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Archive for ottobre 2015

Mai così pochiMilano – lla fin della fiera l’obiettivo è stato raggiunto, alla faccia di gufi e disfattisti: Expo chiude i battenti con oltre 20 milioni di ingressi. Un trionfo, almeno per il commissario Sala, che ha la strada spianata per Palazzo Marino, per il governo Renzi e la sua retorica dell’Italia che funziona, e per il gigantesco apparato mediatico mobilitato fin dall’inizio, a suon di milioni, in una delle più straordinarie operazioni di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica che si ricordino. Restano però in sospeso due domande: i numeri testimoniano un successo? E, soprattutto, alla fine chi paga?  

Il successo di un grande “camouflage”   Se al di là della fanfara celebrativa si guardano i fatti, l’Expo universale di Milano ha registrato ingressi contenuti, chiude con un disastroso buco di bilancio, non ha rilanciato l’economia e lascia dietro di sé uno strascico di problemi irrisolti.   (altro…)

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A cuba

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L’ex assessore alla Legalità: “Da luglio chiedo la relazione sui dirigenti. Invano”.

È tra questi 101 che c’è “il milieu di amministratori e funzionari pubblici – come riportato nella relazione della commissione d’accesso – che sono stati funzionali ai disegni di infiltrazioni di Mafia Capitale”.Sonoancoratuttioquasiai loropostinell’amministrazione capitolina, mentre il sindaco “accoltellato” Ignazio Marino si alza e se ne va dal Campidoglio. I nomi della carica dei 101 sono elencati tutti, per filo e per segno, nella relazione consegnata dalla commissione d’accesso (prefetto Marilisa Magno,viceprefetto Enza Caporale e dirigente del Ministero dell’Economia Massimiliano Bardani) al prefetto di Roma Franco Gabrielli il 16 giugno 2015, dopo un lavoro di ispezione cominciato a metà dicembre 2014.   (altro…)

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Malala

L’intervista

La premio Nobel per la Pace: “I governi facciano di più. So bene quanto sia difficile partire”.

LONDRA – «Questo è il momento in cui l’Europa deve mostrare al mondo che è pronta a dare grande sostegno ai rifugiati. Dire loro: “ Sappiamo cosa state soffrendo, siamo qui per sostenervi”. Non possiamo ignorarli». Quello di Malala Yousafzai è un grido di dolore di fronte alla sofferenza di chi, come lei, è dovuto fuggire dal proprio paese.
La studentessa ha lasciato il Pakistan quando, a 15 anni, i Taliban le hanno sparato in testa. E la minaccia è ancora alta: il luogo dell’incontro per parlare del documentario “Malala” del premio Oscar David Guggenheim è comunicato solo all’ultimo minuto. La premio Nobel per la pace è sorvegliata da uomini in nero: è una ragazza minuta con un velo porpora, la blusa ricamata, e alte zeppe arancioni sotto i pantaloni larghi.

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La fiduciaNUOVE ALLEANZE Nella Capitale ci si avvia verso il primo test elettorale del Nazareno bis. Alfio Marchini in pole position.

Marino non è vittima di una congiura di Palazzo. Ha perso il contatto con lacittà”.MatteoRenzi,il “mandante” indicato dal sindaco di Roma silurato non ci mette la faccia neanche questa volta. Poche, gelide, dichiarazioni affidate al libro di Bruno Vespa in uscita il 5 novembre, Donne d’Italia e rilanciate da agenzie di stampa e tv. “Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo”. Dunque, “Pagina chiusa. Andiamo avanti”. Avanti, ci stanno le prove generali del partito della Nazione, un Giubileo tutto da organizzare ed elezioni per le quali anche nella cerchia più stretta del premier si prefigura un bagno di sangue.   (altro…)

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istatIl diavolo si nasconde nei dettagli: cala la disoccupazione, merito del jobs act è il consueto titolone.
Che bello, avete visto che questi diritti sul lavoro non servono a niente?

Poi il dettaglio: i dati dell’Istat dicono che “A settembre meno occupati e meno disoccupati: aumentano gli inattivi”.

Ovvero:

“il mese scorso l’Italia ha perso 36mila occupati (-0,2%) e 35mila disoccupati (-1,1%), mentre ha “guadagnato” 53mila inattivi (+0,4%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
E così il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,5 per cento. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192mila persone occupate) e il tasso di 0,6 punti. Quanto alla disoccupazione, il tasso pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali e nei dodici mesi di 1 punto. Il tasso di inattività, infine, è pari al 35,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali.”


