Da Speranza e Cuperlo parte la sfida per la leadership “Quella di Renzi è fragile.Italicum da rifare”.
Tocca al novantenne Alfredo Reichlin bacchettare tutti: Renzi in primo luogo, ma anche le minoranze del Pd guidate da Roberto Speranza e Gianni Cuperlo, che ieri si sono unite in un’assemblea a Roma, in vista di una grande convention autunnale. «Stiamo attenti a non diventare una setta come le altre – mette in guardia lo storico leader– Il problema non è Renzi ma il pensiero politico che non c’è». Insomma «cosa c’è dietro di lui?». E poi meglio sarebbe parlare meno di Civati e più delle forze produttive del paese. Reichlin sta con gli anti renziani. Del premier e segretario dice che è «un ignorante» che non può asfaltare i valori del centrosinistra perché se lo fa «è uno stupido». Ma non è solo giornata di vecchi leoni al centro congressi vicino piazza di Spagna, dove si riunirono i grandi elettori dem indicando Mattarella per il Quirinale.
Qui ora la sinistra del Pd invoca la riscossa ed esorcizza le perdite. Nel fronte anti renziano infatti non c’è solo chi ha lasciato il partito (Civati, Fassina) e chi si è convinto a più miti dissensi (Martina, Damiano, Amendola). Bersani in prima fila rinuncia a parlare per non fare ombra alla nuova leva, soprattutto al “delfino” Speranza: «È la giornata di Roberto..».
Però una cosa l’ex segretario non può non dirla. Riguarda l’Italicum, che non sarebbe mai dovuto passare. I duri e puri della sinistra dem non votarono la fiducia a Renzi sulla legge elettorale e Speranza si dimise da capogruppo. «L’Italcium è un danno e chi l’ha voluto se ne assuma la responsabilità. Penso e spero non ci saranno altri abbandoni – commenta Bersani – Si deve rafforzare il progetto originario del Pd che è l’unica alternativa al centrodestra». Il Pd è il centrosinistra, non è un partito indistinto che perde a sinistra e non pesca a destra. Lo dice Speranza e attacca Renzi che, snobbando la sinistra, «sega l’albero su cui siede. E a forza di evocare gufi diventiamo struzzi…».
Da Firenze Renzi ironizza, riferendosi ad una platea che lo ascolta sotto il sole per l’intesa tra Italia e Istituto buddista: «La sinistra estrema si sta sciogliendo, dal punto di vista tecnico e non politico… ». A Roma contro l’Italicum Speranza suona la carica: «L’Italicum è un errore gravissimo, è intelligenza ammettere i propri errori. Se non lo si cambia, si modifichi la riforma del Senato».
E Cuperlo ricorre alla metafora del sarto per spiegare che è stato un abito proprio sbagliato, fuori taglia, quello dell’Italicum, era per un Pd che non c’è e il popolo-sarto lo ha svelato alle ultime elezioni. Spiega Miguel Gotor: «Stiamo asfaltando l’autostrada per i 5Stelle».
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Se Speranza é il delfino della sinistra allora la speranza di rinascita della sinistra é proprio da dimenticare 🙂
Ribadisco, il pd non c’entra nulla con la sinistra ovviamente.