FORZA ITALIA DI TRAVERSO, POI CON IL PD BOCCIA IL RADDOPPIO DELLA PRESCRIZIONE.
Non c’è ancora nessun testo sul falso in bilancio scritto nero su bianco. Dal ministero di via Arenula ribadiscono che vogliono presentare un emendamento in Aula e non in commissione Giustizia del Senato. Non c’è ancora l’accordo politico. Ieri è cominciata la votazione in Commissione sul disegno di legge anticorruzione, con tutta calma. Appena cinque gli emendamenti approvati su un centinaio. Le riforme turbo del presidente del Consiglio Renzi sono diesel, anzi a passo d’uomo, con Forza Italia che fa ostruzionismo. Salvo quando nel pomeriggio si è rivisto il patto del Nazareno: la maggioranza e gli Azzurri hanno bocciato insieme un emendamento di M5s, votato anche dal Carroccio, che proponeva il raddoppio dei tempi di prescrizione per i reati contro la Pubblica amministrazione. “Chissà perché – chiede ironico il primo firmatario Maurizio Buccarella – ma lo abbiamo votato solo noi e la Lega…”.
SE L’ANDAMENTO dei lavori sarà quello, ci vorranno settimane perché si chiuda su un provvedimento depositato nel marzo 2013, a firma del presidente del Senato Piero Grasso. Ieri, il senatore di M5S, Enrico Cappelletti, ha chiesto al presidente Nitto Palma, forzista, di calendarizzare anche sedute notturne, ma Palma si è riservato di decidere. Forza Italia si è detta scandalizzata che il governo non presenti in commissione il suo testo, il presidente ha parlato di atteggiamento “poco rispettoso” verso la Commissione. Il senatore ed ex sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, anche lui di Forza Italia, ha confessato l’obiettivo dell’ostruzionismo. Lo ha fatto in un momento di stizza, quando il capogruppo del Pd, Giuseppe Lumia, lo ha accusato di aver illustrato emendamenti incoerenti. Caliendo, a quel punto, a denti stretti ha ammesso che erano ostruzionistici. Proprio Lumia, insieme al collega del Pd, Felice Casson si è battuto contro le soglie di impunità per il falso in bilancio che gran parte del partito avrebbe voluto presentare. Rispetto al nuovo testo che circola, ma non ufficiale, a cui ha lavorato anche il responsabile Giustizia del Pd, David Ermini, Lumia pensa che sia “buono”, un passo avanti e sta facendo di tutto perché ci sia l’accordo definitivo Pd-Ncd. Accordo che per ora sembra lontano. Lo testimonia anche un nulla di fatto di una riunione ristretta Palma-Enrico Costa-Lumia con la comparsa dello stesso ministro Andrea Orlando. Ecco il vero motivo per cui il governo dice che preferisce presentare l’emendamento sul falso in bilancio in Aula. Ma Lumia vorrebbe la proposta di modifica subito in Commissione, senza rinviare la partita in aula. “Siamo pronti a discutere di questa norma e per questo riteniamo che sia giusto e necessario che il governo presenti in fretta in Commissione l’emendamento che traduce l’accordo ritrovato”. Il testo che gira da lunedì sera prevede: procedibilità d’ufficio, pene da 1 a 3 anni (con prescrizione sostanzialmente certa) per le piccole imprese con un volume d’affari inferiore a 600 mila euro. Per le altre, pene da 2 a 6 se non quotate in Borsa e da 3 a 8 anni per quelle quotate. Negli ultimi due casi, sono possibili le misure cautelari e le intercettazioni. ANCHE M5S vorrebbe che il governo presentasse l’emendamento in Commissione, ma a certe condizioni: “Che lo presenti entro 48 ore – ci dice il senatore Cappelletti – in modo che possiamo votare e chiudere entro la settimana, altrimenti è meglio che lo porti in Aula, assumendosi la responsabilità di quello che presenterà. Finché non leggiamo il testo non ci fidiamo”. In merito a Forza Italia, lo stesso Cappelletti su Twitter ha scritto: “Votare il provvedimento anti-corruzione è proprio contro la loro natura”. La Commissione è stata aggiornata a oggi pomeriggio.
Da Il Fatto Quotidiano del 18/02/2015.
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