E il Viminale non si ferma: 2500 profughi inviati al Nord Il premier: “Sistema ideato da Maroni”. La Cei: “Vergogna”.
Risponde il ministro dell’Interno Alfano: «Salvini occupa le prefetture, noi ci occupiamo dei problemi. Il suo atteggiamento e quello dei 3 governatori è di odio insopportabile verso il Sud. La Lega ha retto il Viminale a lungo, se voleva cancellare prefetture e prefetti aveva più di mille giorni per farlo, ma non l’ha fatto». Diversa, ma sempre critica, la posizione del governatore del Pd toscano, Rossi, che critica la realizzazione di maxi centri di accoglienza e propone (come fatto la Toscana in questi due anni), centri più piccoli per evitare di accendere tensioni sociali. Renzi intanto conferma l’intenzione «di lavorare sulla cooperazione e coinvolgere l’Ue, il cui piano è ancora insufficiente. Cosa che – sottolinea – non è stata fatta in passato per scelta». Il fronte europeo è sempre caldo. Il commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha ribadito il sostegno dell’Ue «nonostante – ha detto – alcuni Paesi si siano sfilati». Alfano gli ha chiesto di aumentare la quota di trasferimenti di rifugiati dall’Italia, superando i 24mila fissati. E che sia l’Ue a trattare con i Paesi di origine per i rimpatri. Il Viminale poi non s’è certo fatto intimidire dalle minacce dei governatori del Nord: proprio ieri ha fatto partire dalla Sicilia sui pullman 2500 profughi diretti nelle regioni di Maroni, Zaia e Toti (oltre che in Piemonte e Campania). Altri partiranno anche oggi.
Da La Repubblica del 09/06/2015.
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