Non è cosa da poco, è un po’ come le vittorie alle elezioni regionali passate, vinte dal Pd ma con una vasta astensione.
Con la differenza che qui parliamo di posti di lavoro, dove un posto una persone, una famiglia. (altro…)

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Chissà cosa diventerà da grande quel bambino di Alessandria che Equitalia tampina dall’età di due anni (ora ne ha dieci), contestandogli una serie di fatture non pagate. A una creatura che invece della cartella scolastica ha ricevuto quella fiscale e prima ancora di fare un corso era già stata costretta a fare un ricorso, saremmo disposti a perdonare praticamente tutto, persino la decisione di iscriversi alla Salvini Jugend o di disimparare l’italiano e imparare l’italianità leggendo l’autobiografia evasiva di Berlusconi nella versione a fumetti di Alan Friedman. Figuriamoci se non potremmo perdonargli qualche piccola mania di persecuzione che lo inducesse a stendersi precocemente sul lettino del commercialista. Si riescono solo a immaginare gli effetti che un trauma di quella portata è in grado di produrre su una psiche infantile. La sensazione di essere perennemente inseguiti da ometti grigi con la voce del ministro Padoan che ripetono a mo’ di giaculatoria il tuo codice fiscale. (altro…)

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dal notaioFinisce l’era Marino   Dimissioni di massa, il consiglio comunale viene sciolto. Il sindaco attacca il segretario Pd e lascia intendere: “Mi ricandido”.

Il marziano geme come Giulio Cesare,e il suo Bruto si chiama Matteo Renzi: “Mi hanno accoltellato in 26, e hanno un unico mandante”.Il marziano è anche un chirurgo: “Ho commesso errori, ma in chirurgia non sbaglia solo chi non entra in sala operatoria”.Il marziano da ieri non è più sindaco di Roma. Dopo 28 mesi è finita l’era di Ignazio Marino in Campidoglio, sfrattato dal partito della nazione, operativo anche in riva al Tevere. Dopo ininterrotte trattative tra giovedì ed ieri mattina, nel pomeriggio si sono dimessi 26 consiglieri comunali, la metà più uno sui 48 totali, facendo decadere Consiglio, sindaco e giunta. Fedeli all’ordine di non concedere a Marino neppure il finale in aula, hanno firmato tutti i 19 eletti del Pd, più due della maggioranza e cinque dell’opposizione. (altro…)

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BerlusconiL’ex premier

Il leader parla dei candidati e annuncia che sarà a Bologna con la Lega: “Salvini fa fughe in avanti, meglio stargli vicino”.

ROMA – «Il nostro candidato a Roma sarà Alfio Marchini. Lui comunque si candida, proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa. Anche a Milano abbiamo individuato una figura fuori dalla po-litica, di alto profilo, l’ho proposta a Salvini e mi sembra d’accordo. Lo presenteremo a giorni». E poi l’Italicum «che Renzi cambierà», il tifo per la Clinton, il dispiacere procurato dalla biografia di Friedman, le unioni civili lasciate alla libertà di coscienza. Silvio Berlusconi sembra tornato il fiume in piena di un tempo, in palla, siede nel salottino privee della terrazza di un grande albergo romano, Mariarosaria Rossi sempre presente, Licia Ronzulli a fargli da ombra.

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orfiniMacerie La democrazia presa a calci dal leader maximo di partito e di governo.

Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”, dice don Vito Corleone nella celeberrima scena del Padrino, ed è lecito chiedersi qual è l’offerta che i diciannove consiglieri piddini non potevano rifiutare per dimettersi in massa, far decadere il Consiglio comunale e procedere così all’affondamento del sindaco di Roma Ignazio Marino.Attenzione,lungi da noi pensare che l’integerrimo Matteo Orfini potesse far trovare nel letto di qualche eventuale dissenziente una testa di cavallo mozzata. Anche perché (sia detto senza offesa) non è che il commissario romano del Pd somigli così tanto a Marlon Brando.Resta però il dubbio che certe atmosfere di Mafia Capitale siano filtrate attraverso le finestre sbarrate del Nazareno. Almeno a leggere le cronache che parlano di una trattativa lunga e affannosa, risolta con promesse di ricandidature alle prossime elezioni e altro ancora. Qualcuno, ma guarda tu, si sarebbe fatto prendere da “dubbi, sensi di colpa e di incoerenza”(Corriere della Sera), con casi di coscienza gravi assai (“Io insieme a quel fascista non posso firmare…). (altro…)

