Un’altra Vatileaks: fermati monsignor Balda e la lobbista Chaouqui: “Divulgati documenti riservati e registrazioni di Bergoglio, no all’uscita di due libri”.
CITTÀ DEL VATICANO – C’è chi lo definisce il ritorno dei corvi in Vaticano. Ma questa volta la Santa Sede ha chiuso subito il recinto, cercando di impedire che la possibile ondata di un nuovo scandalo per la diffusione di documenti segreti possa erompere in una seconda, imbarazzante Vatileaks.
Un monsignore in cella, Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, 54 anni, già segretario della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Una ex collaboratrice laica del Vaticano, Francesca Immacolata Chaouqui, 32 anni, calabrese di padre franco-marocchino, esperta in pubbliche relazioni ed ex membro della Commissione referente sulle strutture economico-amministrative della Santa Sede, anch’essa arrestata, poi rilasciata perché ha collaborato con le indagini. Sono i contorni della nuova bufera giudiziaria scoppiata Oltretevere per la fuga di notizie e di carte finite in inchieste giornalistiche, e ora anche in due libri in uscita.
L’indagine, condotta dal comandante della Gendarmeria vaticana Domenico Giani, era partita lo scorso maggio e si è concretizzata nella notte di Halloween, fra sabato e domenica scorsi, quando le due persone convocate dalle autorità vaticane per essere interrogate, sono state trattenute in stato d’arresto. Papa Francesco è stato subito informato dei provvedimenti.
L’indagine di Giani aveva preso le mosse dalla pubblicazione di documenti riferitisi alla Commissione economica, presenti già in inchieste firmate sull’ Espresso dal giornalista Emiliano Fittipaldi. Poi si è accelerata per l’uscita, il prossimo 5 novembre, del volume di Fittipaldi “Avarizia” (Feltrinelli) e anche di “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi (Chiarelettere), quest’ultimo autore di quel “Sua Santità” con le carte fornite dal maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, nella Vatileaks che aveva portato a un inedito processo nel piccolo Stato.
Ieri la Santa Sede ha rilasciato un comunicato duro. «Pubblicazioni di questo genere non concorrono a stabilire verità, ma a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa». Il Vaticano sostiene che i libri annunciati, di cui potrebbe essere anche chiesto il ritiro, «anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa».
Il libro “Avarizia” è un’inchiesta che partendo da documenti originali (verbali, bilanci, relazioni) intende svelare la ricchezza della Chiesa, dove il Papa sperimenta la resistenza a un cambiamento nella gestione del denaro. “Via Crucis” è un’analisi in cui si parte da registrazioni e documenti inediti per raccontare la difficile lotta di Jorge Bergoglio per cambiare la Chiesa. Con intercettazioni di Papa Francesco mentre sferra un attacco contro la nomenclatura a capo delle finanze, denunciando: “I costi sono fuori controllo. Ci sono trappole…”. Ora monsignor Balda resta in cella, la stessa nel Palazzo della Gendarmeria dove per cinque mesi fu rinchiuso Paolo Gabriele. Non si sa ancora se per lui partirà anche un procedimento canonico. Francesca Chaouqui invece, come ha confermato il suo avvocato Giulia Bongiorno, «ha depositato documenti a supporto delle dichiarazioni rese», ed è già rientrata a casa. «Confido di uscire innocente dalla vicenda », ha detto.
Articolo intero su La Repubblica del 03/11/2015.
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