La sinistra chiedeva un incontro, invece si va alla conta in direzione. Speranza: “Io ministro? Non ci penso”.
ROMA – «Sono previste votazioni». A sorpresa Renzi convoca la direzione del Pd lunedì prossimo per discutere di Italicum e di riforme e ricorda che, alla fine, si voterà. Una sfida alle correnti della sinistra dem che hanno chiesto chi un “conclave” di senatori e deputati, chi un “coordinamento” per elencare le modifiche indispensabili alla nuova legge elettorale. Ma l’accelerazione del premier – che vorrebbe l’approvazione definitiva dell’Italicum prima delle regionali, quindi entro la fine di maggio – scompagina i giochi. All’aut aut posto dalle sinistre, con un vero e proprio ultimatum di Bersani, il premier-segretario risponde giocando d’anticipo e blindando le riforme. In direzione ci sarà quindi una “conta”.
Irritate le minoranze, peraltro divise. Alfredo D’Attore aveva proposto il “conclave” sulle riforme e annunciato una lettera della minoranza.
Contrattacca: «La materia istituzionale non si risolve con un voto in direzione, su questi temi è sempre stato riconosciuto un margine di autonomia ai gruppi parlamentari». E rilancia appunto il “conclave”, troncando ogni ipotesi di ingresso di esponenti della sinistra dem al governo: «Fantapolitica». È Roberto Speranza, il capogruppo, a essere indicato come possibile sostituto del dimissionario Lupi al ministero delle Infrastrutture. «Sono molto contento di fare il capogruppo alla Camera. Non penso ad altro», garantisce Speranza. Area riformista, la corrente di cui Speranza è leader. non vuole neppure un “coordinamento” ed è in aperta critica con l’assemblea delle sinistre di sabato scorso all’Acquario Romano. «Direi che dobbiamo smetterla di dare una assist a Renzi», commenta Davide Zoggia. «La giudico un fallimento», è il giudizio di Enzo Amendola. Entrambi sono di “Area riformista”.
«Mi pare ci sia un’accelerazione, in direzione i rapporti di forza sono sul filo…», ironizza Gianni Cuperlo, leader di Sinistradem, appena ricevuto l’sms della convocazione della direzione. Un modo per segnalare che in direzione la maggioranza renziana è talmente ampia che non ci sarà possibilità di incidere. «Renzi crea tensione, poi dà la colpa a noi», accusa Pippo Civati. Già oggi, annuncia Ettore Rosato, il vice capogruppo, il Pd chiederà in conferenza dei capigruppo alla Camera di anticipare la discussione sull’Italicum: «Chiederemo la calendarizzazione immediata, i tempi ci sono». L’obiettivo è quello di vedere l’Italicum trasformato in legge il prima possibile senza ulteriori e rischiosi ritorni all’esame del Senato. «Il confronto è sempre benvenuto ragiona Teresa Piccione, franceschiniana – però lasciando il paese in balia di inutili lungaggini». E poi per Renzi c’è la partita aperta con Alfano e Ncd per la sostituzione di Lupi o un ministero di peso.
Da La Repubblica del 26/03/2015.
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