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SI legge con una certa apprensione del vivo successo ottenuto, in Germania, da “Lui è tornato”, un film su Hitler che racconta, con acre comicità, l’effetto che farebbe la ricomparsa di quell’ometto nervoso. Nella realtà — anche la realtà mediatica — Hitler non se ne è mai davvero andato. Non solamente nell’ambito, tutto sommato ristretto, dei nazisti vecchi e nuovi; quanto nella equivoca “popolarità” della sua figura storica, documentata dalla pullulante vitalità dei fascicoli e dei documentari imperniati sulla sua sciagurata avventura. L’effetto è anche inevitabilmente comico, perché tra “la guerra di Hitler”, “le armi di Hitler”, “gli uomini di Hitler”, “le donne di Hitler”, “Hitler segreto” ci si aspetterebbe da un momento all’altro “Le cravatte di Hitler” e soprattutto “Hitler in cucina”. (altro…)

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collusi

Se il compito dei giornalisti, come ritengono molti colleghi e qualche lettore-tifoso, fosse quello di trascrivere le verità ufficiali, oggi diremmo che il “caso Marino”è giunto finalmente al suo giusto epilogo: un sindaco tutto sommato onesto, ma incapace e pasticcione, travolto da uno scandalo non gravissimo ma comunque imbarazzante, va a casa per aver perduto la fiducia del partito, della giunta, della maggioranza e di parte degli elettori, rimpiazzato da un commissario prefettizio che governerà Roma con la massima correttezza ed efficienza in attesa delle elezioni. Ma il nostro compito è guardare dietro le verità ufficiali,vedi mai che nascondano altro.   (altro…)

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GUSTAVO ZAGREBELSKYAlessandro Pace Un’associazione di giuristi e intellettuali sfida Italicum e legge costituzionale. Il professore emerito: “Rinnegano i principi liberali”.

Triplice attacco contro le riforme renziane. Primo: una raffica di ricorsi per portare l’Italicum di fronte alla Corte costituzionale. Saranno presentati nei tribunali dei capoluoghi dei distretti di Corte d’appello nei primi 15 giorni di novembre. Secondo: due quesiti, già depositati in Cassazione, per abrogare la legge elettorale via referendum. Terzo: la nascita di un “comitato per il no” che prepari la mobilitazione in vista del referendum confermativo della riforma costituzionale.   Ad animare la battaglia contro le “deforme” (copyright dell’avvocato Felice Besostri, il legale che ha già affossato il Porcellum) è il “Coordinamento per la democrazia costituzionale”, un pugnace comitato di intellettuali, giuristi, esponenti della società civile e del mondo sindacale e politico. Tra di loro, spiccano i nomi di costituzionalisti illustri, come Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Gaetano Azzariti, Massimo Villone, Alessandro Pace e Lorenza Carlassare.  (altro…)

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Una sana influenza rende la vita meno monotona. Lo stato di soave rincoglionimento garantito dal febbrone permette di cogliere il senso profondo di certe rivelazioni sensazionali. Per esempio che, se ogni giorno ti rimpinzi di hot dog frattaglie e cacciatorini, hai più probabilità di ammalarti di tumore (e forse anche di avere l’alito pesante) rispetto a chi tira avanti con verdure lesse e frullati. Sì, una sana influenza rende la vita meno monotona e un po’ meno seria. La condizione di forzata immobilità fa apprezzare meglio le fantasmagoriche evoluzioni del circo Orfini, dal nome del presidente e commissario del Pd romano che in soli due mesi è riuscito a declassare il sindaco Marino da ultimo avamposto contro le mafie a sciagura umana, combinando un pasticcio più pericoloso e indigesto di una carne lavorata. Orfini è la prova vivente dell’astuzia di Renzi, che dopo avere rottamato i vecchi del partito togliendo loro le poltrone, ora rottama i giovani e potenziali concorrenti semplicemente assegnandogliele.

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SI CERCA di essere equanimi e saggi. Ma i fatti, poi, costringono a schierarsi. Domani vado a comperare almeno un paio di bistecche (bovino italiano certificato, esente da ormoni e antibiotici) e offro un caffè al mio amico macellaio. Poi compero anche un salamino buonissimo detto strolghino, anche lui col pedigree, e offro un secondo caffè al mio amico salumiere. Il tutto anche se di carne ne mangio poca, sempre di meno, e troppi caffè fanno male. Non sono onnivoro militante, sull’alimentazione cerco di comportarmi con empirica laicità, ma dopo avere letto che è in corso d’opera una vera e propria “psicosi di massa” che abbatte i consumi di carne, cerco di trarne le corrette conseguenze logiche.
La psicosi (chiedete al dottore!) è una malattia tanto quanto la gotta o il fegato ingrossato o il colesterolo alto.

