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Archive for gennaio 2016

Toh: il ‘New York Times’ lo chiama «umore anti-establishment». E si riferisce al fatto che il miliardario Donald Trump seduce una fetta crescente della working class americana. Quella iscritta ai sindacati, quella che tradizionalmente vota democratico e su cui contava anche Hillary Clinton.

Insomma, i lavoratori di classe medio bassa. Che ora potrebbero scegliere un candidato di estrema destra perché si schiera contro l’immigrazione, certo, ma anche contro la globalizzazione dei mercati, contro i trattati di libero commercio, contro i tecnocrati e i lobbisti che reggono i fili del sistema. (altro…)

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Sala-Balzani

Scintille tra i candidati del centrosinistra nel confronto di Radio Popolare. L’ex commissario: “Surreale chiedere oggi cifre”. Balzani: “Davanti agli elettori devi essere trasparente”. Majorino: “Fuori i conti ora”.

Primarie Milano, Sala su Expo: “Bilanci si pubblicano a marzo”. Balzani: “Li avrei presentati prima, serve trasparenza”.

Lo scontro al dibattito di Radio Popolare. Majorino: “Caccia i conti”. Il vice sindaco uscente attacca anche sul piano politico: “C’è chi ha il voto di Denis Verdini e chi ha quello di Giuliano Pisapia”. (altro…)

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Mal'ariaLegambiente: «Serve una strategia nazionale per la qualità dell’aria e un piano per la mobilità nuova».

Situazione critica in Pianura Padana. Maglia nera a Frosinone Scalo.

I dati  scientifici di Mal’Aria di città 2016, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e acustico, confermano che le città italiane sono soffocate e avvolte dallo smog: «Anche il 2015 per l’aria respirata nei centri urbani è stato un anno da “codice rosso”, segnato da un’emergenza smog sempre più cronica. Milano avvolta in una cappa che la fa somigliare a Pechino, la Pianura Padana coperta da un manto di nebbia e smog, la città della Mole dove non si intravedono sullo sfondo le montagne e la vetta del Monviso, o Roma che si risveglia più volte velata da un’insolita foschia sono solo un esempio. Non basta appellarsi all’assenza di vento e pioggia per intere settimane, l’aria diventa sempre più irrespirabile a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili, dell’ozono e del biossido di azoto che causano, tra l’altro, danni alla salute dei cittadini e all’ambiente circostante». (altro…)

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Natangelo

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L'allarmeBoom di indagini sulle banche. No al reato di clandestinità Il guardasigilli Orlando sulle toghe sporche: “Politica timida”.

ROMA – C’è chi lo considera un rito frusto, ma le inaugurazioni dell’anno giudiziario rivelano il malessere criminale dell’Italia. La mafia sempre potente in Sicilia e Calabria, ma pure a Roma, la corruzione dilagante ovunque, i tanti morti sul lavoro (33 in Puglia), le troppe prescrizioni, l’endemica mancanza di personale, e quest’anno il boom delle indagini sulle banche e gli scandali delle “toghe sporche” tra Napoli e Palermo che spingono il Guardasigilli Orlando e il vicepresidente del Csm Legnini ad andare proprio a Palermo e a Caltanissetta per le cerimonie.

Un bilancio diverso dal passato perché non c’è più la contrapposizione tra magistratura e politica. Restano le divergenze sulle singole norme, come sul reato di clandestinità che il procuratore di Palermo Lo Voi chiede di abolire. O sulla prescrizione che le toghe, come il Pg di Palermo Scarpinato, chiedono di bloccare o raddoppiare almeno per la corruzione. Ma le polemiche lasciano il campo ai “fatti”, e non ce n’è uno che sia positivo.

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cameraA volte le parole che non esistono valgono più di un trattato di sociologia. Volete sapere perché nell’ultimo rapporto di Transparency International l’Italia viene ancora indicata come il secondo Paese più corrotto di Europa dietro Grecia e Romania? O perché, dopo aver inasprito le pene sulle mazzette e aver creato l’Anac di Raffaele Cantone, l’unico risultato tangibile sia stato sorpassare la maglia nera Bulgaria restando ad anni luce di distanza da Danimarca, Finlandia, Regno Unito, Canada eStati Uniti?

