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Archive for aprile 2016

Travaglio

Confronto tra Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, e Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia, situazione campana del Pd nel corso di Otto e Mezzo (La7). Travaglio prende spunto dalle dichiarazioni rese dal governatore della Campania alla rubrica settimanale #matteorisponde di Matteo Renzi e menziona le liste dei candidati impresentabili alle elezioni regionali del 31 maggio scorso. “In quell’elenco” – ricorda Travaglio – “c’era anche lo zio di Stefano Graziano.

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renzi-padoan

Il premier Renzi: “Fossi uno di quelli che aveva i soldi lì andrei ad abbracciare Padoan”. Codacons: “Decreto irricevibile, crea inaccettabili discriminazioni tra risparmiatori danneggiati. Lo impugneremo per ottenere l’annullamento dalla Corte costituzionale”. Il consiglio dei ministri ha approvato anche misure per accelerare il recupero crediti: in pegno alla banca i beni dell’azienda.

Il provvedimento approvato venerdì sera dal consiglio dei ministri punta a ”risolvere definitivamente tutti i problemi del mondo bancario”. Così il premier Matteo Renzi, con notevole ottimismo, ha commentato il via libera al decreto banche che contiene tra il resto le norme sui rimborsi per gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara eCarichieti, “risolte” a novembre azzerando i risparmi di migliaia di clienti. (altro…)

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L’analisi.

Il provvedimento approvato ieri prova a limitare il problema politico causato dalle norme Ue. Nonostante Atlante gli attriti restano.

MILANO – C’è un filo rosso che lega il fondo Atlante, presentato ieri dal professor Alessandro Penati in un lussuoso albergo al centro di Milano, e il decreto sulle banche approvato poche ore dopo a Roma dal Consiglio dei Ministri presieduto da Matteo Renzi.
Quattro mesi dopo l’entrata in vigore delle norme europee che prevedono siano gli investitori, e non più i contribuenti, a pagare il costo dei salvataggi bancari, l’Italia prova a evitare le conseguenze più tossiche del cosiddetto “bail-in”.

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L’altra sera, mentre guidavo, ero all’ascolto di Sebastiano Barisoni che a Radio 24 cercava, disperatamente, di spiegare agli ascoltatori come la barriera del Brennero, progettata dall’Austria al confine con l’Italia, fosse puro autolesionismo visto che a pagare il prezzo del blocco in termini di traffico e commerci, saremmo stati noi ma anche loro.

E io, disperatamente, prendevo nota di una vera contabilità dell’assurdo che l’indomani ho ritrovato sui giornali. Ore di ritardo che per ogni Tir possono costare 60 euro e oltre, con una perdita secca tra i 5 e i 10 miliardi per la nostra economia, e fino a 2 miliardi per quella austriaca. Per evitare le file mostruose che si formeranno al valico, i carichi provenienti dall’Italia saranno costretti a percorrere tragitti molto più lunghi e costosi attraverso Svizzera e Francia. L’inizio della fine per l’epoca felice di Schengen e della libertà dalle barriere. (altro…)

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natangelo

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TUTTO è bugiardo, in questa storia, a cominciare dai nomi delle cose. In un posto che si chiama Parco Verde e che non è un parco ma un serpente di palazzi e non è verde — di verde ha solo i calcinacci dell’intonaco sbrecciato — una bambina di sei anni a cui hanno messo nome Fortuna viene spinta giù dal terrazzo condominiale, otto piani, perché ha detto di no, questa volta, all’incredibile serie di violenze «croniche e reiterate», si legge nelle carte del tribunale, di un uomo di 44 anni: il padre della compagna di giochi e di pianerottolo da cui passava i pomeriggi. Quali giochi, che pomeriggi.
Tra i primi a piangere il cadavere scende un altro inquilino dello stabile, accusato mesi prima insieme alla moglie di violenza su minori. Quali lacrime.

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renzi

Show comico col governatore della Campania, ma nemmeno una parola sul caso Graziano. L’ex “impresentabile” oggi è il volto di punta del Pd nella Regione.

Matteo #risponde, però #omette e #dimentica. L’appuntamento del premier con la diretta Facebook del mercoledì dura un’ora e venti minuti; inizia insieme al giornalista Riccardo Luna e si chiude con l’ospite d’onore Vincenzo De Luca, governatore campano e battutista straordinario. In ottanta minuti, Renzi parla molto ma si scorda almeno un paio di nomi.

