DISORDINI CON LE FORZE DELL’ORDINE
DURANTE IL COMIZIO DEL SEGRETARIO LEGHISTA IN TOSCANA. DUE FERITI TRA I MANIFESTANTI E UN FERMATO. RENZI: “CONDANNARE LE VIOLENZE”.
Lo avevano annunciato da giorni: il comizio a Massa Matteo Salvini non doveva farlo. Ci hanno provato ma non ci sono riusciti. Il leader della Lega, però, ieri pomeriggio nella cittadina toscana ha parlato poco meno di mezz’ora, dopodiché è fuggito in auto verso Viareggio e in serata a Pisa. In archivio così va l’ennesima giornata di tensione attorno ai comizi del segretario del Carroccio. Comizi che, iniziati il 28 febbraio scorso, hanno mobilitato, per la sicurezza del politico milanese, 8465 uomini delle forze dell’ordine. Questi i dati del Viminale filtrati due giorni fa.
E nonostante questo, ancora ieri, al termine degli scontri, Salvini ha soffiato sul fuoco chiedendo “di chiudere i centri sociali da cui partono i lanciatori di fumogeni, bombe carta, arance, i violenti insomma”. La giornata si è aperta poco dopo le 15, quando oltre 300 manifestanti, composti da anarchici, Carc e giovani dell’area antagonista, hanno iniziato a tirare uova contro la polizia. Qualcuno ha acceso dei fumogeni. Molti hanno urlato: “Siamo tutti clandestini, siamo tutti omosessuali”. Oltre alle bandiere rosse, una ragazza espone uno striscione con la scritta: “Sono lesbica, sono rom, abbasso Salvini”. Dopodiché è iniziato il tentativo di sfondamento, respinto dalla carica degli agenti. Risultato: due manifestanti sono rimasti lievemente feriti. Si tratta di padre e figlio, con il secondo fermato per resistenza (poi rilasciato). Sette gli agenti contusi. Durante i disordini è stato lanciato un sasso sul palco. Salvini ha commentato: “Mi stanno urlando razzista, hanno bloccato una città per non farmi parlare e hanno costretto al super lavoro le forze dell’ordine, poi parlano di democrazia”. Il ministro Alfano ieri ha garantito protezione a Salvini, ribadendo di non condividere le idee del segretario padano. Stessa linea tenuta dal premier Matteo Renzi: “La nostra opposizione alla Lega è totale, ma anche quella alla violenza”. Dopo Massa, in serata Salvini è arrivato a Viareggio dove la sua auto è stata accerchiata e presa a pugni. Circostanza che lo ha convinto a lasciare la zona del mercato dove la Lega aveva un gazebo. “Non posso parlare – ha chiuso Salvini – e mettere a rischio l’incolumità della gente. Chi lancia oggetti in una piazza dove c’è una manifestazione a cui sono presenti mamme e bambini, è una testa di cazzo”. Dopodiché si è spostato lungo la passeggiata sul mare per l’ennesimo breve comizio contestato da cento persone tenute a distanza dalle forze dell’ordine.
Da Il Fatto Quotidiano del 17/05/2015.
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