Beh, invece prendere in mano le collezioni dei giornali o qualche manuale di storia politico-economica, basta riflettere sulla nostra lingua. Nel Belpaese nessuno, al partire dal popolo italiano, ha mai sentito la necessità di coniare un termine per definire ilwhistleblower o per spiegare cosa sia l’accountability. Così, mentre la Camera approva in prima lettura una legge per tutelare il dipendente che segnala casi di malaffare all’interno dell’azienda per cui lavora, a corrugare la fronte contro il whistleblower non è solo Forza Italia, ma a malincuore pure l’Accademia della Crusca. E se i seguaci di Silvio Berlusconi votano no per ragioni ormai quasi genetiche, gli onesti accademici fiorentini si trovano invece costretti a sottolineare che “al momento, nel lessico italiano non esiste una parola semanticamente uguale al termine angloamericano”. Si usa l’inglese, spiega la Crusca, perché da noi l’idea di dire bravo a uno che denuncia il suo superiore ladro o un suo parigrado malfattore non è mai stata popolare. Avete presente quella filastrocca : “Chi fa la spia non è figlio di Maria…”. (altro…)

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Renzi family day

Guerini: la piazza va rispettata ma noi dobbiamo decidere. Le preoccupazioni dei dem. Il ruolo del M5S.

ROMA – Nel governo e nel Pd le voci sono univoche: la piazza del Circo Massimo non cambia il cammino fatto fin qui sulle unioni civili. Chi fa il confronto con il 2007, con quel Family Day che riempì piazza San Giovanni e affossò il cammino dei Dico (le unioni civili del tempo), nota più di una differenza: allora il fronte era più largo e l’intervento della Chiesa ancora più deciso. Quel giorno c’erano Silvio Berlusconi, Pier Ferdinando Casini, Clemente Mastella. Beppe Fioroni e Mara Carfagna. Daniela Santanchè e Giulio Andreotti. C’era perfino il giovane presidente di provincia Matteo Renzi, che ieri ha preferito parlare di Europa nel posto in cui il sogno europeo è nato – a Ventotene – piuttosto che soffermarsi a commentare migliaia di persone che gli dicono #renziciricorderemo usando un hashtag che vorrebbero fosse virale.

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Vi vedo e vi piango, verrebbe da dire al ministro Gian Luca Galletti e agli altri cerchiobottisti di governo dopo avere ascoltato il no, no (poiché il di più viene dal Maligno, Matteo 5,37) del Family Day alla legge Cirinnà, bocciata in toto senza se e senza ma. Perché i furbetti pensavano di salvarsi l’anima (e gli elettori) con una comparsata al Circo Massimo, teneramente per mano a pargoli e consorte. O con la “piena adesione” di Angelino Alfano, prostratosi nel chiuso del Viminale al defensor fidei della famiglia naturale Massimo Gandolfini. Costui (neuropsichiatra bresciano, neocatecumenale, sette figli, tipo tosto e da talk show) parlava con alle spalle uno striscione programmatico (“Renzi ce ne ricorderemo”) e di fronte una piazza stracolma, che anche se non erano due milioni sostanziava efficacemente l’insistita e credibile minaccia: “Quella legge va respinta, vediamo chi ci aiuta e chi no”. (altro…)

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Family day

Gli organizzatori: siamo due milioni. Il messaggio a Renzi: “Ci ricorderemo di te”. Vertice con Alfano.

ROMA – Una sola parola d’ordine: la legge Cirinnà va «pienamente respinta». Radicalmente rimandata al mittente, senza se e senza ma, senza maquillage e senza mediazioni. Massimo Gandolfini, il portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli” che ha organizzato il Family day e che ieri, dal palco, grida che nel catino del Circo Massimo, ci sono due milioni di persone («Un successo epocale»), chiude il raduno cattolico con un invito alla riscossa e parole durissime: «Le femministe dovrebbero vomitare all’idea che si possa comprare l’utero… ». Un video-choc sulla maternità surrogata è appena stato proiettato, la californiana Jennifer Lahl ha raccontato delle maternità usa e getta e dei figli di Elton John e del suo compagno. Gandolfini avverte i politici: «Vedremo chi ci aiuta e chi no, chi ha ascoltato il messaggio di questa piazza e chi se lo mette sotto i tacchi». I politici pro Family applaudono nel sottopalco.

