla concorrenza che adesso attende il vaglio del Parlamento che potrebbe decidere di apportare modifiche a uno o più articoli. Le disposizioni contenute all’interno del testo di legge sono destinate, come affermato nell’art. 1 del ddl stesso, a “rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, a promuovere lo sviluppo della concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei principi del diritto dell’Unione europea”. Le liberalizzazioni presentate dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi coprono un ambito che va dagli sconti sull’Rc auto, alla maggiore trasparenza nei contratti di telefonia e pay-tv alla portabilità dei fondi pensione, passando per le società dei farmacisti. Ma le categorie maggiormente toccate dalle riforme del “ddl concorrenza” sono avvocati e notai.  (altro…)

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Storia
ECCO i nuovi cinque minuti di video che i vanitosi farabutti del sedicente Stato Islamico hanno messo in rete: mostrano la fatica meticolosa con cui distruggono a colpi di mazza e rifiniture di martello pneumatico e trapano le sculture custodite in un museo di Mosul. Pezzi sumeri, assiri, babilonesi. I teppisti non hanno uniformi, sono dilettanti radunati per la buona azione comune, in camicioni bianchi o in tute nere, o in borghese maglietta e pantaloni. Si sono divisi il lavoro: alcuni spaccano e sbriciolano, altri riprendono e fotografano. Addestrati a farlo con gli umani inermi, sanno ripeterlo con le statue sacrilegamente umane e altrettanto inermi: non trovano colli cedevoli alle lame, dunque le decapitano, dopo averle atterrate, a colpi di mazza.

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Davigo

Il magistrato Piercamillo Davigo.

La bandierina della nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati è una foto di Enzo Tortora retwittata dal più social dei premer. Ci hanno detto: è l’Europa a chiederci di rivedere la legge Vassalli. Formuletta magica, leggenda metropolitana o meglio strumentale equivoco, come ha scritto Luigi Ferrarella sul Corriere: l’Europa chiedeva che fosse risarcibile anche l’errore commesso dalla Cassazione in violazione del diritto comunitario. Ma allora a cosa serve, e soprattutto a chi serve, questa legge? Lo abbiamo chiesto a Piercamillo Davigo, magistrato in Cassazione, uno dei fondatori della neonata corrente dell’Anm, Autonomia e indipendenza (che domani all’Aula Occorsio del Tribunale di Roma si costituirà ufficialmente). (altro…)

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Salvini
Il leader del Carroccio contestato in Toscana “In Veneto non accetto che Tosi danneggi Zaia”.
ROMA – Matteo Salvini contro tutti. Ma con un po’ di giudizio. Il leader della Lega, infatti, gira per la Toscana, si becca delle contestazione, va in televisione, lancia avvertimenti ad amici e nemici. A Forza Italia, per esempio, manda a dire che al momento «non c’è un accordo sul piano politico nazionale perché a Bruxelles sediamo su banchi diversi, lui difende l’euro che noi riteniamo una moneta sbagliata, lui è insieme alla Merkel, noi alla Le Pen. Abbiamo una visione di Italia e di Europa completamente diversa».
Parole che suscitano la reazione di Giovanni Toti. «Forza Italia — spiega il consigliere politico di Silvio Berlusconi — deve cercare di costruire una coalizione di centrodestra larga e vincente, ma non siamo disposti ad essere presi in giro». Tanta poca è la voglia di scherzare che Toti cala l’asso: cari leghisti, guardate che una mancata alleanza in Veneto «metterebbe in discussione anche l’esperienza della Lombardia».

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Boschi

NON C’È IL TESTO ATTUATIVO E NEMMENO LA COMMISSIONE PER APPLICARLO.

Più si approfondisce l’argomento, più viene voglia di dargli ragione a questi poveri tesorieri: queste norme che regolano le donazioni liberali ai partiti sono un papocchio indescrivibile. È normale che non si capisca niente e la trasparenza resti solo un pio desiderio. Manca la “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”: i cinque giudici che la compongono si sono dimessi a ottobre e quelli nuovi ancora non sono entrati in carica. Manca pure, nonostante la legge approvata a febbraio 2014 lo prevedesse entro due mesi, un decreto attuativo delegato al ministero dell’Economia: doveva individuare “le modalità per garantire la tracciabilità delle operazioni e l’identificazione” dei donatori.   (altro…)

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Travaglio

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A ottobre ricevetti una mail da Stefano Martoccia, ingegnere torinese di trentatré anni colpito da un tumore alle ossa che gli era costato l’amputazione della gamba destra. Stefano abitava all’ultimo piano di una casa senza ascensore e aveva informato i coinquilini dell’intenzione di installarne uno a sue spese. L’assemblea di condominio – luogo tra i più ottusi ed efferati dell’umanità, al cui confronto il Parlamento è un covo di idealisti – aveva negato l’assenso. La legge consentiva a Stefano di procedere. Ma il dominus dell’assemblea, titolare della maggioranza dei millesimi, aveva opposto ostacoli ed eccezioni, arrivando a insinuare che il giovane volesse costruire l’ascensore con gli incentivi concessi ai disabili per aumentare il valore del suo appartamento e poi rivenderlo. (altro…)

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GabanelliAi piani alti c’è il potere. In quelli bassi i telespettatori e i lettori. Milena Gabanelli – giornalista investigativa tra le più apprezzate – esamina le ragioni di una questione cruciale della democrazia: perchè l’informazione fa così spesso rima con la manipolazione. Perché spesso si avventura a trasformare la realtà fino ad erigerne una di comodo, adeguata ai bisogni del momento.   Il piano Gubitosi è stato approvato. Un’unica newsroom, telegiornali tematici. Meno dirigenti in Rai, meno burocrazia. Ora ti tocca esultare.   È auspicabile che in futuro ci sia un’unica newsroom, per il momento è un passaggio intermedio che a mio parere è giusto perseguire. Prima di esultare aspettiamo di vedere quali saranno i direttori. Il nodo cruciale è soprattutto lì.   (altro…)

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