Leggo che, in Emilia, il Pd sta vendendo tutte le sedi di partito: non c’è più nessuno e costano troppo. La crisi della militanza in tutta Italia sta costringendo il Pd a dismettere i locali più grandi, anzitutto in quella regione che un tempo fu il fulcro della base Pci. Nelle città emiliane, in due anni, si sono perse 4mila tessere e delle decine di sezioni degli anni ’70 ne sono rimaste solo otto. I dirigenti si affrettano a dire: “Non è solo colpa di Renzi”. Può essere, ma di sicuro Renzi sta aiutando come nessuno a demolire quel che resta dell’appartenenza a “sinistra” (sinistra???). Il paradosso ulteriore è che Renzi ha – e avrà – la maggioranza degli elettori (non degli italiani) proprio grazie a questi nostalgici del Pci che votano Pd convinti che Renzi sia il nipote un po’ tonto, ma comunque legittimo, del grande Enrico. Un po’ come nel calcio: “preferivo Mazzola, sì, ma in fondo va bene anche Guarin perché l’Inter è l’Inter” (vale per ogni squadra, beninteso).
Chiamatelo Morbo di Lerner o Sindrome di Nannimoretti: i rottamati che votano il loro rottamatore. O più che altro il loro “sicario”. Più lui li picchia e ne umilia i valori, più loro – anzitutto gli over 60 – lo votano “per abitudine”. Un cortocircuito da cui non sarà possibile uscire. E molti giovani saranno condannati a questo governo di giovani vecchi, votato anzitutto da quegli ex militanti così attaccati alle loro nostalgie da fraintendere per novità questo presente da gattopardi 2.0.
Da facebook.com/Andrea-Scanzi
L’ha ribloggato su Redvince's Webloge ha commentato:
puntuale e preciso. le amebe imbottite di televisione e quant’altro condannano figli e nipoti alla sudditanza e pensano ancora di essere di sinistra. stolti.