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Vedo che molti fenomeni sono scesi in piazza per dire agli altri come ci si ama. Danno lezioni, fanno distinguo e si ergono a giudici. Pretendono perfino di insegnarci cosa sia “famiglia” e cosa no. E hanno pure il coraggio di opporsi al ddl Cirinnà, che mira a garantire giusto il minimo sindacale.
Non ho mai valutato le persone in base al loro essere eterosessuali o omosessuali, alle loro preferenze, alla loro pratica preferita. Se siamo fidanzati, sposati, conviventi. Se abbiano uno o dodici amanti. Non mi sono mai posto il problema e in tutta onestà non me n’è mai fregato niente. Se fosse per me varerei subito mille cattedre su feticismo, sadomaso, trampling e derivati, e vorrei anche come docente Rosario Dawson vestita come in Sin City. Sarebbe meraviglioso, lo so, ma non si può avere tutto. Il sesso è piacere e gioco, e detesto per questo oltremodo i bacchettoni bigotti, odiosi e pericolosi come pochi altri esseri al mondo. (altro…)

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gramellini

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renzi“Renzi dovrà venire quanto prima al Copasir per chiarire la vicenda sulla futura segreta struttura per la sicurezza cibernetica che con il passare delle settimane assume aspetti sempre più inquietanti. Ma in questi giorni, nel silenzio di molti, è emerso un ulteriore aspetto tutt’altro che irrilevante. Facciamo un veloce passo indietro per capire bene di cosa si tratta.
Siamo a marzo 2015, il Parlamento discute sul DL Antiterroismo e il governo prova a modificare l’articolo 266 – bis del codice di procedura penale, in materia di intercettazioni e di comunicazioni informatiche o telematiche. Si aggiungono le seguenti parole: “anche attraverso l’impiego di strumenti o di programmi informatici per l’acquisizione da remoto delle comunicazioni e dei dati presenti in un sistema informatico”. Si trova quindi il modo di rendere legale il trojan di Stato dando la possibilità di accedere da remoto a pc e telefonini. (altro…)

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ISENATORI cinquestellati si sono adirati (con conseguente tumulto vocale) perché il capogruppo del Pd Zanda insisteva nel definire Di Maio loro “leader”. Come è noto in quel movimento non ci sono leader, né deputati, né senatori ma solamente “cittadini”, tutti equivalenti, di eguale peso e misura, uno vale uno eccetera. Non è solo una questione formale. È una sostanziale e rispettabile ridefinizione dei ruoli politici. Ma pretendere di vederla applicata senza scampo e da chiunque è una forma di pedanteria controproducente, e ricade in pieno nel formalismo: che è uno dei più vacui difetti della vecchia politica.

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edoardo-baraldi-renziDa giorni i titoli dei giornali ruggivano e rombavano come tamburi di guerra. Uno per tutti, quello de La Stampa di ieri: “Renzi affronta la battaglia contro Angela Merkel con i consigli di Napolitano”. Accipicchia, stavolta Matteo va a Berlino e gliele canta chiare, alla Cancelliera. Mica come le altre volte che pareva intenzionato a fare sfracelli e poi, appena la vedeva, si scioglieva come un ghiacciolo. No, adesso è caricato a pallettoni: dopo l’attacco a Juncker, tocca alla mandante crucca. Flessibilità come se piovesse, 17 miliardi di deficit aggiuntivo (un punto di Pil), ciapa la manovra italiana e porta a casa. Prendere o lasciare. Tiè. Poi si sa come vanno queste cose. È bastato che la Merkel gli mostrasse i suoi stivaloni in pelle umana, e il leone s’è fatto coniglio, anzi agnellino. Tutto docile e ubbidiente, come le altre volte. (altro…)

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presadiretta

A PRESADIRETTA ancora una  puntata con due diverse inchieste. Nella prima parte si parlerà di educazione sessuale e affettiva tra gli adolescenti e di bullismo, mentre nella seconda pagina scopriremo come stanno le cose a quattro anni di distanza dalla vittoria del Referendum per il ritorno all’acqua pubblica.

IL TABU’ DEL SESSO. Un viaggio tra gli adolescenti italiani e il loro rapporto con la sessualità, il sexting, il bullismo, la cattiva informazione sul sesso, le discriminazioni di genere, per scoprire se esiste in Italia il Tabù del sesso. A PRESADIRETTA tante storie e testimonianze inedite dei parenti di ragazzi vittime del bullismo e del cyber bullismo, il parere degli esperti, degli psicologi, dei ragazzi e dei genitori.

Perché nel nostro paese non si fa una buona educazione sentimentale e sessuale tra i ragazzi?

Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate anche in Germania e in Olanda, paesi con modelli culturali ed educativi diversi dai nostri. In Germania l’educazione sessuale è materia obbligatoria in tutte le scuole. In Olanda “l’educazione multidisciplinare alla sessualità” comincia a 4 anni, sempre a scuola. Ed è il paese con la più bassa incidenza di gravidanze tra gli adolescenti d’Europa e l’età media più alta del primo rapporto sessuale, 17 anni.

