Cosa mangiano i nostri animali domestici?
Ecco, cosa c’è dentro le crocchette che diamo ai nostri gatti?Report, che nel passato con Sabrina Giannini si è già occupata in diverse inchieste del tema dell’alimentazione, questa sera darà una risposta a questa domanda.Non è solo per un discorso di affezione (i vitelli dopati, l’olio di palma) ai nostri compagni di vita, Il business del cibo per gatti cuba 1 miliardo e 800 ml di euro l’anno: questo è quanto gli italiani spendono per Fido e per Fuffy.Abbastanza per chiedersi se possiamo stare tranquilli del cibo che troviamo nei supermercati: c’è trippa per gatti?
La scheda del servizio: Troppa trippa di Sabrina Giannini“Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti.Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia.Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l’utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l’alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di 8 miliardi di euro).L’inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l’ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi”.
“In Italia si stanno sperimentando nuove forme di collaborazione tra cittadini e amministrazioni locali. La prima permette di pagare le tasse anche senza soldi. Si chiama baratto amministrativo ed è stato introdotto dalla legge Sblocca Italia del 2014. Lo stanno già sperimentando alcuni comuni italiani: il cittadino, in cambio di lavori utili come la manutenzione del verde o la pulizia di una scuola, ottiene sconti sulle tasse comunali o l’azzeramento dei debiti accumulati. A Milano, la prima grande città a introdurre il baratto amministrativo, si permette ai morosi con un reddito inferiore ai 21 mila euro di chiudere le pendenze con il Comune, multe comprese”.
Se vai a lavoro in bicicletta, il comune ti paga. L’ha proposto ai suoi cittadini il sindaco di Massarosa, in provincia di Lucca. Si chiama Bike to work e la piccola citta toscana è la prima in Italia a sperimentarlo sul modello di Parigi. Il lavoratore-ciclista riceverà 25 centesimi ogni chilometro percorso per andare sul posto di lavoro. Un incentivo in più per lasciare la macchina a casa e inquinare di meno.
Da unoenessuno.blogspot.it
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