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Grazie alla speciale macchina del tempo che stiamo brevettando in redazione, siamo in grado di anticipare i prossimi sviluppi del caso Marino.   1°novembre.Ignazio Marino, dopo il clamoroso ritiro delle dimissioni da sindaco di Roma, annuncia che potrebbe ritirare il ritiro e dunque ritirarsi a una vita privata piuttosto ritirata. Matteo Orfini commenta sollevato:“È una grande vittoria del Partito democratico,ora si lavori per dare a Roma un governo degno della sua storia. Se conoscete qualcuno disposto a fare il sindaco del Pd, fateci sapere”. Segue indirizzo email.   2 novembre. “Ci avete creduto, eh?”: la giornata politica si apre con questo tweet di Ignazio Marino,corredato da una sua foto che lo ritrae con una zucca in testa, dal titolo “Dolcetto o scherzetto?”. (altro…)

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Anas.

I contatti della Accroglianò con Gasparri e le sue manovre per screditare i nuovi vertici dell’azienda: “Armani è un massone di Renzi”.

ROMA – Contatti con la politica ne aveva e ne cercava dovunque. Che fosse per accreditarsi con i suoi capi, per buttare fango sui presunti nuovi vertici o per salvare la faccia di fronte alle difficoltà. Antonella Accroglianò, la cosiddetta Dama Nera di Anas, in carcere da una settimana con l’accusa di aver intascato centinaia di migliaia di euro di mazzette, arrivava ovunque. E dove non arrivava, trovava un tramite. Così dall’informativa del Gico della Guardia di Finanza spuntano nomi di po-litici, conversazioni e relazioni. Fatti ritenuti, almeno per ora, non penalmente rilevanti ma che dimostrano la forza della rete della dirigente Anas e dei suoi collaboratori. (altro…)

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NardellaIl vendoliano Grassi insiste: “È una battaglia di legalità, ancora nessuna trasparenza sulle spese dei due sindaci”.

Scontrini fantasma a Palazzo Vecchio. Nonostante l’ex sindaco Matteo Renzi e il suo erede Dario Nardella ripetano da settimane di non aver nulla da nascondere e che le loro spese di rappresentanza sono “le più trasparenti d’Italia”, continuano a non divulgare né ricevute né giustificativi.   SUL SITO del capoluogo toscano rimangono i soliti resoconti generici privi di qualsiasi indicazione specifica mentre Francesca Santoro, dirigente dell’ufficio del sindaco che custodisce i segreti del portafoglio dell’ente, nega l’accesso agli atti ai consiglieri che ne hanno chiesto copia. (altro…)

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MarinoLungo vertice tra il sindaco e Orfini, resta lo stallo sul Campidoglio. Il premier: incontro con me se si dimette.

ROMA – Fumata nera. Ignazio Marino ritirerà le sue dimissioni: forse non oggi e neppure domani, ma l’ultimo giorno utile che la legge gli consente per restare. Ovvero domenica prossima, a meno che non decida di anticipare a sabato. Certo è che non cederà alle pressioni del Pd e all’indifferenza di Renzi. Determinato più che mai a resistere. Come l’ultimo dei giapponesi.
Il conclave per destituire il sindaco di Roma si chiude dunque com’era cominciato: con un nulla di fatto. L’inquilino del Campidoglio rimane della sua idea: revocare il passo indietro prima che il 2 novembre diventi definitivo per andare in aula e chiedere quella verifica invocata da settimane. Il commissario del partito Matteo Orfini pure: stoppare la corsa del chirurgo dem facendo dimettere in blocco i consiglieri comunali.

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Da oggi online “Non c’è problema” prodotta da Repubblica e Cattleya.

QUANDO qualcuno mi chiede “perché non c’è più un giornale come Cuore ”, o peggio “perché non rifate Cuore ?”, rispondo che rifarlo, oltre che patetico, sarebbe impossibile. Perché di satira ce n’è ancora molta, ma è altrove. Non nasce e non vive più in quella stretta dipendenza dalla politica e dal giornalismo che ha ispirato, e fatto campare, generazioni di autori. La satira, fino a vent’anni fa, era quasi tutta concentrata nelle librerie e nelle edicole. Soprattutto quella che in televisione ( la televisione generalista di allora) non poteva trovare accoglienza. O che nel cinema era spesso schiacciata dalla grevità della commedia ridanciana.

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