E poi la seconda pagina con ACQUA IL REFERENDUM TRADITO. Era il 2011 e gli italiani votarono in massa per dire si all’acqua pubblica, 27 milioni di cittadini alle urne. Come è andata a finire? Perché l’esito della consultazione referendaria non è mai stato ratificato da una legge nazionale e l’acqua è ancora affidata al mercato?

PRESADIRETTA è stata in Sicilia, dove una legge regionale per il ritorno all’acqua pubblica ci sarebbe, ma non è ancora cambiato nulla. La Regione ha il record di gestori privati, sono 5 su 9 che dovrebbero garantire erogazione, controllo della qualità e servizi. Ma come vanno davvero le cose?

Anche in gran parte della Campania l’acqua è ancora affidata al mercato, ma il Comune di Napoli è l’unica grande città italiana che ha scelto la gestione interamente pubblica del servizio idrico. Le tariffe oggi sono tra le più basse d’Italia e l’azienda ha chiuso l’ultimo bilancio con 8 milioni di euro di utili.

“IL TABU’ DEL SESSO”  e “ACQUA IL REFERENDUM TRADITO” sono un racconto di Riccardo Iacona con Liza Boschin, Giulia Bosetti, Alessandro Macina, Raffaella Notariale, Andrea Vignali.

Da presadiretta.rai.it

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Renzi-Merkel

Il premier a Berlino archivia lo scontro frontale sui 17 miliardi di deficit aggiuntivo previsti dalla legge di Stabilità. E si concentra sullo scorporo dai vincoli del patto di stabilità dei soldi che Roma deve mettere sul piatto per la Turchia. Soldi che Padoan, neanche due settimane fa, chiedeva fossero presi dal bilancio Ue. La Cancelliera gela il leader Pd: “E’ compito della Commissione decidere”.

Matteo Renzi cerca la sponda di Angela Merkel sullaflessibilità di bilancio. Ma ottiene solo di essere ancora una volta rimbalzato. “E’ compito della Commissione decidere”, lo gela la Cancelliera. Così il vertice tra “Angela” e “Matteo” a Berlino, al di là della cordialità ostentata in conferenza stampa, si chiude con un nulla di fatto su tutti i fronti. Anche perché è lo stesso premier italiano a ridimensionare il perimetro delle richieste, limitandosi a rivolgere a Bruxelles una frecciatina e archiviando lo scontro frontale andato in scena nelle scorse settimane. Scontro che aveva al centro la partita più importante: i quasi 17 miliardi di deficit aggiuntivo (un punto di Pil) previsti dalla legge di Stabilità, che viene considerata a rischio di non conformità e su cui l’esecutivo Ue darà il proprio verdetto a maggio. (altro…)

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pollettoalcloro“Gli Stati Uniti gettano la maschera. Con il Ttip vogliono invadere il mercato europeo. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato unrapporto che analizza le conseguenze su import ed export per le due sponde dell’Atlantico qualora il Ttip venga approvato. I risultati sono impressionanti.

Con il Ttip e la rimozione delle protezioni sanitarie nel commercio, il surplus europeo scenderebbe da 7,6 a 0,1 miliardi di euro. Gli Stati Uniti esporterebbero in Europa beni dal valore di oltre 9,5 miliardi di dollari. Le eccellenze dell’agricoltura europea verrebbero rase al suolo. A chi conviene, dunque, il Ttip? Sicuramente no a chi produce in Europa. (altro…)

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Dado

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vauro

Da facebook.com/vaurosenesi

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mediaset

Le carte.

In un rapporto della Finanza i dialoghi tra i padroni del calcio sui diritti tv: Sky fuori dai giochi Spunta anche la Began, chiedeva soldi a Bogarelli.

ROMA – Due relazioni della Guardia di finanza, che da tempo indaga sull’asta per i diritti tv della Serie A, mettono nero su bianco quello che tutti sanno, da sempre. E cioè che esiste «un vero e proprio “sistema” ruotante intorno a Infront (la società che fa da advisor alla Lega Calcio,
ndr)
». E che questo sistema «è stato in grado di influenzare l’aggiudicazione dei diritti tv e di mascherare l’effettiva situazione di taluni club attraverso l’erogazione di finanziamenti ad hoc». A sostegno di questa affermazione, centinaia di intercettazioni telefoniche che descrivono un quadro inquietante, secondo il quale il calcio italiano sarebbe governato dalla triade Mediaset-Infront-Lega calcio.

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