“AVANTI POPOLO”.
Al Teatro Quirino di Roma Presentati i nuovi gruppi degli ex dem insieme a Sel Mille persone accorse per il battesimo della nuova formazione anti-Renzi.
Matteo Renzi ha fatto male i conti: uno spazio a sinistra del Pd esiste. La nascita dei gruppi parlamentari di Sinistra italiana, avvenuta ieri mattina al teatro Quirino di Roma, già pieno ben prima dell’orario di inizio, non è stato un semplice fatto parlamentare,ma l’avvio di un nuovo progetto politico. Un migliaio di persone presenti, molte delle quali costrette a rimanere fuori. Fino a quando Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre e Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel, usciti in strada hanno concesso la replica dei propri interventi. L’INIZIATIVA del Quirino è un punto sia nei confronti di Pier Luigi Bersani, che invita a rimanere nel Pd, sia verso Matteo Renzi che accusa i transfughi di “fare il gioco della destra”. Al primo D’Attorre ricorda,“con molto affetto”,che le cose che dice di voler fare “nel Pd sono im-pos-si-bi-li” mentre a Renzi è Stefano Fassina a dire che“la destra l’aiuta chi fa la destra”. Cioè Renzi.
Il nemico è chiaramente lui, il suo “populismo”, le sue politiche liberiste, la “mutazione genetica” impressa al Pd. Se proprio volete chiamarci “la Cosa rossa”, chiosa Arturo Scotto, attuale capogruppo di Sel,“allora occorre chiamare il Pd la Cosa bianca”. I gruppi parlamentari si formeranno martedì e saranno costituiti da Sel di Nichi Vendola, ieri assente per un malore della madre, e dagli ex del Pd. La guida dovrebbe restare nelle mani di Scotto, mentre il vice dovrebbe essere un ex pd. Ancora in forse i senatori ex M5s, oggi nel gruppo l’Altra Europa per Tsipras, anche se Francesco Campanella è intervenuto dal palco. In fase di attesa anche Rifondazione e Pippo Civati. Fassina è il protagonista della giornata. A lui l’introduzione con cui offre la sintesi: “Rivendichiamo con orgoglio il keynesismo contro il liberismo alla Happy Days di Renzi”. Il “keynesismo” viene benedetto dal Nobel Joseph Stiglitz, che sarà consulente del gruppo e produce un corollario curioso: l’interesse per la nuova formazione da parte di Giorgio La Malfa, ex repubblicano, ex berlusconiano ma keynesiano convinto. “Saremo partigiani del lavoro” rincara Fassina che rilancia “il piano del lavoro”, caro alla Cgil di Susanna Ca-musso (non è un caso, la sala è piena di quadri Cgil). Un riferimento è anche per la “dottrina sociale di papa Francesco”. Di Coalizione sociale non si parla, non c’è Maurizio Landini anche se per la Fiom è venuta come osservatrice Francesca Redavid. Che la platea,dall’età media piuttosto alta, provenga in larga misura dal Pd, e dal Pci, si capisce quando, alla citazione di Berlinguer, scatta l’applauso più caloroso.La sala è in cerca di un partito, segue in religioso silenzio la “lezione” di politica fatta da Carlo Galli, si scalda quando si parla di Costituzione – particolarmente apprezzato Felice Besostri che illustrai ricorsi in tribunale contro l’Italicum–o di scuola pubblica. SEL ACCETTA di fare da comprimaria godendosi i tanti complimenti per la “generosità” con cui ha consentito la nascita del gruppo. Fraotoianni è a suo agio con Fassina e D’Attorre e il partito incassa un risultato evidente come sottolinea Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio: “Un passo decisivo verso il nuovo partito”. Mentre in sala si aggira Corradino Mineo, si ripetono gli appelli a non fare di nuovo errori. La storia dei raggruppamenti a sinistra è lastricata di fallimenti, tutti hanno qualcosa da farsi perdonare,molti sono seduti in sala.
Da Il Fatto Quotidiano del 08/11/2015.
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