Palazzo Chigi sotto accusa Il numero 2 della Cei Galantino critica le politiche sull’immigrazione, Famiglia Cristiana tenta di attenuare: “Interpretazioni esagerate”.
Il governo è del tutto assente sul tema dell’immigrazione”. La denuncia, anzi l’attacco frontale, arriva da Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, in un’intervista a Famiglia Cristiana.it . Anche ieri in 600 sbarcano a Pozzallo e a Reggio Calabria. Secondo i dati forniti dal Viminale, dall’ 1 gennaio ad oggi sono giunte 102 mila persone in Italia, circa 5 mila nell’ultima settimana. Davanti a questa emergenza, il bergogliano numero due della Cei non risparmia le critiche: “Noi salviamo gli immigranti in mare, ma poi non abbiamo nessuna intenzione di accoglierli.
Non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale. Abbiamo sempre scritto leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva”. Il bersaglio di Galantinosono“primalaTurco-Napolitano e adesso la Bossi-Fini”. “Le pratiche per la richiesta di asilo sono lunghissime – denuncia – se ci fosse almeno uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro”. È UNA CRITICA a tutto tondo.E il tono è talmente inusuale e duro che Famiglia cristiana in serata arriva a correggere il tiro,sostenendo che le dichiarazioni del vescovo sono state riportate in maniera esagerata. Ma la sostanza non cambia. Sono passate sette ore da quando è uscita l’intervista. Il governo ufficialmente non ha replicato. Ma irritazione e imbarazzo evidentemente sono arrivati ai vertici della Cei. E la difesa d’ufficio, affidata a Debora Serracchiani, vicesegretaria dem,è piccata e arrabbiata:“Questo governo sta affrontando con razionalità una situazione difficile e lo sta facendo molto meglio che in altre parti. Nessuno può pensare che l’Italia risolva l’emergenza dell’intero continente da sola”. Non è il primo affondo da partediGalantinorispettoalle scelte di Renzi e dei suoi. Già nello scorso settembre aveva esortato il premier: “Metta da parte slogan e promesse e ridisegni l’agenda politica italiana”. Sotto osservazione, allora, le politiche per la famiglia e quelle sul lavoro.E solo un mese fa ha redarguito l’esecutivo: “Ci sono altre priorità,oltre alle unioni civili”. Stavolta Galantino colpisce un nervo particolarmente scoperto per Renzi. L’immigrazione è uno dei talloni d’Achille del governo. Dice la Serracchiani: “L’Italia ha fatto sì che tutta l’Europa si muovesse”. Sul fronte interno non si è messo mano a nulla, il premier ha provato a incidere sull’agenda europea, dopo lo sbarco di aprile nel Canale di Sicilia. Ma senza successo.Nessuna revisione degli accordi di Dublino,solo una ridistribuzione di 40 mila migranti provenienti da Italia e Grecia. Poca cosa. Le cifre stanziate dalla Ue per la gestione dell’immigrazione, poi, sono risibili. La Commissione europea ha approvato lunedì 23 programmi nazionali pluriennali, pari a 2,4 miliardi di euro, a favore di fondi dedicati a migrazioni e sicurezza.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 13/08/2015.
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