L’ultima beffa del Concorsone: errori nelle liste, cambiano all’ultimo le sedi dei test.
Mentre parlo con te, qualcosa sta cambiando. Anzi, sono sicura che stanno modificando qualcos’altro. Il loro obiettivo è farci impazzire, fino all’ultimo secondo”. Carmen Oliva è campana, ha 28 anni ed è uno dei circa 160mila docenti che a partire dai primi giorni di maggio dovranno affrontare il concorso per avere un posto nella scuola a tempo indeterminato. Si è laureata in filologia moderna dopo cinque anni di corsi universitari, ha partecipato a un concorso per accedere ai tirocini che le hanno permesso di prendere l’abilitazione, ha speso più di 3mila euro per frequentarlo.
E ha deciso di concorrere in Lombardia, di lasciare la Campania per andare a insegnare al nord. “Peccato che, dopo aver pubblicato in modo ufficiale le date e il luogo del concorso – racconta – gli Uffici scolastici regionali abbiano ben pensato di cambiare le carte in tavola. Da un giorno all’altro, chi credeva di dover fare gli scritti in una determinata città, si è trovato improvvisamente spedito in un piccolo paesino di provincia”.
Convinta di dover concorrere all’università Bicocca di Milano, Carmen è stata poi spedita a Magenta. E come lei, decine di migliaia di concorrenti. “Avevo già fatto il biglietto del treno, 95 euro, e anche pagato la camera dell’albergo, 150 euro. Tutti soldi che non mi saranno rimborsati”. Intanto, Carmen evita di prenotare un’altra camera a Magenta, nonostante potrebbero esaurirsi i posti negli hotel e negli alberghi. “Non acquisterò neanche il biglietto per il ritorno: ho la sensazione che le cose cambieranno ancora”.
L’ultima beffa del “Concorsone” è forse la più divertente e la più assurda: il 12 aprile vengono pubblicate le date delle prove scritte per tutti i 163mila partecipanti. Il bando prevede che i concorrenti conoscano data e sede della prova almeno 15 giorni prima. Finora sono coinvolti quelli che dovranno affrontare l’esame il 28 aprile e il 2 maggio, le prime due date utili. Sorpresa: hanno scoperto che la ripartizione nelle varie sedi d’Italia è stata fatta in base all’anno di nascita e non, come previsto dal bando, su base alfabetica. Qualcuno, però s’è accorto dell’incongruenza e gli Uffici regionali, che si occupano della gestione logistica del concorso, sono corsi ai ripari: dopo quattro giorni hanno dunque ripubblicato quasi tutti gli elenchi. E stavolta sono in ordine alfabetico. Solo che a quel punto la maggior parte dei candidati si è vista cambiare, grazie a questa operazione, la sede d’esame. Addio quindi a soldi già spesi e prenotazioni già fatte. Alle proteste, gli uffici regionali hanno risposto con un generico: “È stato un mero errore tecnico”. Compiuto, a quanto pare, contemporaneamente da tutte le Regioni d’Italia.
Il secondo problema è che, cambiando in corso d’opera, si rischia una nuova ondata di ricorsi: di norma, la pubblicazione di date e sedi dovrebbe avvenire entro i 15 giorni precedenti la selezione e così riporta il bando del ministero dell’Istruzione. Ora qualche Regione rischia di essere fuori tempo massimo proprio a causa di questa confusione: adesso qualcuna, forse nella speranza che tutto passi sotto silenzio, si rifiuta ancora di modificare gli elenchi già pubblicati nonostante al concorso manchino solo 9 giorni. Va peggio in Abruzzo: l’elenco è stato ripubblicato in tempo, ma sbagliando la collocazione. In sostanza invece di pubblicarlo – come previsto per legge – sul sito dell’ufficio regionale, lo hanno messo su un altro: “Ieri è stato spostato sul sito giusto – spiegano alcuni docenti – ma retrodatando la pubblicazione a sabato 16 aprile”.
Finita? Macché. Ai candidati mancano ancora le griglie di valutazione: “Avevano assicurato la spiegazione dei criteri con cui avrebbero giudicato le risposte – racconta Anna, che farà il concorso nel Lazio per ‘Scienze e tecnologie chimiche’ – ma poi non ci hanno detto più nulla”. E proprio mentre scriviamo, ci fanno sapere che gli uffici regionali del Lazio hanno cambiato le sedi di destinazione per la terza volta a chi dovrà affrontare la prova il 3 maggio.
“A questo punto, chiediamo sia previsto urgentemente un secondo canale di assunzione almeno per gli abilitati Tfa (tirocini formativi attivi).
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 19/04/2016.
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