Nemmeno una menzione per Denis Verdini, che oggi è ricevuto al Nazareno. Ma soprattutto non viene mai nominato Stefano Graziano, il presidente del Pd in Campania indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. (altro…)

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La prima pagina è dell'Unità del 2010:sei anni fa..

La prima pagina è dell’Unità del 2010:sei anni fa..

Vero: Berlusconi e Verdini hanno governato in un governo tecnico con Bersani ed erano nella maggioranza di Letta.
Con molti mal di pancia da parte dell’elettorato di sinistra, sia perché questi governi hanno poi portato avanti quasi esclusivamente politiche di destra (e aumentato le diseguaglianze nel paese), sia perché questo ha di fatto svuotato i partiti di centro dx (oggi in crisi) del loro elettorato che oggi potrebbe tranquillamente votare PD. (altro…)

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Nuovo Nazareno

A palazzo Grazioli il pranzo è terminato, le pance sono piene con moderazione centrista e un partecipante all’Evento sibila gongolante: “Silvio ha fottuto di nuovo tutti”. Altri dettagli, divertiti e crudeli, riguardano il colore della faccia di Giovanni Toti, governatore ligure e teorico del partitone lepenista insieme con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “La sua faccia era nerissima, pure Romani era cupo ma non quanto Toti”. Attorno alla mensa berlusconiana sono in tanti: Gianni Letta, Deborah Bergamini e Mariarosaria Rossi del cerchio magico, gli ex an Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, i capigruppo parlamentari Brunetta e Romani, le ex ministre (campane) Nunzia De Girolamo e Mara Carfagna, l’onnipresente Niccolò Ghedini. I tifosi dichiarati di Meloni sono tre: Toti, Romani e anche Gasparri, in autunno per Marchini ma da settimane per “Giorgia”. A loro, il Condannato rende da subito indigesto l’antipasto: “Come ufficio di presidenza mi avete delegato a risolvere il caos di Roma. Io ho scelto: il nostro candidato è Alfio Marchini e ho fatto già una nota prima di questo pranzo per evitare voci e retroscena”. (altro…)

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A dispetto del nome ecologico, il Parco Verde di Caivano è un conglomerato orrendo di case attaccate l’una all’altra per farsi coraggio. A un certo punto da uno di questi palazzacci sono cominciati a cadere i bambini. Prima Antonio da una finestra. Poi Fortuna dal terrazzo, perdendo una scarpetta nel volo. La signora dell’ultimo piano ha negato di avere visto la bimba sul suo pianerottolo: in seguito si è scoperto che la scarpetta l’aveva nascosta lei. Ma tutta l’indagine è stata un rosario di reticenze e connivenze, di adulti che coprivano i colpevoli nel timore di ritorsioni, perché la paura è il veleno che hanno respirato per tutta la vita e il silenzio omertoso la migliore garanzia di sopravvivenza. Persino quando il reato da nascondere è il più abietto che si riesca a immaginare.  (altro…)

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A PROPOSITO del rapporto politica/mafia, e in specie del caso che coinvolge il Pd campano, scrive Roberto Saviano che laddove la politica non sia complice cosciente è “utile idiota”, ovvero inconsapevole vettore di interessi criminali: i voti, così come il denaro, non puzzano… Ne sortisce l’idea, ahimé verosimile, di una politica che ha perduto, tra le altre cose, capacità di analisi, conoscenza del sociale, volontà di comprendere i meccanismi profondi della vita collettiva. Saviano imputa a Renzi e alla sua cerchia scarsa conoscenza del Sud, e la mancanza, al Sud, di referenti capaci e fidati. É, questo restringersi del potere in un piccolo drappello di audaci, molto compiaciuti di esserlo, la vera debolezza del renzismo. (altro…)

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Gualmini e Vassallo

No, dài, non si fa così. Con tutti i disoccupati che ci sono in giro, non si trova un costituzionalista indipendente degno di questo nome – a parte il trio delle meraviglie Boschi-Renzi-Verdini – disposto a intrupparsi nel fronte del Sì al referendum sulla schiforma. Figurarsi a presiederlo, dopo i cortesi rifiuti di Napolitano e Violante, che sarebbero per il Sì, ma senza esagerare. E così, se la squadra del No schiera 11 ex presidenti della Consulta e tutti i migliori cervelli del diritto costituzionale di ogni orientamento e colore, compresi alcuni ex “saggi” di Re Giorgio come Onida, quella del Sì è roba da partitella fra scapoli e ammogliati. Nel senso che tengono quasi tutti famiglia o hanno ottimi motivi non proprio giuridici per votare e far votare Sì. (altro…)

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Secondo le rilevazioni dell’istituto Ixè in esclusiva per Agorà Rai3, l’88 per cento degli italiani concorda con le frasi del presidente dell’Associazione nazionale magistrati. E il Pd nella settimana in cui il leader ha polemizzato sul tema giustizia perde quasi un punto percentuale.

