Pranzo con la Maggioni e oggi incontro con i più alti dirigenti dell’azienda.
Il patto del Nazareno, il patto di Viale Mazzini e, adesso, il patto del quartiere Parioli (con la verdura). A pranzo è più gradevole. E fra crostate, vongole e prosecco esiste un’antologia, un’ampia gamma di patti e di piatti. Così il presidente Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, in un ristorante pariolino di Roma (esclusiva del nostro sito,ndr),hanno assaggiato lo schema che Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno cucinato per il futuro del servizio pubblico Rai. Con un ingrediente essenziale: la condivisione del potere,o meglio la spartizione.
L’EX CAPO di La7, osannato per le invenzioni editoriali e liquidato da Telecom per le voragini in bilancio (oltre 100 milioni di perdite l’anno), deve subito costruire un’affinità con la Maggioni, in teoria indicata dal fiorentino, in pratica promossa dopo i colloqui tra Maria Elena Boschi e sua eminenza Gianni Letta. Campo Dall’Orto ha un desiderio: che la riforma di Viale Mazzini, approvata a palazzo Madama e adesso trasmessa a Montecitorio, entri presto in vigore. Perché ha bisogno dei più comodi poteri di amministratore delegato,per sfuggire a qualsiasi intromissione del presidente Maggioni in un C-da di modesta caratura televisiva e con i numeri renziani non proprio stabili. Il guaio per Campo Dall’Orto è che l’ingresso in Viale Mazzini avviene dopo che l’ex Cavaliere e l’amico Matteo hanno già apparecchiato le nomine di settembre: sarà circondato dai vice Giancarlo Leone e Luigi De Siervo, uomini esperti non neofiti;dovrà consultare Forza Italia per le nuove testate che accorpano i telegiornali e generano infernali macchine da notizie (o da propaganda) e poi repulisti ai vertici dei canali (già in uscita Andrea Vianello da Rai3). Siccome l’informazione,spesso manipolata, è l’ossessione dei politici, Campo Dall’Orto deve cominciare dai tg. In Rai c’è il terrore che circoli un documento (un papello),frutto dell’accordo fra Letta-Boschi con la collaborazione di Luca Lotti, che contiene il profilo dei prossimi direttori. Per adesso è soltanto una suggestione, ma è un metro di misura pure il terrore. Maggioni è già vittima dell’adorazione delle agenzie di stampa, che ieri mattina segnalavano il suo arrivo in ufficio quasi in anticipo rispetto al sorgere del sole. Più che ai lazzi, Campo Dall’Orto deve badare ai conti, territorio assai impervio ai tempi di La7. Luigi Gubitosi lascia una Rai con un debito finanziario di 315 milioni di euro (in calo di 125 sul precedente esercizio), molto più leggero però sempre impressionante, e la quotazione di Rai Way che ha rastrellato 280 milioni, ma è un’operazione che non può avere repliche.Nonostante i mondiali in Brasile e le Olimpiadi in Russia, la raccolta pubblicitaria 2014 è stata di 675 milioni di euro e quest’anno è destinata a calare.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 07/08/2015.
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