Sai quel tuo collega che ce l’ha con l’evasione fiscale e non fa altro che condannare professionisti e commercianti? Bisogna neutralizzarlo, costi quel che costi”. Così l’avvocato Mozza al giudice Orecchi, amico suo. “Ah sì? Che fai domani, vai al mare?” Risponde Orecchi. Fine della storia, Orecchi non ne fa parola con nessuno.Però la conversazione è stata intercettata e qualche tempo dopo il Csm gli fa un procedimento disciplinare:doveva riferire quanto meno al capo dell’ufficio. Se Orecchi non è un correntizzato o magari un correntocrate, una condanna non gliela leva nessuno. E i magistrati tutti approvano. Anche il popolo plaude: di un magistrato così non c’è da fidarsi. Ancheseverosimile,questastoria è inventata. Serve per parlare della presunta intercettazione di Crocetta con oggettività e serenità. Sicché, per prima cosa, va detto che, se l’intercettazione non c’è e se il giornalista poteva ragionevolmente accertare che non esisteva, le conseguenze devono essere severe. Se c’è, allora è una buona occasione per affrontare il problema della pubblicazione delle intercettazioni penalmente non rilevanti.
SULLA NECESSITÀ delle intercettazioni a fine di giustizia non possono esserci dubbi. Terroristi, spacciatori, ladri e rapinatori ma anche (e nonostante la vergognosa opposizione di grandi frange di politica e imprenditoria) corrotti e corruttori, evasori fiscali e falsificatori di bilancio costituiscono una minaccia per la società. Le intercettazioni servono a eliminarla o diminuirla. Occorrono indizi sufficienti per utilizzare un simile mezzo di indagine e per questo c’è una procedura rigorosa prevista dalla legge. Capita spesso che dalle intercettazioni disposte in una certa indagine emergano notizie relative a reati che non si conoscevano affatto. Con i limiti previsti dalla legge, si utilizzano per nuove indagini: è interesse della collettività perseguire i nuovi reati. E capita anche spesso che emergano notizie relative alla vita personale degli intercettati e delle persone che con loro vengono a contatto.E qui si apre il problema delle intercettazioni che non hanno rilevanza penale. Cosa è più importante per la collettività, che un ladro venga perseguito a seguito di una intercettazione indiretta che rivela le sue fino ad allora ignote malefatte;o che il giudice Orecchi,amante del quieto vivere, forse condizionato da rapporti personali, addirittura connivente, non sia conosciuto come tale? Quale garanzia di indipendenza,imparzialità,autonomia daranno le sue sentenze? Ovviamente, la risposta giusta è la seconda. Dunque questa informazione penalmente non rilevante deve essere utilizzata nell’interesse della collettività. Supponiamo che qualcosa del genere accada a un politico. Vita privata,niente di penalmente rilevante, lasciatemi in pace, sono fatti miei.
Articolo intero su Il fatto Quotidiano del 26/07/2015.
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