L’INTERVISTA/MAURIZIO LANDINI (FIOM): OGGI GLI OPERAI DAVANTI ALLA SEDE DEM.
ROMA Il Mezzogiorno non è una parte separata dell’Italia. Il governo dovrebbe chiedere all’Europa di varare un piano per lo sviluppo economico del Mediterraneo. Maurizio Landini spiega cos“ la presenza dei lavoratori delle fabbriche in crisi del Sud questa mattina di fronte alla sede del Pd. A costo di essere accusato di industrialismo non credo che il nostro Mezzogiorno possa vivere di solo turismo.
Landini, che cosa chiedono oggi i lavoratori delle aziende in crisi del Sud?
Chiedono che non si lasci un’area con 21 milioni di abitanti senza un sistema economico. I dati sono impressionati. Confindustria parla di desertificazione industriale. Roberto Saviano dalle colonne di Repubblica denuncia il fatto che nemmeno più la criminalità organizzata ritiene conveniente rimanere nel nostro mezzogiorno. E’ ripreso con forza il fenomeno dell’emigrazione.
Quali sono le cause?
La crisi si è scaricata soprattutto qui. Il 70 per cento dei posti di lavoro persi dal 2007 sono stati perduti nel Sud dove gli investimenti pubblici e privati sono calati del 59 per cento, dove oggi un giovane su quattro e una donna su cinque sono disoccupati.
Come si inverte questa tendenza?
Evitando di considerare il Mezzogiorno un territorio a sé. Il Sud è una parte dell’Italia, l’Italia è uno dei Paesi del Sud dell’Europa. Oggi invece la crisi ha accentuato la divaricazione tra Nord e Sud Italia e noi riaschiamo di accettare l’idea che una parte del paese sia abbandonata a una deriva economica.
Si dice che il Mezzogiorno abbia finora puntato poco su una risorsa come il turismo. E’ d’accordo?
Sono d’accordo ma il turismo non basta. Non possiamo accettare che si perdano settori industriali importanti. Ci sono aziende nel campo dell’areonautica, dell’auto e della meccatronica che rappresentano delle punte di eccellenza. E a queste si stanno aggiungendo, ad esempio in Puglia, interessanti iniziative di giovani imprenditori. Questi sono i punti che vanno valorizzati e sviluppati. Inserendoli in un piano generale europeo. Il Mediterraneo non può essere visto a Bruxelles solo come l’autostrada utilizzata dai profughi per cercare di entrare in Occidente.
Come pensate debba agire il governo italiano?
Utilizzando i fondi europei e aggiungendo investimenti pubblici per dotare il nostro Sud delle infrastrutture necessarie allo sviluppo. La logistica è uno dei punti di debolezza del nostro Meridione.
Articolo intero su la Repubblica del 07/08/2015.
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Intervista a Maurizio Landini