La falsa malattia I sospetti sulle ragioni del finto scoop: una strategia per delegittimare il Pontefice, ormai è chiara anche per la Santa Sede.
Ora che la notizia smentita e bugiarda sul pontefice malato s’è dissolta nel nulla, restano i sospetti. Che sia un complotto o una manovra per delegittimare papa Francesco insinuando un falso cancro benigno al cervello, non lo negano in Vaticano. E neppure negano che episodi simili possano capitare ancora. PER LO STORICO Alberto Melloni, scrittore e studioso del Concilio Vaticano II, gli ispiratori di queste torbide operazioni risiedono in Vaticano, scalpicciano proprio attorno a Jorge Mario Bergoglio: “La faccenda del Quotidiano Nazionale è molto buffa. Io non credo che ci sia un colpevole specifico da scovare, mi sembrano pure un po’ cialtroni. Il guaio è la corte di Bergoglio: è cambiata poco. È la stessa corte di Ratzinger, abituata a compiere nefandezze e delazioni”.
Allora ha un valore simbolico, nonché pratico, l’ultima riforma di papa Francesco che modella e snellisce la corte, cioè la Curia. E non è svelata tramite un burocratico bollettino ufficiale o una comunicazione di padre Federico Lombardi, ma l’ha illustrata Bergoglio durante l’assemblea sinodale. Il pontefice argentino ha istituto una Congregazione, un nuovo dicastero vaticano, per i laici, la vita e la famiglia. Ha accorpato i Pontifici Consigli guidati dal cardinale Stranislaw Rylko e dal vescovo Vincenzo Paglia. Più attenzione ai tre temi, meno grisaglie, più controllo, meno confusione. E va precisato che la proposta l’ha elaborata la commissione dei cardinali, il cosiddetto C9 affidato al bergogliano Óscar Rodríguez Maradiaga: una corte esterna,non interna al Vaticano. IL PAPA INVITA a non cedere a “un’ermeneutica cospirativa”, ma ha capito da tempo dov’è il marcio e la memoria (e l’esperienza) di Joseph Ratzinger è una bussola che consulta spesso. Avverte Melloni: “C’è un periodo fisiologico che un pontefice trascorre in serenità. Ma dopo un paio di anni, i soliti gruppi di potere organizzano la protesta”. E un elenco non sarà mai esaustivo. Anche se Melloni concentra l’attenzione verso le mura leonine e le ombre che s’allungano sul colonnato di San Pietro, diverse indiscrezioni di queste ore e alcune autorevoli fonti riferiscono di un ruolo dell’Opus Dei nella vicenda di Qn. Quando c’è di mezzo un evento oscuro che poi coinvolge il Vaticano, la sigla Opus Dei è ricorrente.E soprattutto se il pontefice argentino è un gesuita circondato da gesuiti. Oltre a registrare le informazioni, in questi momenti inquinati dai veleni, non conviene alimentare credenze o retroscena. Non esistono dubbi, invece, sui rapporti sempre più complessi fra la Curia. E il confronto (lo scontro),inevitabile , è vibrante sin dal giorno dell’insediamento di Jorge Mario Bergoglio. APPENA ELETTO dal Conclave,papa Francesco ha rimosso la struttura legata al cardinale Tarcisio Bertone, l’ex Segretario di Stato. Ha consegnato il governo vaticano all’ex nunzio apostolico Pietro Parolin ,una figura di prestigio estranea alle logiche curiali e ha degradato il bertoniano Mauro Piacenza,capo della Congregazioni per il Clero .
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 23/10/2015.
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