“I politici non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi”. Quasi nove italiani su dieci sono d’accordo con la frase del presidente dell’Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo: l’88 per cento delle persone intervistate per il sondaggio di Ixè in esclusiva per Agorà Rai 3 ha risposto che il magistrato ha ragione. L’82 per cento pensa inoltre che negli ultimi 20 anni la corruzione in Italia è aumentata. Nella settimana in cui Matteo Renzi ha polemizzato con Davigo sul tema giustizia, il Pd ha perso quasi un punto percentuale nei consensi elettorali. In crescita il Movimento 5 stelle, la Lega Nord e Forza Italia. (altro…)

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Padri costituenti

Vecchi e nuovi Padri Costituenti. Chi a ottobre voterà “sì”, sia almeno consapevole del disastro immane che provocherà.

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Migranti-bambini

Lacrimogeni a Lesbo, nessuna accoglienza in Gran Bretagna. Save the Children: azioni inaccettabili.

Save the Children è molto preoccupata per quello che sta succedendo in Europa, dalla chiusura della frontiera del Brennero al voto «profondamente deludente» della Camera dei Comuni britannica che, con uno stretto margine di voti, ha deciso di negare accoglienza a 3.000 minori rifugiati soli che si trovano già in Europa. Secondo Kirsty McNeill, direttore Advocacy e campagne di Save the Children Uk , «la misura, sebbene non risolutiva per le migliaia di bambini che arrivano ogni anno in Europa, avrebbe rappresentato un piccolo passo avanti e una  testimonianza della volontà di voler dare un contributo concreto.

 

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Via alle prove. Sui social network voci di irregolarità e interventi dei carabinieri. Ma il ministero smentisce I sindacati proclamano lo sciopero per il 23 maggio. Giannini: tempistica singolare, stiamo facendo assunzioni.

ROMA – Il concorso per assumere 63.712 docenti nella scuola italiana si apre — ieri mattina, per i primi 1.912 candidati — con svariati falsi allarmi nelle grandi città del Centro-Sud e poche gazzelle dei carabinieri davanti alle scuole. C’è un ampio blocco di irriducibili prof contro la Buona scuola, soprattutto precari impelagati in seconde e terze graduatorie d’istituto a rischio espulsione dal sistema, che da tempo hanno dichiarato guerra al concorso dell’era Renzi e sempre hanno scommesso — visti i molti problemi del bando — sul suo fallimento.

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Due incontri tra Graziano e l’imprenditore arrestato per camorra, sms e telefonate dopo le Regionali. A Casapesenna fece il pieno di preferenze

Due incontri tra il presidente del Pd in Campania e il presunto esponente del clan dei Casalesi. Uno prima e uno dopo le Regionali del 31 maggio 2015 alle quali il politico era candidato. Due incontri privati, fotografati dai carabinieri di Caserta, tra Stefano Graziano e l’imprenditore di Casapesenna Alessandro Zagaria. Più un terzo,a un’iniziativa elettorale. Su questi incontri, sulle telefonate, sugli sms e i whatsapp tra Graziano e Zagaria indagano i pm antimafia di Napoli per circostanziare le accuse di concorso esterno in associazione camorristica verso il consigliere regionale, autosospes dalla carica di presidente del Pd campano. Telefonate e messaggi intercettati dai quali trasparivano la gratitudine di Graziano verso uno dei suoi sostenitori e la soddisfazione per il risultato. (altro…)

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Neoliberismo

Ieri un’amica economista, per divertirsi, ha calcolato che, per guadagnare quello che Marchionne prende in un anno, un voucherista italiano dovrebbe lavorare 2.500 anni tutti i 365 giorni dell’anno. Un rapporto 1 a 2.500, pertanto, ipotizzando generosamente che anche Marchionne non riposi nemmeno un giorno.

Diceva Adriano Olivetti che «nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo». Il capitalismo italiano è insomma passato in mezzo secolo dalla teorizzazione di un rapporto 1 a 10 alla pratica di un rapporto 1 a 2.500. (altro…)

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Altan

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